Capitolo 16

12 3 0
                                    


"Scaloppala meglio quella carne, non ti taglierai di certo le dita se metti quella lama un po più di sbieco. I coltelli li sai maneggiare molto meglio di così."

Margot alza gli occhi dal manzo a fettine sul tagliere di plastica.

"E poi devi pensare alla marinatura. Hai fatto la salsina di erbe che ti avevo chiesto, vero?"

Margot annuisce. Le trecce sono così attaccate alla testa che i capelli le fanno male tanto li ha tirati indietro. Con il gomito urta la bottiglia di olio alla sua sinistra. Quella traballa ma lei la afferra al volo con un fulmineo gesto del polso.

"Sei distratta oggi, sicura di stare bene?"

"Sto benissimo?"

"Davvero? Sei un po' tesa. Perché non mi racconti cosa hai fatto negli ultimi giorni"

Margot affonda la lama nella carne più e più volte. Sposta il manzo in un contenitore per fare la marinatura e poi metterlo frigo.

"Non mi è successo nulla ultimamente?"

"Nemmeno con Mike?"

Kate sorride con fare civettuolo. Non le interessa di quello che c'é tra lei e Mike o tra lei e chiunque altro. Kate vive nella sua cucina e per la sua cucina. La ragazza inizia a temere che si sia trasferita lì. Non si stupirebbe nel trovare il bagnoschiuma nel bagno al piano terra e una coperta sul divanetto.

"Mike è gentile ma non penso che sia il mio tipo di ragazzo"

"E' per la sua età?"

Margot tira fuori frutta e inizia a lavare le pesche una per una. "No, è solo che non mi piacciono le persone inquadrate come lui. E' come se non provasse emozioni o non provasse mai l'istinto di uscire dalla quotidianità. Uno sheldon Cooper della città"

Kate apre la convezione della farina e la versa sul piano di lavoro per iniziare a impastare.

"Chi è Sheldon Cooper?"

La donna più giovane ruota di novanta gradi verso la sua capa. Si aspetta una presa in giro ma le sue sopracciglia sono aggrottate e il viso privo di qualsiasi segno di sbeffeggiamento.

"Era uno dei protagonisti di una serie tv. Faceva lo scienziato, un fisico che se la memoria non mi inganna."

"La memoria, eh?"

L'altra alza le spalle. "Si, perché?

"C'è Jennifer dietro tutto questo?"

Margot si morsica la lingua.

Non è una buona idea.

Con qualcuno deve confidarsi. Mike ha ragione: ha bisogno di appoggiarsi a qualcuno per potere andare avanti in quel posto. Pianta la punta nella polpa del frutto fino a incontrare il nocciolo con la punta.

"Jennifer mi ha aiutato a rispolverare vecchi ricordi, ma questo non c'entra nulla con..."

"Con?"

"Con le immagini che ho visto" finisce lei.

Le fette di pesca si staccano una ad una senza sforzo, fili di polpa e succo pendono dal nocciolo che tiene fermo con i polpastrelli.

"Può aiutarci tutti?"

Margot scuote la testa. "Non vuole farlo"

"Magari questa scelta non le spetta" Kate affonda il polso nell'impasto. Questo si gonfia intorno al suo braccio mentre con l'altra mano lo lavora.

"Lei dice che l'ipnosi può causare traumi. Ricorda cose accadute a vecchi pazienti, gente che non si è più ripresa da quello che ha subito"

"Per cui dobbiamo starcene qui a impazzire"

SliverDove le storie prendono vita. Scoprilo ora