Dos | Aventura

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"Non vorrei infierire Pedrito ma ricordarsi di respirare mi sembra un ottimo modo per cominciare questa giornata"
Pedri non sa se ha più voglia di affogare nel suo latte di soia o lanciarlo in faccia a Ferrán.
Sono seduti al VIP lounge dell'aeroporto di Madrid a fare colazione insieme al resto della squadra, tutti vestiti nelle loro divise rosse della Roja, in attesa di imbarcarsi sul volo per la Germania.
Gavi ha detto che Sol li avrebbe raggiunti nella capitale spagnola con un volo da Barcellona mentre tutto il team è arrivato in treno.
"Sto respirando"
"Meglio accertarsene"
Ferrán è divertito dal panico dell'amico nel vedere Marisol ma spera che De La Fuente non noti il suo strano atteggiamento.
È insolito vedere l'imperturbabile Pedri così coinvolto emotivamente in qualcosa.
"È solo Sol, è tutto sotto controllo"
Pedri non saprebbe dire se quelle parole sono per rassicurare se stesso o Ferrán, che continua a fissarlo vagamente perplesso.
"Tutto sotto controllo?"
"Assolutamente" conferma il ragazzo delle Canarie, con voce più ferma.
"Perfetto perchè quella che è appena entrata è proprio Marisol quindi continua a respirare per favore"
Per tutta risposta Pedri rischia di affogare a causa di un sorso del suo latte di soia che gli è andato di traverso, sotto lo sguardo ormai rassegnato di Ferrán. Imbarazzante.
Sarà una lunga settimana.
Pedri si gira quel poco che basta per vedere Marisol, con il suo solito sorriso a trentadue denti, abbracciare Lamine e Fermín.
I ragazzi la presentano agli altri giocatori – quelli che non giocano per il Barça – e la portano anche dal mister e dallo staff, con cui Sol ha già fatto alcuni colloqui nei giorni scorsi.
"I ragazzini fanno gli onori di casa, sei salvo" commenta Ferrán, ma Pedro già non lo sta ascoltando.
Marisol indossa una felpa della Spagna decisamente troppo grande per lei, che le arriva fino alle ginocchia nude. Pedri sa che non si abituerà mai al vuoto nello stomaco che avverte ogni volta che poggia gli occhi su Marisol, bellissima come sempre.
Poi Lamine fa un cenno con la testa verso il loro tavolo e gli occhi di Sol e Pedri finalmente si incontrano.
Pedri a stento registra i propri movimenti mentre si alza dalla sedia e in un attimo Marisol è tra le sue braccia, che lo sta stringendo. Può sentire il suo sorriso contro la spalla anche senza vederlo.
"Hey guapa" la saluta il centrocampista, lasciandosi intossicare dal profumo alla vaniglia di Sol.
"Hey Pepi... sono troppo felice di essere qui!"
"Ciao anche a te Sol" è il commento ironico – ma divertito – di Ferrán, che è stato brutalmente ignorato.
Con le guance un po' arrossate Sol si stacca dall'abbraccio e Pedri spera che non abbiano troppi occhi su di loro.
La ragazza scambia un saluto anche con l'attaccante del Barcellona.
"Allora, emozionata?"
"Da morire, mi sembra un sogno, Pablo mi sta mandando un messaggio ogni due minuti per chiedermi se sono ancora viva"
Ferrán scoppia a ridere, immaginano che le raccomandazioni di Gavi non riguardino soltanto il tirocinio.
Non ci può credere che due persone possano essere così cieche come Pedri e Sol.
"Tranquilla qui siamo una famiglia, come al Barça, ti metteranno tutti a tuo agio" la rassicura Pedri, rivolgendole quel mezzo sorriso che Sol adora follemente, anche se lui non può saperlo.
La ragazza gli lancia uno sguardo riconoscente.
"Che cosa ti fa fare De La Fuente in questi giorni?" – Lamine si inserisce nella conversazione, avvicinandosi al trio.
Essendo la cugina di Gavi, la ragazza è stata immediatamente accolta dai giocatori del Barcellona come una sorella minore. O forse maggiore, nel caso di Lamine.
Sono tutti molto protettivi con lei e tutti dolorosamente consapevoli della cotta colossale di Pedri, che non si muove a fare una mossa.
"Oh devo occuparmi delle relazioni con i media quindi conferenze stampa, interviste per i giornali... resto nel mio"
"Insomma, controllerai che non diciamo qualcosa di stupido" commenta Ferrán, beccandosi uno schiaffo scherzoso da parte di Sol.
"Ecco appunto, quindi comportatevi bene" – la sua minaccia divertita sortisce poco effetto.





