Trece | Oportunidad

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La routine è una cosa che a Marisol non dispiace, anzi, la rassicura.
È già in piedi dalle 7:30 nonostante non abbia molto da fare se non perseverare nella sua disperata ricerca di un lavoro su LinkedIn ma si è svegliata presto per fare colazione con Pedro, che poi è andato agli allenamenti.
Con la stagione nel vivo, tra la Liga e la Champions League, oltre alle sporadiche pause con la nazionale spagnola, Pedri è spesso alla Ciutat Esportiva quindi Sol cerca di godere del tempo con lui il più possibile.
Al momento però guarda sconsolata lo schermo del proprio computer.
Quando si è iscritta all'università nessuno le aveva detto che la sua laurea sarebbe stata così poco ricercata. Escludendo ovviamente posti di lavoro in luoghi impensabili o che hanno a che fare con cose che Marisol non conosce neanche lontanamente, come le criptovalute. Che poi, a cosa serva un esperto in comunicazione e media a qualcuno che si occupa di criptovalute, rimane un mistero.
Non le piace dipendere da Pedri o da sua madre, per fortuna le è ancora rimasta l'ultima parte della borsa di studio se ha voglia di togliersi qualche sfizio ma ormai è rassegnata all'idea di dover mandare il curriculum a qualche azienda che nulla ha a che vedere con l'ambito pubblicitario e il rapporto con i media. I primi colloqui sono andati bene ma le posizioni offerte sono molto meno interessanti di quanto Sol aveva sperato.
Marisol non crede molto alle coincidenze.
Non le è mai capitato nella vita che le cose succedessero per qualche fortuito allineamento degli astri. Ciò che voleva, in un modo o nell'altro, ha cercato sempre di prenderselo.
Quindi quando squilla il telefono di casa ciò che immagina non è di certo un'offerta di lavoro che le piombi dal cielo.
La fastidiosa suoneria che spezza il tranquillo silenzio dell'appartamento González-Martínez la fa sobbalzare.
A volte Sol dimentica perfino che Pedri possiede un telefono fisso, visto che nessuno lo usa.
Anche perché, siamo onesti, chi vuoi che abbia un telefono fisso in casa nel 2024?
"Era in offerta con il modem del Wi-Fi" è stata la giustificazione che Pedro le ha fornito tempo fa, facendo spallucce e provocando le sue più sincere risate.
Pedri è il cliente preferito di qualsiasi venditore visto che si fa sempre convincere a comprare qualsiasi cosa, anche gli oggetti più strani, come il robot per pulire i pavimenti che ogni sera puntualmente spunta da sotto il letto facendo prendere un infarto ad entrambi.
Marisol si alza e osserva lo strano aggeggio squillare per qualche altro istante, interdetta, prima di sollevare la cornetta.
"Pronto?" chiede, incerta.
Il numero che sta effettuando la chiamata appartiene a sua volta ad un telefono fisso e il prefisso è quello di Barcellona ma Sol non ha idea di chi possa essere.
È assolutamente certa che i ragazzi neanche abbiano il numero di telefono di casa di Pedri.
"Buen día, parlo con Marisol Martínez?"
Le sembra tutto ancora più strano, considerato che al di fuori dei suoi amici e della sua famiglia nessuno sa che lei e Pedro vivono insieme.
"Ehm sì, sono io, chi è?"
"Sono Joan Laporta"
Sol non sembra colpita, né la voce bonaria dell'uomo – che crede sia un po' più anziano di suo zio – né il suo nome le dicono nulla.
"Ci conosciamo?" chiede ancora, confusa.
"Oh no, chiedo scusa, sono il presidente... del Barcellona, ha presente? La squadra di calcio"
Sembra quasi che l'uomo non sia molto abituato a presentarsi.
La prima reazione di Marisol è pensare che si tratti di uno scherzo di cattivo gusto.
"Scusi, non ho capito"
"Il Barcellona, sono il presidente della squadra in cui giocano Pedri e Gavi"
Okay, decisamente non è divertente.
Sol sente il cuore tamburellare nel petto furiosamente, perché diamine il presidente del Barcellona dovrebbe voler parlare con lei? È successo qualcosa? Pablo è nei guai?
Il primo pensiero, ovviamente, è che Pablo abbia combinato qualcosa perché tra lui e Pedri non c'è neanche bisogno di chiedersi chi le ispira meno fiducia.
"Lo so dove giocano Pedri e Gavi" – non una delle sue migliori risposte, senza dubbio, ma bisogna comprenderla: è sotto shock.
L'uomo dall'altro lato del telefono per fortuna non sembra offeso.
"Non si preoccupi, non è successo nulla di grave" la rassicura, probabilmente percependo l'agitazione nel suo tono di voce.
"I ragazzi sono agli allenamenti"
"Sì lo so bene, li vedo dalla finestra del mio ufficio, ma speravo di parlare con lei in verità"
La voce dell'uomo adesso è quasi divertita e Marisol teme di aver fatto una delle sue solite colossali figure di merda, mettendosi in ridicolo.
Di cosa potrebbe volerle parlare il presidente del Barcellona?
Non si tratterà mica della sua relazione con Pedri? Le sembra davvero poco realistico, considerando che neanche ad Hansi Flick frega niente.
"Posso fare qualcosa per lei?"
Cerca di mostrarsi più calma, nonostante la sensazione di ansia non l'abbia abbandonata.
Dissimulare attraverso un telefono almeno risulta facile.
"A dire il vero spero proprio di sì, perché stiamo cercando qualcuno che possa aiutarci a gestire gli eventi degli sponsor della squadra femminile"
Il Barça è un'istituzione in città e il discorso si può estendere anche alle ragazze del Barcellona femminile, che spesso e volentieri portano a casa gli stessi trofei dei ragazzi (se non di più).
Marisol è sbigottita.
"Lei ha una formazione professionale improntata sulla comunicazione digitale, dico bene?"
La ragazza sembra riscuotersi.
"Oh sì, ho lavorato come...–"
"Assistente del mister De La Fuente, sì, so tutto e siamo molto convinti delle sue capacità"
Sol non può fare a meno di chiedersi come il presidente del Barcellona possa sapere tutto ciò se lei non gli ha neanche mai mandato un curriculum.
Non è che abbia sbandierato ai quattro venti il suo tirocinio, non è neanche rimasta in Germania per tutti gli Europei, la gente ha cominciato a notare la sua presenza sulla panchina della nazionale spagnola solo poche settimane fa, quando è venuta fuori la notizia della sua relazione con Pedri.
"Io sono... lusingata, davvero"
Per quanto molte cose non le tornino, non è così stupida da non capire il tipo di opportunità che le si sta presentando davanti.
"Se potesse raggiungerci in sede domani pomeriggio affronteremo nel dettaglio tutte le questioni relative all'incarico e alla paga, naturalmente"
Marisol non si aspettava di certo di lavorare pro bono ma sentire Laporta pronunciare quelle parole rende tutto molto più reale. Per un attimo le gira la testa, sta succedendo tutto così velocemente.
Il Barcellona le sta facendo un'offerta di lavoro. A lei, il Barcellona.
Continua a non crederci mentre pronuncia con voce incerta: "Certo, ci sarò".



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