Diana
Sono cresciuta circondata da storie in cui la principessa viene salvata dal principe azzurro. Una di loro dorme persino cento anni prima che il principe la trovi e la salvi dal suo coma profondo. Un'altra rinuncia alla sua voce melodica e alla coda da sirena, pur di incontrarlo. Un'altra ancora è rimasta ad aspettare che il principe provasse la sua scarpetta a tutte le ragazze del reame, prima di trovarla e portarla via.
Per quasi tutta la vita ho creduto di essere una di loro, fatta dell'unico desiderio di trovare l'anima gemella e vivere per sempre felice e contenta, ma è arrivato il dolore. Esso prima ti scorre nelle vene, avvelenando qualsiasi parte di te, anche la più piccola. Poi, ti fa reagire e ti aiuta a diventare una persona nuova, più forte, con più consapevolezze.
È così che ho capito di non essere la principessa che aspetta di essere salvata. Io sono la guerriera che si alza le maniche fin sopra i gomiti e si ricostruisce la sua vita da sola.
Più guardo Leon e più mi rendo conto che non è mai stato il mio principe azzurro, ma solamente un capitolo della mia vita ormai chiuso e sotterrato negli abissi dei miei ricordi.
«Chi sono io non è un tuo problema» ribatte Leon, mentre il tono della sua voce lancia aghi esplosivi.
«Leon, cosa ci fai qui?» chiedo cauta, cercando di attirare la sua attenzione su di me.«Ti ho aspettato alla festa come mi avevi detto, ma non ti sei presentata» dice ad un tratto, posando finalmente i suoi occhi spenti sul mio viso, «Ti ho scritto persino un sacco di messaggi, ma non ho avuto risposta»
Ero lì alla festa, l'ho persino visto, ma ho cercato in tutti i modi di evitarlo perché non ero ancora pronta ad affrontare il passato. In realtà, non lo sono nemmeno ora, ma penso che non si è mai pronti ad affrontare qualcosa che ci terrorizza.
«Beh, amico...» Ethan si intromette, facendo schioccare la lingua contro il palato prima di continuare, «io mi farei giusto un paio di domande se fossi in te»
I suoi occhi nocciola scivolano su tutto il corpo di Ethan, centimetro per centimetro. La sua rabbia si unisce al disgusto, lo noto dall'espressione del viso che va oltre a qualsiasi parola non detta. Il labbro inferiore si solleva, facendo arricciare il naso, mentre le guance sono così tese e sollevate da ristringere gli occhi e creare delle piccole rughe intorno ad essi.
Giro leggermente il viso verso il ragazzo pieno di tatuaggi e gli occhi più profondi che abbia mai visto, solo per fulminarlo con lo sguardo e zittirlo.
«Da quando esci con questi scarti della società?» sibila Leon a denti stretti, tutti i suoi sentimenti mi investono e mi scombussolano.
«Da quando ha capito che le piacciono i veri uomini e non...» un leggero movimento del capo accompagna la voce profonda di Ethan. È ricca di una calma strana, un po' come la quiete poco prima della tempesta. Lascia la frase a metà, perché i suoi diamanti blu parlano già da soli: ardono di fuoco puro.Un angolo delle sue labbra carnose si solleva, mostrando leggermente i denti bianchi e perfetti. La sua calma aria di sfida ha tutta l'intenzione di schernirlo e renderlo nullo. Questo atteggiamento fa impazzire maggiormente Leon che non è in grado di controllare le sue emozioni.
Una parte di me vorrebbe intervenire, dirgli che Ethan sta dicendo una marea di cazzate e che lui non mi piace minimamente, ma l'altra parte della mia essenza stordisce la prima, rendendola innocua. Probabilmente, spero che lui creda alle parole del suo attuale nemico, che accetti la nostra rottura e se ne vada. Invece, resta lì, immobile davanti a noi ed è così paonazzo in viso che ho paura possa prendere fuoco da un momento all'altro.
«Ti piace davvero questo essere?» sbotta, avvicinandosi di qualche passo nella mia direzione.
Mi aspetto che adesso Ethan reagisca, che perda le staffe e lo faccia a pezzi. Invece mi sorprende e non lascia spazio alle sue emozioni di intervenire, come se questo teatrino un po' lo divertisse. Io sono nel panico più totale. Non voglio Leon vicino ed ogni cellula del mio corpo lo sta supplicando di allontanarsi, ma lui non sembra rendersene conto.
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You fix me - tutte le onde alla fine passano
Romance«San Diego è la città dei piedi nella sabbia e baci fatti di labbra salate.» Ed è proprio qui che è nata e cresciuta Diana Lewis, insieme al suo fratello gemello Nathan e al maggiore Josh. Diana ha quasi diciassette anni, è solare, allegra e piena d...