Capitolo 40

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Spazio autrice:

Buonaseraaa!
Come state? Spero bene!
Innanzitutto mi scuso per averci messo un pochino a postare questo capitolo, ma c'è un motivo dietro.
Il motivo è che.. questa storia sta quasi per giungere al termine🥺, sì avete letto bene.
Pensavo di racchiudere tutto in questo ultimo capitolo, ma poi ho pensato che così ci avrei impiegato molto tempo, quindi questa storia avrà qualche capitolo prima della sua fine.
Eh niente AHAHAHA dopo avervi sganciato questa bomba vi auguro una buona lettura!🫶🏽

Drea's pov

Era martedì mattina più precisamente le 6:54 a.m. , era molto presto, ma non mi stavo dirigendo verso la scuola ma bensì verso casa di Meredith a passo svelto e con molta rabbia dentro di me.

Ero venuta a sapere da delle voci a scuola che la ragazza.. Izadora era in ospedale..

Appena realizzai cosa avessi fatto mi cadde il mondo addosso, non pensavo che quella siringa contenesse una dose così elevata..

Quella ragazza per colpa mia poteva morire, ed io sarei stata la responsabile, e lo sarebbe stata anche Meredith.

Stronza maledetta!

Mi recai a piedi verso casa sua, che distava mezz'ora da casa mia, quindi mi son dovuta svegliare ancor più presto del previsto e in più senza farmi scoprire da mio padre che sicuramente mi avrebbe fatto almeno un milione di domande, cosa che volevo abbastanza evitare.

Mi ritrovai davanti a quella casa abnorme, era immensa e sembrava un castello!

Guardai l'ora sul mio telefono, ed erano appena le 7:00 del mattino, non potevo mica entrare così di mia spontanea volontà!

E volevo evitare che suo padre mi vedesse..

Così decisi di chiamarla.

Primo squillo, secondo squillo, terzo squillo.

Quarto squillo..

Niente.

"Rispondi brutta merda" imprecai nervosa non demordendo e cliccai nuovamente sul suo contatto chiamandola.

Primo squillo, secondo, squillo, terzo squillo.

"Pronto..?" rispose lei dall'altro capo del telefono con la voce ancora impastata dal sonno.

"Alza il culo subito e fammi entrare Meredith." sputai acida.

"Ma che.. Drea ma che cazzo stai dicendo?" biascicò lei ancora confusa.

"Meredith, sono fuori casa tua, dobbiamo parlare!" le risposi perdendo già la pazienza.

La sentì sbuffare sonoramente, ed emettere dei rumori a me incomprensibili.

"Vai sul retro, c'è una scala di legno appoggiata al muro, prendila e appoggiala sul balcone di camera mia. Salici ed entra dalla porta finestra" disse la ragazza dall'altro capo del telefono.

Io alle sue parole sgranai gli occhi incredula, non capendo se lei stesse scherzando o meno.

"Mi prendi per il culo?" le chiesi ridendo in modo ironico.

"Vuoi parlare Drea? Allora fai quello che ti ho detto cazzo" sbottò arrabbiata lei terminando la chiamata.

"Stronza" dissi scuotendo la testa cercando di non urlare dal nervoso.

Feci come lei mi aveva chiesto, avvistai subito la scala di legno la presi con cautela e senza far rumore la appoggiai proprio sulla ringhiera del balcone che dava alla stanza di Meredith.

when our souls collided | Billie EilishDove le storie prendono vita. Scoprilo ora