when our souls collided | Billie Eilish

Capitolo 38

Ore più tardi..

Billie's pov

Se prima ero tutta su di giri per la festa che io e mio fratello avevamo organizzato, adesso vorrei solo cacciare tutti da casa mia e all'istante!

Le prime che sarebbero dovute uscire sicuramente e senza ombra di dubbio erano Meredith e quella.. ragazza di cui mi sfuggiva il nome continuamente.

Ero seduta fuori in giardino, ma non ero completamente sola.

C'erano molte altre persone sparse per il giardino, erano tutti gruppetti che bevevano, o fumavano o semplicemente si sbacciucchiavano gli uni con gli altri avvinghiati stretti stretti.

Più li guardavo e più mi saliva il nervoso.

Tirai fuori un pacchetto di sigarette ancora pieno..

Era da molto tempo che non fumavo, ovvero da quel famoso venerdì sera fuori dal pub; in realtà non so nemmeno perché me lo portassi ancora dietro in caso di 'necessità' ovvero quando ero tremendamente nervosa.

A malapena io ed Izadora abbiamo ballato stasera; tirai fuori una sigaretta e me la misi tra le labbra.

Afferrai l'accendino che era appoggiato sull'erba accanto a me e finalmente l'accesi, aspirando quello schifoso composto chimico di tabacco che per un'attimo mi fece tossire a causa della mia mancanza di abitudine di fumare.

So bene che lei non dovrebbe stare sempre appiccicata a me, ma era da ore che nemmeno ci guardavamo o che non ci rivolgevamo la parola!

Era troppo impegnata a 'legare' con Meredith e a ballare con lei come se non ricordasse più di cosa avesse fatto Meredith nei suoi confronti, nei nostri confronti.

"Non la facevo così ingenua" borbottai tra me e me espirando il fumo.

"Così ingenua e menefreghista.. Non si è neanche scomodata in due ore a venire a cercarmi" continuai io aspirando la sigaretta che oramai era quasi più della metà consumata.

"Billie?" mi chiamò qualcuno alle mie spalle, mi girai e vidi Carlos con sguardo confuso.

"Ehi.." risposi apatica scenerando sull'erba.

Udì i suoi passi dirigersi verso di me per poi sedersi a gambe incrociate accanto a me.

"Va tutto bene?" mi domandò il moro cercando il mio sguardo.

Non gli risposi subito, feci l'ultimo tiro di quella sigaretta per poi lanciarla lontano ed espirando il fumo dai miei polmoni, restai a fissare un punto fisso per qualche secondo.

"No, affatto." risposi con fare assente.

"Ho smesso di stare bene da quando Meredith e la sua amichetta del cazzo hanno varcato la porta di casa mia" continuai.

"E credo che tua cugina non se ne sia nemmeno accorta che io non sono più li dentro a ballare e a godermi la festa che io e Finneas abbiamo organizzato impazienti, e non vedendo l'ora di bere, ballare e divertirci come dei pazzi.. Cosa che evidentemente non sta andando così per me"

"Ma va bene così" mi girai verso di lui abbozzandogli un sorriso forzato ed amaro.

Vidi il viso del ragazzo che cominciò ad intristirsi, lui non disse nulla ma mi avvolse il suo braccio dietro al collo in modo che mi avvicinassi a lui e così fu.

Carlos sapeva come tirarmi su di morale o tranquilizzarmi quando mi succedevano questi momenti di nervosismo, rabbia o apatia.

Funzionò per qualche secondo, ma non del tutto..