Veintidós | Espera

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Marisol è in ritardo.
Qual è la novità, vi starete chiedendo. Beh, effettivamente nessuna, però arrivare tardi alla sede del Barcellona è decisamente più grave di un ritardo all'università o di far aspettare Sira in macchina per più tempo del necessario.
Come ogni mattina Sol cammina sul filo del rasoio, basterà un po' di traffico in centro o un semaforo rosso di troppo per farle sforare l'orario di inizio del suo turno di lavoro.
Sbuffa sonoramente, camminando su e giù per la camera da letto come un grillo.
Quando Pedri non c'è il suo ritardo raggiunge livelli colossali.
I ragazzi sono partiti all'alba per una trasferta a Maiorca, Marisol dormiva così profondamente che a stento si è accorta del bacio che Pedro le ha lasciato sulla fronte per salutarla.
Rovista alla rinfusa nella borsa alla ricerca delle chiavi della Mini Cooper verde, la vecchia auto di Pedri che ormai è diventata sua.
Niente.
Sol svuota il contenuto della sua amata Michael Kors sul letto ma delle chiavi della macchina non c'è traccia.
La ragazza alza gli occhi al cielo, in crisi. L'universo certe volte si coalizza contro di lei.
Afferra il cellulare per avvisare la sua responsabile che arriverà in ritardo e nota anche l'avvilente messaggio che Berta, la fidanzata di Fermín, le ha inviato ieri sera e che Sol non ha avuto nemmeno il tempo di leggere.

«Chica hai lasciato le chiavi della tua auto qui, passo a portartele domani in ufficio»

In sintesi: che vita di merda.
Marisol maledice di essere andata a piedi a casa di Berta e Fermín il giorno prima.
Prega tutti i santi che ci sono in paradiso che Pedri e i ragazzi non siano già in volo, perché in tal caso Sol è già pronta a beccarsi una lettera di licenziamento da Laporta.
Ringraziando il cielo Pedri risponde dopo due squilli.
"¿Amor? Ci stanno imbarcando ora, è tutto okay?"
È insolito che Marisol lo chiami mentre è in viaggio con la squadra, solitamente si aggiornano sui vari spostamenti via messaggio per poi telefonarsi la sera, quando entrambi sono più liberi.
"Questione di vita o di morte: devo prendere la tua macchina altrimenti mi licenziano"
Pedro dall'altra parte del telefono scoppia a ridere.
Riesce proprio ad immaginarsi Sol in pieno panico e soprattutto in colossale ritardo.
"Scusa ma la Mini?"
"Lunga storia, non ho le chiavi"
A Pedri scappa un'altra risata incredula prima che Marisol esclami il suo nome in segno di protesta.
"D'accordo, prendi la mia nena ma ti prego..."
"Neanche un graffio, te lo giuro! Grazie, sei il migliore!"
Sotto lo sguardo confuso di Ferrán, Pedro scuote la testa divertito.
"Le chiavi?"
"Credo all'ingresso o al massimo nel primo cassetto del comodino... ora devo staccare guapa, ti scrivo appena atterro, guida piano!"
Marisol sente un gran trambusto dall'altra parte del telefono, segno che i ragazzi stanno salendo sull'aereo. Manda un bacio ed un ultimo saluto a Pedro prima di ricominciare la sua corsa contro il tempo.
Accidenti, perché non si è svegliata prima?
Rovista nel cassetto del comodino di Pedro alla ricerca delle chiavi della Porsche ma nella fretta qualcosa rimane incastrato nella catena del portachiavi e Marisol se lo tira dietro.
Impreca mentre l'oggetto misterioso ruzzola sul pavimento.
"Qualcuno ce l'ha con me oggi" impreca la ragazza, alzando gli occhi al cielo, mentre si china per recuperare da sotto il letto qualsiasi cosa sia caduta dal cassetto.
Con la fronte aggrottata in un'espressione corrucciata e pensierosa e le ginocchia poggiate allo scendiletto (che hanno comprato perché Pedro odia il pavimento freddo sotto i piedi), Marisol si rigira lo strano oggetto tra le mani.
È uno scatolino di velluto blu.
Insolito.
Pedri non porta gioielli, né bracciali né anelli, ecco perché nessuno glieli regala mai.
Sol è una che tende a farsi i fatti propri ma in preda alla curiosità decide che aprire quello scatolino non nuocerà alla salute di nessuno.
Dopotutto è Pedro ad averle detto di aprire il cassetto del suo comodino.
Quando Marisol si ritrova davanti uno degli anelli di fidanzamento più belli che abbia mai visto rimane spiazzata. È davvero ciò che pensa che sia...?
Oh Dios mío.
Senza riuscire a resistere infila la fascia tempestata di diamanti all'anulare sinistro. Dalla bocca di Sol viene fuori un verso strozzato. Come aveva sperato, è perfettamente della sua misura.
Si appresta a rimettere l'anello al suo posto mentre un sorriso immenso le incurva le labbra.
Non può crederci.
Pedro vuole chiederle di sposarlo!
Non riesce a trattenersi dal lanciare un piccolo grido di felicità mentre richiude il cassetto.
Al mondo solo lei, Marisol Martínez, poteva essere in grado di rovinarsi da sola la proposta di matrimonio, scovando l'anello in casa propria.
È troppo contenta al momento per preoccuparsene e soprattutto troppo in ritardo, così si appresta ad uscire di casa senza smettere un istante di sorridere.
Da quando hanno avuto quella strana conversazione, mesi e mesi fa, Sol ha smesso di preoccuparsi per tutti i suoi sogni ad occhi aperti.
Sa che anche Pedro vuole un futuro con lei ed è un pensiero che la culla con dolcezza.
Ma sapere che Pedri pensa ad un matrimonio con lei in un tempo non così lontano... è tutta un'altra cosa.
Incredibilmente non è spaventata, anzi, è solo molto emozionata. Non deve più temere di star correndo troppo con l'immaginazione.
Pedro è stato veramente bravo a non far trapelare nulla.
Mentre guida alla volta della Ciutat Esportiva, Marisol si ripromette di non cedere alla trepidazione ed aspettare il momento in cui Pedri deciderà di mettersi in ginocchio, godendosi la proposta nel migliore dei modi. Questo è solo un piccolo assaggio di felicità.





Mi cielo | PedriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora