Capitolo 18

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Evan's Pov
Scendo come una furia indemoniata nei sotterranei, proprio dove si trova quel figlio di puttana di Murat.
Appena apro l'enorme porta in ferro lo vedo, legato e sanguinante.

Io:Brutto figlio di puttana!

Subito gli mollo un pugno sul naso, mi sa che gli ho rotto quest'ultimo, ma non mi importa minimamente l'unica cosa è che non deve morire subito, altrimenti il divertimento dov'è?

Murat:Ti vedo incazzato Evan, la tua mogliettina come sta?

Prendo una pistola che era posata sul tavolo e gli sparo nello stesso punto dove lui ha sparato a Katherine.
Non si doveva permettere di toccarla e adesso ne paga le conseguenze, oh eccome se le paga.

Io:Mia moglie non è un argomento che ti deve interessare, io te la farò pagare per tutto specialmente per quello che hai fatto a lei.

Gli tiro un pugno nella pancia e lui sputa sangue, ora non fai più tanto il forte vero coglione? Si diverte a fare l'uomo forzato contro le donne, ma poi come adesso inizia a piangere come una femminuccia.                                            Che razza di coglione!

Prendo un coltello da sopra il tavolo e partendo dalla spalla gli faccio tutto un taglio dalla spalla fino alla mano, un taglio bello profondo e le sue urla per me sono musica dolce.
Faccio lo stesso trattamento l'altro braccio.

Murat:Basta! Basta! Ti prego!

Rido.
Non ha neanche un pò di dignità, è solamente un verme viscido che non vale niente.
Poso il coltello e subito dopo mi viene un idea spettacolare.
Mi giro verso i miei uomini e li guardo.

Io:Frenk, ti do il totale permesso di divertirti un pò. Fagli capire come ci si sente ad essere inculati e impotenti.

Due miei uomini girano di spalle Murat e lo piegano.
Frenk si avvicina a lui e gli tira giù i pantaloni, per poi tirarsi giù lui i pantaloni e i boxer.
Il mio uomo inizia a scopare violentemente Murat che urla di dolore.
Che bella scena.
La dignità di Murat lo ha lasciato.

Murat urla di dolore, mentre Frenk gode.
Guardo il mio orologio che segna le 9:10 e tra 20 minuti devo essere in ospedale da Katherine.

Io:Quando hai finito uccidetelo, prima tre colpi all'addome e poi 2 sulla testa.

Katherine's Pov
Cazzo, non voglio più stare in questo schifossisimo ospedale.
Non mi è mai piaciuto, mi sento in trappola.

X:Signorina si calmi, il capo sta arrivando.

Io:Non mi interessa, voglio alzarmi non riesco a stare per tutto il giorno sdraiata.

Mentre sto per mettere un piede a terra la porta della stanza si apre rivelando Evan.
Faccio un enorme sorriso vedendolo, anche lui ricambia ma appena vede sto per provare ad alzarmi il suo sguardo passa da dolce a severo.

Evan:Ragazzina pestifera non ti avevo forse detto di aspettare?

Io:Lo so amore, ma io sono stanca... non riesco a stare troppo tempo sdraiata.

Cerco di fargli gli occhi dolci, ma il suo sguardo severo era e severo è rimasto.
Ok, devo fare qualcosa per farmi perdonare.
Ma cosa esattamente? Sono in una stanza di ospedale, con una coscia fasciata l'altra piena di lividi.

Evan:Meriti proprio una punizione... Matias esci.

Il suo uomo fa quello che il capo ordina, ma a me ora inizia a salire l'ansia.
Cosa mi vuole fare?
Quando siamo soli lui mi guarda e si lecca le labbra, mentre io sposto il mio sguardo sul suo membro e già da qua posso vedere che è già duro.

Io:Che punizione?

Evan:Volevi alzarti? Fallo, poi girati metti le mani sul letto e piegati un pochino.

Oh no, forse ho capito cosa intende fare lui.
Ti prego, dimmi che non mi vuole sculacciare.
Provo ad alzarmi, con molta fatica e mi metto come dice lui aspettando una sua qualsiasi mossa.
Improvvisamente la sua mano si abbatte velocemente sulla mia natica destra.
Sussulto.

Non so se è normale, ma invece di fare male mi ha solo fatta eccitare.
Rifà quel movimento stavolta sull'altra chiappa.
Gemo e lui se ne accorge.
Cazzo, è eccitante.
Improvvisamente bussano alla porta, ma bussano alla porte nello stesso momento in cui Evan mi tira un'altro schiaffo sul sedere.

Ed è li che la porta viene spalancata da Mae che vedendo la scena arrossisce, la mia faccia invece, è indescrivibile.

Mae:Scusatemi...

Esce dalla stanza mentre io e lui, anche se innopportunamente ci mettiamo a ridere....

Il paradiso nell'inferno Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora