D & D (Inazuma Eleven Fanfiction)

CAPITOLO 22

(3° persona's POV)
La squadra era in ospedale, per assistere il loro compagno infortunato.
Tuttavia, Celia non era sicura che a fermare il colpo di Xene fosse stato il vero Shawn, diceva che dal viso sembrava...diverso e anche Victoria e Silvia erano dello stesso avviso. <<...Forse l'allenatrice è a conoscenza di cose che noi non sappiamo...>> Intervenne Daphne. <<Allora lei sa qualcosa?>> Chiese Mark.
Lei prese parola: <<Shawn aveva un fratello, si chiamava Aiden. Giocavano nella stessa squadra sin da bambini: Shawn era in difesa mentre suo fratello in attacco, erano una "coppia perfetta". Ma un giorno, ebbero un incidente: mentre tornavano a casa, furono travolti da una valanga. Fortunatamente Shawn fu scaraventato fuori dalla macchina e si salvò ma purtroppo il resto della famiglia no. E da allora, convive con Aiden>> <<Come?>> Chiese Mark <<Si chiama "sdoppiamento della personalità": Shawn sente dentro di sé suo fratello Aiden>> rispose Daphne. <<Ma davvero può scegliere quale personalità usare?>> Chiese Jack <<Non è così semplice, può darsi che nella partita contro l'Alius Academy si sia rotto qualcosa nell'equilibrio della sua mente...>> <<Ma Daphne, tu come fai a sapere tutte queste cose?>> Chiese Victoria.
La ragazza guardò Jude che annuì, poi fece un respiro profondo <<io lo so perché...perché anche io soffro di sdoppiamento della personalità...>> Rimasero tutto sotto shock <<anch'io condivido il corpo con qualcuno...il fatto è che sapevo fin dall'inizio cosa stava succedendo ma non credo dovrei essere io ad occuparmi della salute dei giocatori...>> Disse, incrociando lo sguardo con l'allenatrice.
(Timeskip: S.2 ep.51) - Daphne's POV
Dopo diversi giorni, la Epsilon si ripresentò ad Okinawa per l'incontro decisivo. <<Ora siamo ancora più potenti, siamo la Epsilon Plus!>> Annunciò Dvalin <<voglio divertirmi ancora>> affermò minaccioso.
Hurley si offri di unirsi alla squadra, come numero 4 e ruolo di libero.
Io non ascoltai, perché ero impegnata a sfruttare Dvalin <<l'incontro di oggi sarà decisivo, dobbiamo annientarli>> disse.
La partita iniziò, e io giocavo in attacco con Suzette...evviva. sono ironica.
<<Che aspettate, terrestri? Provate a segnare!>> Esclamò Dvalin per poi lanciare la palla verso Shawn <<non devi darli retta! Ignoralo, e pensa a fare quello che sai fare meglio!>> Esclamai e lui annuì, anche se la personalità del fratello prese il sopravvento.
Dvalin parò il colpo <<mi deludi, non sai fare di meglio?>> Shawn/Aiden si voltò verso di me <<voglio provare ancora! Tu sei pronta?>> <<Io?>> Chiesi confusa. <<No sciocchina, sta parlando con la sottoscritta>> <<ma cosa...>> Fu solo per un momento che sentii un dolore alla testa per poi realizzare: Adelaide ha perso il mio corpo, senza permesso.
(3° persona's POV)
Il piano di Aiden e Adelaide era quello di combinare le loro due tecniche micidiali, in questo modo avrebbero unito le loro capacità di attaccanti.
Fallirono due volte <<adesso basta, così peggiorerai la sua condizione e anche la nostra!>> Intervenì Daphne <<stai zitta! Tu non sei nella posizione per dare ordini capito? Adesso comando io!>> Al terzo tentativo, Dvalin parò con una sola mano <<non vedevo l'ora di addormentarvi, ma se non sapete fare di meglio... A questo punto siete totalmente INUTILI>>
(Daphne's POV)
Quella parola echeggiò il ogni angolo della mia mente, c'è solo una persona che ha avuto l'onore di chiamarmi in questo modo: Ray Dark, è così che ha più o meno rivelato di essere il responsabile della morte di mia sorella "questo è quello che succede quando ricevo femmine INUTILI".
Sentivo la voglia di tirare un pugno a Dvalin da parte di Adelaide <<Adelaide basta, non c'è motivo di combattere adesso>> lei non rispose, ma riottenni il possesso, guardando minacciosamente Dvalin, poi mi voltai: Shawn era seduto per terra.
Mi precipitai verso di lui, insieme al resto della squadra toccandoli le spalle <<Shawn ti prego rispondi...>> Fu invano: la sua espressione sembrava priva di vita.
Io e Mark lo portammo verso la panchina, il capitano provò a dirlo qualcosa ma lui non si mosse... Era tutta colpa mia.