❝Que ya no quiero nada que no sea contigo❞
A Marisol piace il suo nome - ed anche il suo soprannome, visto che tutti la chiamano Sol - perché esalta il suo modo di sorridere alla vita.
Si è sempre reputata una ragazza tranquilla e spensierata, sopra...
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Estate 2028
Ritornare ad assistere agli Europei di calcio è un meraviglioso tuffo nei ricordi per Marisol. Metà della squadra è cambiata da quando ha seguito la Spagna quattro anni prima e stavolta può godersi l'esperienza da semplice tifosa, senza tirocini nel mezzo. Il clima inglese ricorda molto quello tedesco quell'estate, soleggiato ma fresco. Sono però anche altre cose che sono cambiate. Lì con lei sugli spalti ci sono Cami, che indossa la casacca della Spagna con il numero di Gavi sulla schiena, e Sira con la piccola Gloria tra le braccia ed un anello di fidanzamento al dito (stavolta suo per davvero). Dietro di loro Berta e Pilar, la nuova fidanzata di Lamine, saltellano su e giù eccitate come lo era Marisol la prima volta che ha assistito ad un torneo così importante. È la notte della semifinale che la Spagna disputerà contro la Francia, una classica sfida europea. Anche Marisol è diversa. Sfoggia la maglietta di Pedri, che si è preso il numero #8 anche in Nazionale. Tra i tifosi spagnoli è sicuramente la maglia più indossata, tutti dicono che quest'inverno sarà lui a vincere il Pallone d'Oro dopo la stagione incredibile che ha avuto. "Hai ripreso colore finalmente!" "Sicura di non volerti sedere?" Sol lancia un'occhiata esasperata alle sue amiche, che per l'ennesima volta da quella mattina le chiedono come si sente. "Ragazze sono incinta, non malata" Oltre a Cami e Sira nessuno sa che aspetta un bambino anche perché Marisol l'ha scoperto solo tre giorni prima, nel bagno di una stanza d'hotel a Manchester. Ha passato ogni mattina da quando ha messo piede in Inghilterra a vomitare. È grata che Pedro sia in ritiro con la squadra e possa vederla solo dopo le partite perché altrimenti sarebbe morto di preoccupazione come suo solito. Le nausee mattutine e l'ingiustificata voglia di brownies l'hanno messa in allarme, così Cami ha svaligiato la prima farmacia che ha trovato comprando quasi una decina di test di gravidanza. "Meglio essere sicuri!" ha esclamato la ragazza, dopo aver notato l'occhiata sconvolta che Sol le ha rifilato. Alla fine non ha protestato, dopotutto Cami è un'infermiera, saprà il fatto suo. Hanno aspettato i risultati dei test sedute sul pavimento coperto dalla moquette, con Gloria che gattonava in mezzo a loro. Non è sorprendente che fossero tutti positivi considerando che Marisol e Pedri non usano più precauzioni da quando si sono sposati ma nonostante ciò la ragazza (ed anche Sira, che però continua a negare) è scoppiata a piangere per la gioia e per lo shock. Lei e Pedro non si sono fatti ossessionare dal pensiero di fare immediatamente un figlio dopo il matrimonio, Pedri con la mente focalizzata sulla stagione e Marisol fresca di promozione come social media manager del Barça Femení. Ma adesso che è successo, Sol non vede l'ora di diventare madre, soprattutto dopo un anno di pratica come madrina della piccola Torres. Ha varie idee su come dirlo a Pedro ma spera di farlo stasera se la partita prenderà la piega giusta. Sa che è raro per una Nazionale conquistare la finale degli Europei per due edizioni di fila ma se c'è una squadra in grado di riuscirci è la Spagna. Quando la Francia si porta subito in vantaggio Marisol sbuffa insieme a metà dei tifosi presenti quella sera a Stamford Bridge. Il risultato rimane congelato per tutto il primo tempo e Sol inizia a pensare che dovrà rimandare l'annuncio della sua gravidanza di qualche giorno, quando lei e Pedro saranno in vacanza soli soletti in Corsica. Come al solito però la Spagna dei miracoli riesce a farla ricredere. La prima rete è di Lamine, dopo che Pedro gli ha messo tra i piedi una palla praticamente perfetta con un lancio preciso al millimetro. Le ragazze urlano di gioia mentre Gloria si guarda intorno curiosa, il viso incorniciato da grandi copriorecchie rossi per proteggerla dal baccano dello stadio. Ormai è diventata la loro mascotte. Il gol che regala la finale alla Spagna questa volta è di Gavi e sa decisamente di rivincita. Cami e Marisol saltano in piedi per esultare, strette in un abbraccio. "Ce l'hanno fatta! Ce l'hanno fatta!" le urla Camila all'orecchio, al settimo cielo, facendola ridere. L'assist ancora una volta è di Pedro che però, davanti alle telecamere, porge al suo migliore amico il premio di Man of the Match, dicendo che lo merita più di lui. Alla fine della partita i ragazzi raggiungono famigliari e compagne sugli spalti mentre lo stadio piano piano si svuota. Marisol scalpita, non vede l'ora di vedere la reazione di Pedri. Lo vede avvicinarsi insieme a Gavi, Ferrán e Dani. Il ragazzo di Valencia allunga subito le mani per prendere sua figlia, che sgambetta felice stretta tra le braccia di Sira. "Eccola qua la mia hermosa princesa! Sei felice di vedere papi? Sì? Hai fatto il tifo per