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Pedri ha già sistemato il suo zaino nella cappelliera quando Sol avanza lungo il corridoio dell'aereo, fermandosi davanti a lui.
"Posso sedermi con te? Ferrán mi ha rubato il posto vicino Lamine e Fermín"
Nonostante immagini che quella mente diabolica di Ferrán abbia partorito un'idea delle sue, Pedri le rivolge un sorriso e le fa spazio per farla sedere vicino al finestrino, perché sa che è il suo posto preferito.
Nell'ultimo sedile esterno c'è Raya, il secondo portiere della squadra con cui i due chiacchierano per un po' . Il tempo di decollare e il ragazzo è già addormentato.
"Vuoi guardare un film?" – le chiede Pedro, porgendole una delle sue AirPods.
Sol gli lancia un sorriso complice.
"Solo se è Fast & Furious"
Pedri si convince che non ci sia un universo in cui non si sarebbe innamorato di Marisol.
Le altre tre comari di Barcellona, sedute un paio di file di sedili più indietro, osservano Pedri e Sol parlare a bassa voce con i capi vicini mentre Vin Diesel sullo schermo dell'iPad fa cose folli con qualche auto sportiva.
"Non possono essere seri quei due" borbotta Lamine.
"Lei è più cotta di lui"
"Sono due idioti" conclude Ferrán, senza staccare gli occhi dal proprio telefono, su cui chissà con chi è intento a chattare furiosamente.
"Ma Pedri e la cugina di Gavi stanno insieme?" chiede a bassa voce Álvaro Morata, che si gira verso di loro dal sedile davanti.
Il suo tono non è accusatorio ma puramente curioso.
I tre ragazzi lo guardano con l'aria di chi è pronto a scoppiare a ridere.
"Magari, mi sarei risparmiato mesi di rotture di cazzo" replica Ferrán, insofferente.
Álvaro sposta lo sguardo dai tre compagni alla coppia, che ora sta ridendo sommessamente per qualche scena del film.
"Ma va, siete seri? Io e Dani eravamo proprio convinti che fossero fidanzati"
"Dillo a Pedri, magari si sveglia" è il consiglio di Lamine, che sorride mettendo in mostra l'apparecchio ai denti.
Il capitano della Spagna scuote la testa divertito e torna composto sul proprio sedile.





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Sol si gode il trattamento da principessa nella sua stanza singola, mentre gli altri ragazzi sono divisi in gruppi da due.
De La Fuente non si sarebbe mai sognato di mettere Marisol in camera con qualcuno dei suoi giocatori arrapati. Ha già notato una certa affinità con Pedri, a cui Gavi potrebbe avergli accennato per telefono, e il CT della Spagna ha già dovuto fare ventisei esercizi di respirazione negli ultimi tre giorni.
Per ora Marisol sembra cavarsela alla grande con i compiti che le ha assegnato la federazione.
Adesso se ne sta a bordo campo, seduta in panchina come una brava studentessa accanto al mister, mentre rilegge gli script di un paio di interviste che Nacho e Carvajal hanno rilasciato ieri così da poterli correggere prima di dare il via libera per la pubblicazione.
Ogni tanto alza gli occhi dai fogli per guardare l'allenamento mattutino dei ragazzi.
I suoi occhi vagano in automatico verso Pedri, che combina le sue solite magie con il pallone tra i piedi.
"Gioca bene eh?"
La voce di De La Fuente la fa trasalire.
Beccata in pieno Sol, bella mossa.
Marisol si limita ad annuire vigorosamente con un cenno del capo e il mister scoppia a ridere, senza aggiungere altro.
Questi ragazzini, pensano che sia nato ieri.

Mi cielo | PedriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora