Capitolo 2

70 13 4
                                    

"Non puoi lasciati andare così. Lo hai spaventato" Alex tiene una mano appoggiata al muro, l'altra fissa sulla spalla di Kate. La donna gli restituisce uno sguardo privo di essenza. L'ha presa da parte per immobilizzarla contro il muro al riparo dagli altri. La cosa peggiore che potesse fare era iniziare una rissa con degli sconosciuti.

"Ma tu chi cazzo sei?"

La bionda si libera della mano con uno spintone. Alex rimbalza contro il muro per la forza subita dall'avversaria.

"Non hai diritto di dirmi cosa devo fare"

Alex sorride. Con le mani riesce ad appoggiarsi alla parete dietro di lei e a ritrovare l'equilibrio.

"Nemmeno tu puoi farlo"

"Qualcuno deve prendere il controllo qui" Alex le restituisce uno sguardo scettico. Non avrebbe creduto a una sola parola che potesse uscire da quella bocca.

"Ne tu ne io siamo adatte a questo ruolo"

Kate si riavvia i capelli con una mano. Le labbra si distendono tanto da squarciare il volto.

"Non sta e te decidere"

Alex prende un lungo sospiro. Apre la bocca indecisa su cosa dire, ma poi cambia idea. Volta le spalle a Kate e torna da dove era venuta.

                                                                                             ***

"Quanti sono?"

"Ventisette"

"Ventisette persone bloccate in una città fantasma"

"Non è una città fantasma" Il ragazzo socchiude gli occhi e rivolge il viso verso l'alto per farsi baciare dal sole. I raggi gli scaldano la pelle, anche se è solo un calore debole.

"E allora come la definisci?" Alex si era cambiata. Adesso aveva addosso una maglietta a maniche corte e un paio di leggins che le abbracciano i fianchi alla perfezione.

"Dovrei saperlo?"

"Non so, dovresti?"

Il ragazzo sorride. "Mi dispiace deluderti ma ne so quanto te di questa storia"

Alex si volta verso di lui. Sul mento i peli sono tenuti corti e radi, un vecchio brufoletto ha appena lasciato il posto a una classica cicatrice da acne. Poteva avere all'incirca 25 anni, forse qualcosa in più.

"Mike, comunque" il giovane gli tende la mano per presentarsi. Lei la afferra senza pensarci due volte.

"Alex"

La stretta è solida, energica e decisa. Lei cerca di fare lo stesso ma le mani sono ancora tremanti.

"Grazie per prima, Alex"

"E di che?"

"Di esserti interposta tra me e quella. Non che ce ne fosse bisogno, ovvio"

Mike sposta le mani sul muretto e vi si appoggia spingendo il corpo indietro.

"Ho sentito l'impulso di fermare quella situazione"

"Lo so"

Alex fa una smorfia.

"No"

"No?"

"No, non puoi saperlo"

La ragazza si volta in modo da trovarsi faccia a faccia con lui.

"Ti assicuro che posso"

"Ah si, e come?"

"Diciamo che riesco a percepirlo"

SliverDove le storie prendono vita. Scoprilo ora