Capitolo V

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Il sole stava per sorgere, sarebbe stata una giornata splendida, soprattutto per i due fratelli, che si erano appena ritrovati. Flinty, invece, era triste, rinchiusa in camera sua, per la sua incolumità, prigioniera in una gabbia dorata, aveva pianto tutta la notte e ora, esausta, sul fare del mattino, si era addormentata.

Erano passate da poco le otto, quando il castello, improvvisamente, si riempì di urla.

"Il drago!"

"Il drago è tornato per ucciderci tutti!"

"Scappiamo, arriva il drago!"

Ghilbert divertito, volteggiava sul castello con Ghery sulla schiena.

"Abbassati un po' di più, non vedo niente!"

"Tranquillo Ghery, io vedo benissimo, se mi avvicino di più, gli arceri ci abbatteranno. Invece di usare gli occhi, usa la lingua, chiamala! No, non serve, eccola là!"

Flinty, infatti, svegliata dal trambusto, si era affacciata alla finestra della sua camera.

"Bene, ora che abbiamo visto che sta bene, andiamo! Non vorrei che a qualcuno venisse la brillante idea di usare la catapulta!" Disse Ghilbert con apprensione.

"Aspetta, Flinty sta facendo dei gesti! Sembra che voglia dirci qualcosa!" Disse Ghery fermando il fratello in procinto di virare e allontanarsi.

Ghilbert, maledicendo il suo buon cuore, virò stretto, avvicinandosi pericolosamente alle mura, per ascoltare le parole della principessa.

"Portatemi con voi, mio padre vuole farmi sposare, domani! Vi scongiuro!"

"Dobbiamo aiutarla, in fondo ha salvato la vita ad entrambi e ci ha riunito!" Disse Ghery guardandola con profonda compassione.

"Ti rendi conto che questo sarebbe un rapimento?!" Rispose Ghilbert, allontanandosi nuovamente.

"Io la chiamerei piuttosto una fuga di casa, volontaria e giustificata!" Ribatté Ghery, assestando una pacca sulla spalla di Ghilbert.

Doveva decidere in fretta, dagli spalti cominciavano ad organizzarsi.

"D'accordo, preparati, dovrai prenderla al volo, dille di buttarsi dalla finestra a gesti, nessuno dovrà capire le nostre intenzioni, fino all'ultimo!"

Ghery cominciò a mimare un tuffo in modo piuttosto goffo e improbabile, ma Flinty, inaspettatamente, capì e fece segno con una mano che era O.K.

"Avvicinati, ha capito!"

Ghilbert fece un'altra virata stretta, s'inclinò e lanciò il segnale, Flinty si buttò e Ghery prontamente la prese tra le braccia. Quindi puntò verso le montagne a gran velocità scomparendo alla vista dei soldati in breve tempo. Solo quando fu al sicuro, fuori portata dalle catapulte, si decise a chiedere se stavano tutti bene.

"Tutto bene, è fantastico volare così veloce!" Rispose Flinty con voce argentina.

Giunti nel luogo dove la sera prima avevano bivaccato, si fermarono per decidere il da farsi.

"Io indietro non torno! Domani volevano farmi sposare un principe pelato e sdentato, che vive nelle fredde terre del nord!" Disse risoluta Flinty.

"D'accordo, ma cosa hai intenzione di fare?" Chiese Ghilbert, accucciandosi accanto a lei.

"Potrei venire con voi! Dove andate?"

"Già, bella domanda!"

Disse Ghery guardando suo fratello negli occhi.

Ghilbert si mise a ridere divertito quindi, fattosi serio, esclamò:

"Dove vado io voi non potete venire, ne uno ne l'altra, io vado dai draghi! Ora che ti ho ritrovato Ghery, desidero più che mai tornare umano al cento per cento. Li sfiderò, chiedendo in cambio la mia libertà!"

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