7 Giugno
Era l'ultimo giorno di scuola. L'ultimo della mia vita.
Come ogni mattina, vidi Alice aspettarmi davanti l'entrata.
«Buongiorno» le dissi avvicinandomi.
«Ciao» rispose abbracciandomi.
«Non sei triste all'idea che oggi sia l'ultimo giorno?» chiese e, senza aspettare una risposta, continuò «dopo 5 anni non saremo più compagne di banco e non ci vedremo tutti i giorni».
«Già, non ci credo ancora che sia finito tutto.
Sembrava così lontano ma è arrivato» risposi e poi aggiunsi «abbiamo un ultimo giorno da passare come compagne di banco...non rattristiamoci adesso».
Così le presi la mano e, al suono della campana, entrammo.
"Era l'ultima entrata" pensai.
Ci sedemmo al nostro banco e aspettammo l'ingresso della professoressa di storia.
«Buongiorno ragazzi! Come promesso, oggi faremo una festa in classe. Ma prima, facciamo l'appello».
A turno ognuno disse "presente" e, subito dopo, ci mettemmo in cerchio per ricordare tutti i bei momenti passati insieme; da quelli condivisi in classe a quelli condivisi durante i viaggi d'istruzione.
Questi, per me, erano i più importanti perché, passando giornate intere con i tuoi compagni, riesci a conoscerli meglio.
Ricordavo ancora quando, dopo che i professori andassero a dormire, ci riunivamo tutti in una stanza per giocare e parlare tutta la notte.
Finita l'ora di storia, arrivò il professore di scienze.
Ognuno aveva portato qualcosa da mangiare; così li uscimmo e li mettemmo tutti in un banco.
Io presi un po' di patatine e un bicchiere di tè alla pesca, mentre Alice prese dei biscotti al cioccolato.
Le ore rimanenti le passammo a ballare e a giocare a carte.
Venti minuti prima del suono della campana, sistemammo i banchi e uscimmo dalla classe per andare in corridoio.
Lì trovammo altre classi raggruppate con il telefono acceso, pronti per filmare gli ultimi secondi prima del suono della campana.
Dopo qualche minuto cominciammo il conto alla rovescia.
«10, 9, 8, 7, 6, 5, 4, 3...2...1».
Era finito per davvero.
Sentii delle lacrime sfiorarmi il viso.
Dopo molti anni pensare di cambiare del tutto la propria vita non era semplice. Mi sarebbe mancata quella scuola ma uscii con la consapevolezza di essere cresciuta e cambiata grazie ad essa.
Da quel momento non avrei più rivisto i miei compagni tutti i giorni, probabilmente alcuni non li avrei rivisti più, ma ognuno mi aveva insegnato qualcosa e non li avrei mai dimenticati.
Uscimmo tutti di corsa e, prima di tornare a casa, abbracciai Alice e le dissi «ciao Ali, ci vediamo».
«Ciao Lily» rispose e si allontanò.
Quando arrivai a casa, trovai Alex davanti la porta.
«Ehi» dissi avvicinandomi per baciarlo.
«Ehi, ti va se dopo ci vediamo? Devo parlarti».
Lo guardai ma lui spostò lo sguardo altrove.
«Certo. Dove?».
«Non lo so ancora, ti mando un messaggio di pomeriggio» rispose e si allontanò.
Era la prima volta che lo vedevo così, sembrava preoccupato.
Ma perché? Cosa poteva essere successo?
Entrai in casa e dissi «sono tornata».
«Lily, forza vieni a tavola. La pasta è pronta» disse mia madre.
Così posai lo zaino e la raggiunsi in cucina.
«Com'è andata?».
«Bene, abbiamo parlato di tutto ciò che abbiamo condiviso in questi anni, mangiato e ballato».
«Che bello!».
«Ah! Di pomeriggio esco con Alex. Era qui che mi aspettava. Mi ha detto che deve parlami».
«Mh, e immagini già cosa vuole dirti?».
«No, in realtà mi sembrava preoccupato».
«Sono sicura che non sarà nulla di grave» disse cercando di rassicurarmi.
«Sono un po' stanca, vado in camera mia» dissi quando finimmo di mangiare.
Salii e mi distesi sul letto.
Qualche ora dopo mi arrivò un messaggio.
“Ti va di tornare al Planetario?”
“Sii”
“Allora ci vediamo tra 10 minuti”
Indossai un jeans, una maglietta bianca e le converse bianche.
Quando uscii, lo trovai con la moto davanti la mia porta.
«Ehi» dissi salendo e posizionandomi dietro di lui.
«Ciao» rispose e, quando capì che fossi pronta, partì.
Qualche minuto dopo si fermò e scendemmo.
«Perché siamo venuti qui?».
«Adesso vedrai» rispose e, dopo aver preso la mia mano, entrammo.
Aveva scelto gli stessi posti dell'ultima volta.
Inziarono a proiettare le immagini e, come l'ultima volta, rimasi incantata nel vederle.
Mi girai verso Alex e vidi che stava giocando con un bracciale che aveva al polso.
Era preoccupato.
Doveva dirmi qualcosa?
Dopo qualche secondo fece un respiro profondo e disse «ti starai chiedendo perché ti ho portata qui. Vedi Lily, come sai, questo è ciò che mi piace realmente. In questi giorni ci ho pensato tanto e, soprattutto, ho fatto tante ricerche.
Ho fatto di tutto per convincermi del contrario, ma credo che l'università più adatta a me sia Harvard. È la migliore con sezione astrofisica e mi darebbe un'ottima preparazione ».
Cosa? Non saremmo rimasti insieme?
Rimasi senza parole.
Non avevo mai immaginato che saremmo stati così lontani.
Come avremmo fatto a portare avanti il nostro rapporto? La distanza ci avrebbe fatti allontanare sempre di più, creando sempre più incomprensioni tra noi, fino a separarci del tutto.
Non potevo perderlo...non dopo tutto quello che avevamo passato prima di poter stare finalmente insieme.
«Lily, di' qualcosa» disse Alex quasi sussurrando.
Ma non ci riuscii.
Con la mia mente cominciai a pensare a tutto ciò che ci sarebbe successo.
D'istinto mi alzai per andare via, ma sentii la sua mano afferrarmi il polso.
«Non andartene...ti prego».
Non avevo nemmeno il coraggio di voltarmi per guardarlo.
Sentii una lacrima rigarmi il volto, così mi liberai velocemente dalla sua presa per paura che potesse vedermi.
All'improvviso tutto intorno a me sembrava diventare grigio, privo di colore.
Non poteva finire tutto così, non dopo tutte le promesse che ci eravamo fatti...
Perché Alex? Perché?
Sopra di noi continuavano a scorrere le immagini delle galassie ma non potevo restare, così uscii di corsa.
Inizialmente non sapevo dove andare, dopo poco però capii che, in realtà, quello che stavo cercando era la persona con cui avevo condiviso gran parte della mia vita, colui che conoscevo meglio di chiunque altro, anche più di me stessa. Quindi mi avviai lì, nel nostro posto, il nostro piccolo spazio nel mondo...
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ChickLitLily e Alex ✨️ Cosa aspetti? Corri subito a leggere la storiaa Lily ha 17 anni, frequenta il liceo linguistico e ha una migliore amica: Alice. Si sono conosciute i primi giorni di scuola quando, dopo essersi dimenticata la merenda, Lily si avvicinò...