me?" Da quando è diventato papà, Ferrán ha perso proprio la testa, ogni volta che vede Gloria si scioglie. I ragazzi lo prendono sempre in giro per questo ma Sol è certa che Pedro non sarà da meno. Con la coda dell'occhio vede suo cugino trascinare Camila in un bacio tutt'altro che casto e decisamente poco adatto ad un contesto pieno di bambini come quello ma la ragazza si limita a scuotere la testa sorridendo. È sempre il solito Pablo, irruente e passionale. "Non merito un bacio anche io?" Pedro richiama la sua attenzione. Marisol squadra suo marito e non può fare a meno di trovarlo bello da morire, con i capelli sudati attaccati alla fronte e un sorrisetto sghembo ad illuminargli il viso. Dando la colpa agli ormoni sballati dalla gravidanza, Sol se lo tira contro e lo accontenta, lasciandogli un lungo bacio. Dietro di loro Dani e Lamine chiacchierano con i rispettivi genitori. "Che dici, portiamo a casa un'altra finale?" gli chiede, continuando a cingergli il collo con le braccia. "Bella domanda, sarebbe pazzesco" risponde lui, ridacchiando. "Se segni mi dedichi il gol...?" chiede Marisol, con finta innocenza, guadagnandosi un'occhiata stranita. "Perché, i gol degli ultimi quattro anni a chi li ho dedicati?" il tono di Pedri è divertito. Sol finge di giocherellare con il colletto della sua maglietta madida di sudore perché è certa che se lo guardasse in faccia si tradirebbe subito da sola. "Secondo me dovresti cambiare esultanza" Pedro inarca un sopracciglio, ormai le mani che formano la M di Marisol con le dita sono diventate il suo marchio di fabbrica insieme al gesto degli occhiali, ha sempre pensato che a Sol piacesse. "Dici? E cosa proponi?" A quel punto Marisol alza lo sguardo, puntando le iridi color miele più luminose del solito sul viso di suo marito. "Beh potresti, non so... mettere il pallone sotto la maglia e il pollice in bocca, che ne dici?" L'occhiata e il sorriso che Sol gli rivolge sono così intense e inequivocabili che Pedro, nel sentire quelle parole, perde un battito. In preda ad un improvviso senso di vertigini, stringe con delicatezza i fianchi di Marisol, guardandola incredulo. "Aspetta... stai dicendo che...?" A quel punto il sorriso di Sol diventa ancora più grande, potrebbe illuminare da solo tutta Londra. "Sono incinta! Aspettiamo un bambino!" esclama, felice come non lo è mai stata. Sente le urla di gioia di qualcun altro attorno a loro, probabilmente di Ferrán o Lamine, ma non può vederli perché Pedro, con le lacrime agli occhi, l'ha stretta in un abbraccio. "Dios mío... aspettiamo un bambino" ripete il ragazzo, con la voce rotta. Non riesce a crederci, gli sembra un sogno. A Marisol fa un certo effetto vederlo così emozionato, nemmeno il loro matrimonio o il Triplete sono stati in grado di lasciarlo senza parole. "Hey non era in programma che piangessi!" Sol cerca di stemperare la tensione ma anche la sua risatina esce un po' tremula. Pedro si stacca quel tanto che basta per prenderle il viso tra le mani a baciarle le labbra, la punta del naso, la fronte e ogni centimetro di pelle disponibile, facendola ridere. Poi le poggia una mano sul ventre ancora piatto e si abbassa per essere alla stessa altezza del suo ombelico. "Da quanto?" le chiede, ancora in estasi. Sol gli rivolge un sorriso intenerito. "Se i miei calcoli sono esatti e stando a quanto dice il test, quasi tre mesi" Se la memoria non le gioca brutti scherzi, Marisol è quasi certa che la notte del concepimento coincida con la vittoria del Clásico. Pedri era molto su di giri dopo aver umiliato il suo acerrimo rivale Jude Bellingham a suon di dribbling e Sol non si è certo fatta pregare. Pedri annuisce, riportando la sua attenzione sulla pancia della ragazza. "Piccoletto ci sei? Sono papà! Tutto sotto controllo qui fuori, mamma è in ottime mani" Marisol scoppia a ridere, così come aveva preventivato Pedro ha già la testa dieci metri sopra il cielo, in confronto Ferrán gli farà un baffo. "Dai già per scontato che sia maschio?" gli chiede allibita, scuotendo la testa. "Ne sono assolutamente certo! Guapa, stai portando in grembo il futuro del Barcellona, non so se ti rendi conto" È ufficiale: Pedri è definitivamente andato. Gli altri, che hanno assistito a tutta la scena, si avvicinano per fare le congratulazioni e Sol è assolutamente certa di aver visto Lamine versare qualche lacrimuccia. Lo prenderà in giro a vita. Dani la stringe in un abbraccio. "Sono felicissimo per voi" "Sei pronto a fare lo zio figo?" gli chiede. "Come prego?! Lo zio figo qui sono io!" esclama Ferrán, che ha lasciato Gloria alle attenzioni dei suoi genitori, nuovi nonni provetti. Sira accanto a lui blatera già di come Gloria e il futuro Gonzaléz Martínez saranno migliori amici per la vita. "Scusate, l'unico vero zio vorrebbe farvi le congratulazioni" Pedro e Marisol si voltano in direzione di Pablo, che sorride con la sua solita aria birichina. Il ragazzo abbraccia entrambi, lasciando per ultimo il suo migliore amico, a cui scombina i capelli con poca grazia: "Certo che alla fine ci sei riuscito a mettere incinta mia cugina!"