Ocho | Escapar

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Avere un padre che ha lasciato lei e sua madre quando Marisol era ancora una bambina le ha fatto capire dalla più tenera età quanto sia doloroso il senso di abbandono.
Quello sconforto che la porta a pensare sempre a quando le cose potrebbero andare male anche mentre va tutto bene, quella sensazione soffocante che non riesce a farla sentire a casa in nessun luogo. Come se non esistesse un posto per lei.
Sol ha sempre sperato che un giorno avrebbe smesso di provare questo strano senso di vuoto, che la fa sentire come se mancasse costantemente qualcosa.
Tutto è migliorato da quando si è trasferita da sola a Barcellona; è stato come azzerare tutto e ricominciare da capo, fingere di essere un'altra persona, una ragazza senza passato.
Detesta ammetterlo ma un ulteriore miglioramento è arrivato quando ha capito di essere innamorata di Pedro e ancora di più da quando hanno iniziato questa "cosa" insieme. Detesta ammetterlo perché a Marisol non piace dipendere da qualcuno, proprio poiché sa che se un padre è in grado di abbandonare la propria figlia senza guardarsi indietro chiunque sarebbe capace di scomparire dalla sua vita.
Più impara a conoscere Pedro e più una scintilla di speranza si fa strada dentro di lei, facendole credere che stavolta le cose potrebbero essere diverse.
Ma nel momento in cui Pedri si è infortunato, Marisol ha capito di essersi sbagliata di nuovo.
L'urlo di dolore e le lacrime che solcano il viso dello spagnolo poco dopo il fischio d'inizio della partita con la Germania le spezzano il cuore.
Marisol vorrebbe fare qualcosa, qualsiasi cosa, pur di farlo sentire meglio.
Ma ogni volta che prova ad avvicinarsi a lui mentre lo staff medico gli fascia il ginocchio, che sia per mormorare una parola di conforto o lasciargli una carezza fugace, Pedro trova ogni modo per allontanarsi.
Sol si dice – si vuole convincere – che sia la frenesia di aver conquistato la semifinale ai supplementari mista all'amarezza di non poterla giocare.
Non ha idea di come comportarsi, sa che il dolore per un infortunio è una ferita grande da sanare non solo nel corpo ma soprattutto nello spirito, lo vede sul volto di Gavi ogni giorno che passa lontano dal campo di gioco.
Tornati al residence però Pedro sa che non ha più scuse per sfuggire allo sguardo di Marisol.
È esausto, stanco dell'ennesimo infortunio, ferito a morte per non poter aiutare la squadra nel momento più delicato, angosciato per come sarà l'inizio di stagione con il Barcellona. Il suo stop sarà di almeno un mese.
I nuovi talenti sono sempre dietro l'angolo e lui non è insostituibile, non si sente affatto insostituibile.
Tutto ciò che sta provando in quel momento sembra volerlo soffocare.
Pedri guarda gli occhi di Marisol pieni di preoccupazione quando Ferrán li lascia da soli in camera e pensa che non può farcela.
Non ci riesce.
Non riesce a vederla così in pena per lui, come se fosse qualcosa di rotto che dev'essere aggiustato. Marisol dovrebbe passare le sue giornate a sorridere e a divertirsi, non ad angosciarsi per lui e per i suoi mille infortuni che sembrano averlo maledetto.
"Se posso fare qualcosa per farti sentire meglio vorrei che me lo dicessi, por favor"
Il tono triste di Sol è l'ennesima fitta al cuore.
La ragazza sa bene quanto gli infortuni lo abbiano tormentato nell'ultima stagione e non osa immaginare come Pedro possa sentirsi in quel momento.
"Io non... Sol, non penso di potercela fare, adesso"
"In che senso?" chiede lei, confusa e ferita.
Tirare fuori le parole successive gli costa tanto, troppo. Ma lo fa per lei, perché sente di doverla proteggere da se stesso.
"Noi" – qualsiasi cosa sia quella che stanno facendo.
Una lampo di dolore misto a stupore attraversa gli occhi dolci di Marisol e Pedri si sente uno schifo più di quanto non si senta già.
"Ma io credevo..."
Sol non sa cosa credeva, in realtà, quindi tace.
Si sente stupida.
Lei e Pedro non hanno nemmeno avuto il tempo di chiedersi cosa stia nascendo tra loro due.
"Non sono in un buon posto mentalmente in questo momento e non voglio iniziare questa cosa con te adesso, quando va tutto..." – a puttane, sarebbe l'espressione giusta.
Marisol si morde forte il labbro inferiore per non permettere ad una singola lacrima di appannarle lo sguardo.
"Io... certo, io... sì, capisco"
Non è vero, non lo capisce.
Si è illusa che qualsiasi cosa sia successa in quei giorni tra lei e Pedro fosse qualcosa di importante, di vero, di reale, ma come può essere così se basta un momento di difficoltà per fargli rimangiare tutto?
Pedro la sta allontanando appena gli si è presentato davanti il primo ostacolo.
La cosa che angoscia di più Marisol è che per l'ennesima volta non sembra neanche colpa sua, esattamente come è accaduto per suo padre.
Se non ho fatto niente di male, perché continuate ad andare via tutti quanti?
Eccolo di nuovo, quel senso di abbandono che la fa tornare una ragazzina senza speranze e con tante promesse infrante.
Pedri vorrebbe aggiungere altro, qualsiasi cosa pur di rompere quel silenzio straziante.
Marisol non lo guarda in faccia, non ci riesce.
Tira su con il naso una sola volta e dopo avergli mormorato un saluto quasi corre via dalla stanza, con lo sguardo basso.
"Spero tornerai presto a giocare" sono le ultime parole che pronuncia prima di sparire oltre il corridoio.
Perché alla fine, nonostante stia soffrendo da morire, tutto ciò che le importa è che Pedro ritorni a sorridere.
Pedri non ha mai avuto il cuore spezzato prima d'ora e la fitta che prova al petto è molto più dolorosa del tackle di Toni Kroos. È un misto di nausea, apnea e panico.
E la cosa terribile è che ha fatto tutto da solo.
Quando Ferrán ritorna una decina di minuti dopo e lo trova in piedi da solo al centro della stanza, il peso poggiato sulla gamba sana e il viso stravolto, non ha bisogno di tirare ad indovinare per capire che Pedri ha fatto una stronzata.
Non se la sente di dirgli nulla in quel momento, sa quanto Pedro stia soffrendo per tutto ciò che è successo quella sera, quindi si limita ad offrirgli un abbraccio fraterno.
E Pedri, tra le braccia di Ferrán, scoppia in lacrime come un bambino.



Mi cielo | PedriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora