capitolo 23

55 10 7
                                    

HUSK

Angel si è riuscito a riprendere ed ha riniziato a parlare. Certo, non tantissimo ma almeno lo fa.
L'infermiera simpatica mi ha permesso di poterlo trovare due volte al giorno apposto di una, e ovviamente, l'infermiera smonca non era d'accordo, ma chissene fotte.
Sono sul letto vicino a Angel.
-Cosa hai fatto oggi?- gli chiedo.
-Un cazzo, quella troia non mi fa prendere altro che medicine.-
Diciamo che è praticamente tornato come prima.
-La ho odiata dal primo giorno che la ho vista, ma è una depressa senza vita.-
Angel sorride. Anche i suoi sorrisi mi sono mancati.
-Sei carino.- dice toccandomi la guancia.
Arrossisco.
-Perché sei rosso?-
-Lascia perdere.-
-Lo sai che non fra tanto tornerò in hotel. Non sembravo molto sicuri però ma non mi importa basta uscire da questo posto del cazzo, non ce la faccio più.-
Gli accarezzo il viso.
-Ci credo...-
-E poi non mi lasciano parlarti, all'infermiera non stai molto simpatico e diminuiscono il tempo che abbiamo per stare insieme.-
Quella troia, non vivrà ancora a lungo.
-Husk? Sei stanco?-
Lo fisso.
-Sì...-
È da giorni che non riesco a dormire, ho troppi pensieri per la testa.
Mi sono visto questi giorni e ho delle occhiaie che fanno concorrenza con quelle che aveva Angel quando tornava da lavoro.
-Vieni.- dice facendomi segno di stendermi vicino a lui.
Faccio quello che mi dice.
Lui mi abbraccia.
-Non essere teso, non me ne fotte di quello che ci può dire qualcuno, non stiamo insieme da un po' e ne ho bisogno.-  Non pensate male eh
Mi lascio andare. Sento il suo profumo. Quello di camera sua è buono ma mai come questo.
-Mi sei mancato tantissimo, Husky. Non sai, appena mi sono svegliato ho pensato subito a te. Mi dispiace se ti preoccupi per me ed è colpa mia se non hai dormito, quindi fammi migliorare.-
-Anche tu mi sei mancato e smettila di darti colpe che non hai. Io tengo tantissimo a te è ovvio che mi preoccupo. Avevo paura che mori...-
Non finisco la frase. Non ci voglio pensare. Ora è qui con me e ringrazio per questo.
-Sono stato forte, sì dopo aver fatto gli interventi non avevo sentito nulla, ma ora ci sono stato le conseguenze e le sto pagando subuto. Fanno un male cane. Ma se ci sei tu è come se tutto sparisse.-
Mi sorride prima di baciarmi. Non ho voluto baciarlo perchè avevo paura di toccarlo, è molto fragile. Ma cazzo, non vedevo l'ora lo facesse.
Gli prendo il viso tra le mani per addolcirlo fino a quando non ci stacchiamo.
-Dormi Husk.- mi dice abbracciandomi.
Il calore che mi da è bello, mi culla e ci riesce seriamente. Mi sono addormentato.

-Ancora qui, gatto? Esci dal letto di Anthony e sparisci di qui.-
La voce assordante di Infermiera Smonca fa svegliare di colpo sia me che Angel.
Sbuffo.
-Sei una stronza, non vedi che Anthony si vuole far perdonare per non avermi fatto dormire.- dico facendo ridacchiare Angel.
-Sì, ma il nostro caro Anthony deve fare dei controlli e sei stato quì fin troppo, ritorni sta sera se proprio vuoi ma ora smamma gattaccio.-
Angel la guarda con la faccia annoiata.
-Altri controlli? Mi sono rotto il cazzo.-
-Tesoro, ringrazia che sei vivo e Husk ti sta facendo diventare come lui.-
-Anche io ti voglio bene.- ironizzo.
-ESCI!-
Questa volta lo faccio seriamente, non voglio essere picchiato.
Do un veloce bacio sulle labbra di Angel.
-Ci vediamo dopo.-
Appena passo vicino a Smonca dice:
-Fai proprio schifo, puoi smettere di fare queste smancerie davanti a me?-
Le sorrido.
-Tesorino, io posso fare quello che voglio se sto con Anthony e non me ne frega se ci sei tu o no.-
Lei si prepara per tirarmi uno schiaffo ma io scappo via.
Che simpatica signorina.

Torno in hotel e mi rimetto in posizione di lavoro.
Crymini viene da me.
-Ehi, com'è andata?-
-Bene, ma andrebbe sempre meglio se quell'infermiera del cazzo sparisse. Era arrivata sul punto di picchiarmi.-
-Papà, ti devo dire una cosa...-
-Sì, certo, dimmi.-
-Beh ecco, ero andata a farmi un giro in città con un mio amico, e mi è parso di aver visto una persona molto simile a me. Mi è venuto il dubbio che fosse...-
Non seriviva che finisse di parlare. Sua madre. Stringo le mani a pugno.
-Cosa è successo poi?- dico alzando la voce più del dovuto.
-Nulla, ci siamo guardate per qualche secondo e poi ho lasciato perdere, ma te lo giuro. Sembrava lei. Era una specie di zebra antropomorfa.-
Sì cazzo, siamo tutti quanti antropomorfi perchè ovviamente pensavo di essere l'unico e invece no! Lo sono sia mia figlia che mia... moglie?
Posso ancora chiamarla così? Anche se sono morto non abbiamo mai divorziato, ma per me non vale più niente. Ma ho paura di rivederla, ho paura che mi manipoli come ha fatto quando eravamo vivi.
Cosa sto dicendo? Ora ho Angel e lei se ne può benissimo andare a fanculo.
Cerco di calmarmi un po'.
-Non importa, ma te lo dico. Io non voglio più avere a che fare con lei, ma se magari la rivedi e ti senti di parlarle puoi fare pure. La scelta è tua.-
-No che non la voglio rivedere. Vorrei solo per rinfacciarle tutta la merda che ha fatto nella sua vita.-
-Lascia stare e basta.-

Dopo aver lavorato mi preparo per ritornare in ospedale, da Angel.
Appena arrivo saluto l'infermiera simpatica e mi siedo per aspettare.

Appena vedo la smonca mi alzo e vado nella camera di Angel.
-Ehi!- dico avvicinandomi a lui prima di baciarlo.
-Ehi...-
-Lo sai cosa è successo? Cry mi ha raccontato di aver probabilmente visto sua madre. Addirittura è messa peggio di me e lei, è una zebra. Ma ormai non me ne frega niente perchè ho te.-
-Già...- sussurra. C'è qualcosa che non va.
-Ehi, va tutto bene?- gli chiedo prendendoli le mani.
-Sì.- gli si riempiono gli occhi di lacrime.
Gliele asciugo.
-No che non va bene, cosa succede Angel?-
Lui mi abbraccia iniziando a singhiozzare. Gli accarezzo la testa per confortarlo.
-Ehi piccolo, cosa c'è che non va?- gli provo a chiedere.
Alza la testa verso di me mentre continua a piangere.
-Husk... sto morendo.-

The price of love: huskerdustDove le storie prendono vita. Scoprilo ora