天の川
AMANOGAWA
[Via Lattea]Sotto il diluvio che Zoe e Tristan stavano secernendo dai loro occhi dispiaciuti, mi sentivo un amico di merda. Perdere era stata una scelta egoista e lussuriosa, atta a soddisfare quel piacere fisico che Lily aveva generato nel momento in cui mi ero tolto la maglietta. Volevo di più delle pupille dilatate nel suo sguardo vizioso e del rosso imbarazzo che gli aveva colorato le guance. Sul ring, in mutande di fronte a un pubblico di trenta persone, la reazione di Lily era stata impagabile. Anche adesso, mentre mi scusavo con Zoe e Tris, avrei soltanto voluto mettere la testa sotto terra come uno struzzo perché lo avrei rifatto altre mille volte.
«Andiamo a bere?», Zoe prese Lily sottobraccio.
«Si anch'io ho bisogno di affogare il dispiacere», acconsentì Tristan.
«Sarà per il prossimo torneo», dissi.
Poi guardai Lily.
Perderei il controllo ancora e ancora, all'infinito, se servisse a farti leccare le labbra in quel modo di nuovo. Per me.
Arrivammo al chiosco di bevande a tema "No Game No Life", dove prendemmo un superalcolico ciascuno. Ci spostammo nell'area arcade, lì Zoe e Tristan si consolarono con partite a Dance Dance Revolution.
«Sai andare a cavallo, sei un abile arciere, insegni Kyokushin Karate, cucini benissimo, hai una vasta cultura geek e giochi a scacchi come se lo facessi a livello professionale. C'è almeno qualcosa che non sai fare?».
Non ho un antidoto per i tuoi occhi.
«Ballare», nel dirlo guardai Zoe e Tristan seguire le frecce sullo schermo, pestando le pedane e reggendosi alle maniglie poste dietro le loro schiene. «E non so nemmeno suonare uno strumento».
«Il bambino prodigio ha delle lacune, buona a sapersi».
«Vorresti usarle contro di me?».
«Ora conosco i tuoi punti deboli. Anche se credo mi basterà accendere una candelina sopra un dorayaki per farti allontanare».
Silenzio.
«Perché hai paura del fuoco?».
«Questa domanda è fuori contesto».
«Invece è una domanda molto pertinente».
Silenzio.
«So di un incendio».
«Te l'ha detto tuo padre? È bravo a gettare calunnie gratuite».
«Zoe, ma è stata alquanto vaga. Le accuse su di te... sono bugie?».
«Quello che dice la gente non mi tocca».
«Bugiardo. Sei una persona molto sensibile».
Sospirai. «Non lo faccio apposta, è un difetto con cui convivo».
Lily si spostò una ciocca dietro l'orecchio. «Lo chiami difetto. Io credo invece che sia una qualità rara».
«Parli come se avessi conosciuto solo persone orribili».
«Forse è così».
Feci schioccare la lingua sul palato. «Marcus è una miccia facile, ma non è tanto pessimo».
«Non mi riferivo a lui».
«E a chi ti riferivi?».
«A nessuno in particolare».
Bugiarda.
Presi il braccio di Lily in un impeto che lei non poté prevedere e la portai in un angolo dove le luci della stanza arrivavano appena. Si appoggiò alla parete con la schiena, e io lasciai la presa.
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LACRIME NEL LATTE
RomanceDa quando i genitori di Lily Claflin si sono separati, la sua vita si è colorata di nero. Lily conosce il dolore. Lo ha provato sulla sua pelle, nell'anima. Il nero la confonde tra le ombre, rendendola invisibile. Ma non per il suo carnefice. A quas...