21 | Alla ricerca della verità

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Diana

30 minuti prima

Sono così testarda da ricercare la verità in ogni cosa, nonostante questo mi porti sempre in brutte situazioni. La festa a cui sto partecipando non ha niente a che fare con le feste organizzate dai liceali, questa è ambientata in una villa abbandonata e ho la certezza assoluta che sia persino illegale.

Le persone intorno a me sono ragazzi giovani, ma con qualche anno in più, penso abbiano all'incirca venticinque o trent'anni. Non ho mai pensato all'inferno, ma se dovessi descriverlo utilizzerei questa festa. Persone strafatte accasciate a terra, altre ubriache litigano fino a pestarsi a sangue, la droga che gira di mano in mano come se fosse la cosa più normale del mondo. Sono spaventata, disgustata e amareggiata.

C'è qualcosa di più grande che mi spinge a non dar retta alla vocina nella mia testa che mi suggerisce di scappare alla svelta. Devo scoprire di più su Alec, Ethan e Aaron. Devo assolutamente capire perché Alec ha detto che ci sono molte cose che mi riguardano e che non so ancora.

«Tieni Dì» la voce di Will mi risveglia dal pensiero amaro che mi sta torturando la mente.
Il mio sguardo scivola dal sorriso luminoso alla sua mano che mi sta porgendo un bicchiere colmo di un liquido trasparente che arriva quasi all'orlo. Osservo attentamente il contenuto all'interno prima di rispondere, come se vedessi qualcosa che non mi convince.

«No, grazie» non mi fido, avrei voluto aggiungere, ma lascio che un sorriso tirato si impossessi delle mie labbra.
«Qualcosa non va?» mi chiede, avvicinandosi di un passo e facendosi serio in volto.
I suoi occhi accigliati provano a scorgere qualche dettaglio che lo aiuti a capire.

Scuoto il capo lentamente, la gola priva di saliva mi fa venire voglia di afferrargli il bicchiere dalle mani e ingurgitare tutto il contenuto in un solo sorso.

«Vado a fare un giro» termino così la conversazione e mi volto senza dargli la possibilità di replicare, altrimenti avrebbe insistito finché non mi fossi aperta con lui.

La musica che fuoriesce dalle casse, poste in ogni angolo, mi avvolge e mi fa da scudo, impedendomi di sentire la sua voce che richiama il mio nome. Il mio sguardo smarrito passa di testa in testa, cammino con la speranza di incontrare qualcuno che possa aiutarmi nella mia missione.

L'erba del giardino mi arriva fino a metà gamba, i fili mi solleticano la pelle e mi creano una sensazione fastidiosa di prurito. Cerco di non pensarci, proseguo sollevando le gambe ad ogni passo.

È così che scovo Alec tra la folla, intento a parlare con un bodyguard. Sembra sia arrabbiato, gesticola con fare nervoso, mentre il suo viso è vicino all'orecchio dell'uomo per farsi sentire. I muscoli guizzano ad ogni suo movimento, dando l'illusione che i suoi tatuaggi prendano vita.

Indossa una semplice maglietta nera e dei pantaloni di jeans strappati, ma grazie al fisico tonico che si ritrova sembra quasi elegante. Qualcuno mi viene addosso e, solo in quel momento, mi rendo conto di essermi fermata in mezzo alla pista per fissarlo.

Mi avvio nella sua direzione con passo svelto. È la determinazione a farmi da guida, nulla mi avrebbe fermata. Tra un battito di ciglia e la musica a fare da contorno, i nostri sguardi si incrociano. I suoi occhi neri come la pece somigliano tanto al buco nero dell'universo con una sfumatura d'intensa dolcezza.

Ho la sensazione di immergermi infondo, perdermi tra lo spazio delle sue iridi. Il vuoto che mi riempie la bocca dello stomaco lascia a metà le parole che non riesco a dire. Si stacca dall'uomo dalla stazza robusta per raggiungermi con grosse falcate.
Non faccio in tempo a realizzare quello che sta accadendo che me lo ritrovo davanti.

You fix me - tutte le onde alla fine passanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora