Capitolo 8

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Spazio autore:
Ciao a tutti/e!
Preparatevi che in questo capitolo ci sono parecchie emozioni e colpi di scena; Buona lettura!





Yeah, yeah oh
Yeah, yeah yeah

That's the way everyday goes
Every time we've no control
If the sky is pink and white
If the ground is black and yellow
It's the same way you showed me

Nod my head, don't close my eyes
Halfway on a slow move
It's the same way you showed me
If you could fly then you'd feel south
Up north's getting cold soon

The way it is, we're on land
So I'm someone to hold true
Keep you cool when it's still alive
Won't let you down when it's all ruin

Just the same way you showed me, showed me
You showed me love

Glory from above
Regard my dear

It's all downhill from here

In the wake of a hurricane
Dark skin of a summer shade
Nosedive in the flood lines
Tall tower of milk crates
It's the same way you showed me
Cannonball off the porch side
Older kids trying off the roof

Pink+White era di sottofondo in quell'enorme stanza, dove ci eravamo rintanate io e Billie.

Un letto da una piazza e mezza attaccato al muro, con vari cuscini colorati a forma di fiore; un piccolo pianoforte vicino al letto di un marroncino chiaro.

La sua stanza era tutta bianca, e con vari poster di Justin Bieber attaccati al muro, dando un distacco di colore.

Io e lei eravamo sedute sul suo letto da almeno qualche ora.

Io ero in mezzo al letto con la schiena appoggiata al muro, con il libro di matematica intenta a studiare per il test dell'indomani.

Lei invece era appoggiata allo schienale del letto, intenta ad usare il telefono.

Mi sembrava fosse anche alterata, soprattutto per il modo nervoso con cui digitava sullo schermo del suo telefono.
Lo notai, ma non le chiesi nulla in proposito, non erano affari miei di certo.

Ma ammetto che mi incuriosiva sapere del perché era così irritata, e soprattutto chi l'aveva fatta irritare.

"Tutto bene?" Domandai tenendo sempre gli occhi sul libro.

Lei sbuffò appoggiando la testa contro il muro.

Era davvero stressata..

"Sì, tranquilla non ti preoccupare per me.
Piuttosto come sta andando? Ci stai capendo qualcosa?" Spense il telefono appoggiandolo sul pianoforte accanto al letto.

"Mmh" mugugnai in senso di disapprovazione.

Lei sorrise e si avvicinò a me mettendosi nella mia stessa posizione sul letto.

"Lo so bene che è complicato, ho sentito dire che il professor Howard è davvero uno stronzo" disse portandosi le ginocchia al petto.

Io risi alla sua affermazione; come faceva lei a farmi sentire così? Su un'altro pianeta?

Avevo almeno mille sensazioni diverse dentro di me, e la pelle d'oca che si faceva sentire dietro la schiena, sulle braccia, insomma ovunque..

Lei intanto cercava di spiegarmi i fattori in algebra, che per me stava parlando una lingua sconosciuta.
Ma in quel momento non la stavo minimamente ascoltando, la sua voce diventò ovattata e il tutto perché mi ero persa a guardare i suoi occhi..

when our souls collided | Billie EilishDove le storie prendono vita. Scoprilo ora