Un caldo fuoco scoppiettante, accolse Ghilbert al suo risveglio, era stato adagiato su una ruvida stuoia, medicato e si sentiva meravigliosamente. La febbre era scomparsa, e il suo cuore non era più gravato da quel senso di oppressione che lo aveva accompagnato negli ultimi quattro anni, da quando cioè, i draghi lo avevano maledetto.
Voltando leggermente la testa di lato, vide Flinty che dormiva beata, lì accanto a lui e poco distante Draugdin che riattizzava il fuoco.
"Potrei avere un po' d'acqua, ho la gola riarsa come il deserto" Disse Ghilbert, attirando l'attenzione del mago.
"Ben tornato tra i vivi, ragazzo, ti prendo subito l'acqua!" Rispose Draugdin voltandosi verso di lui con un sorriso gioioso sul viso.
"Dove siamo? Cosa è successo? L'ultima cosa che ricordo è un urlo di donna e poi un dolore lancinante in tutto il mio corpo, come se mi stessero smembrando!"
"Calmati, ora è tutto finito, siamo al sicuro nel villaggio dei maghi della terra, ai piedi del monte Luna. Sei rimasto cinque giorni privo di sensi, temevamo per la tua vita! Sdraiati di nuovo, sei molto debole, nel frattempo ti riassumerò gli avvenimenti degli ultimi giorni"
Così Draugdin, dopo aver aiutato Ghilbert a riadagiarsi sul cuscino, cominciò a raccontare come meglio poteva, non essendo un gran parlatore, i fatti dei giorni appena trascorsi.
"Nel preciso momento in cui tu urlasti, Herunàr si materializzò davanti a noi, deponendo la regina Geneve svenuta a terra, immobilizzandola con la zampa ferita e tentando poi di abbattere la barriera magica che avevo eretto a protezione dell'altare.
Numenon e gli altri maghi si scagliarono contro di lui con i loro poteri magici, ma temendo di colpire Geneve, non riuscirono a creare grossi danni.
Ad un tratto però, la regina, riavutasi dallo svenimento, con un'azione repentina, conficcò, ancora più in profondità, la spada magica nella zampa di Herunar, facendolo ritrarre per il dolore e permettendole così di fuggire.
Rotolando velocemente a terra, penetrò nella barriera che io prontamente avevo aperto e poi richiuso con la stessa velocità.
Herunar, senza più la protezione dell'ostaggio si fece avventato, caricando a testa bassa i maghi di Numenon, distraendo lo sguardo dall'altare e permettendo a Glania e Flinty di completare il rituale.
Una volta liberato te dal malefico incantesimo e dalla relativa maledizione, restava solo da distruggere il libro.
Flinty, aiutata da sua madre, ti trasportò lontano dal pericolo, poi si voltò per tornare ad aiutare Glania, ma Herunàr avvedutosi della sconfitta imminente, scagliò una palla di fuoco contro sua figlia, mandando in frantumi la barriera resa debole dai precedenti attacchi e dalle aperture e chiusure che io avevo fatto.
Glania ferita gravemente, con un ultimo disperato sforzo, saltò sull'altare, pronunciando le parole dell'incantesimo distruttore e intridendo le pagine del libro magico con il suo sangue. Il libro, ricevendo il sangue di un drago seguito dalle parole magiche, perdette tutti i poteri e l'altare si spezzò a metà, producendo un assordante e fragoroso rombo come di terremoto .
Glania si è immolata in nome di quella pace che aveva cercato di costruire per tutta la sua vita!" Disse Draugdin commuovendosi ancora, nel ricordare il sacrificio della giovane Draghessa.
"E poi cosa successe?" Lo incalzò Ghilbert.
"Tutti finimmo a terra, tramortiti e non ci eravamo ancora ripresi, quando sentimmo un urlo di dolore e disperazione e pochi secondi dopo, Ghery, strappando di mano a Malcom la tua spada magica e prima che qualcuno capisse le sue intenzione e tentasse di fermarlo, lui aveva già conficcato la lama magica dritta nel cuore di Herunàr.
Questi, urlando per il dolore in un disperato quanto inutile tentativo di salvarsi la vita, scagliò Ghery contro l'altare alzandosi poi in volo solo per precipitare dalla montagna in un volo avvitato, schiantandosi sulle affilate rocce sottostanti!
Herunàr era morto e con lui anche il suo regno di terrore, ma nessuno di noi era ancora al sicuro.
La montagna del Sole, infatti, senza più la magia a sostenere le immense volte delle caverne, scavate dai draghi per farne le loro tane, aveva cominciato a frantumarsi.
Noi maghi capimmo al volo il pericolo, afferrammo te, tuo fratello Geneve e Malcom e ci tele trasportammo alla roccaforte nord, ma anche lì tutto stava crollando; così dando fondo a tutte le nostre residue energie, creammo un potente incantesimo di trasporto collettivo che ci portò qui ai piedi della montagna della Luna.
Da quanto ci hanno riferito Mercl e i suoi uomini, l'intera catena montuosa è crollata, insieme a tutte le tane dei draghi e alle due roccaforti dei maghi". Disse Draugdin completando il penoso racconto.
"Dov'è ora mio fratello Ghery?" Chiese Ghilbert preoccupato.
"Seppur ferito è vivo, salvato dal coraggio di Flinty, che lo ha strappato letteralmente da sopra il corpo di Glania, dove si era trascinato, deciso a morire con lei!"
"La amava a tal punto?" Chiese esterrefatto Ghilbert, ricevendo come risposta da Draugdin, solo un triste cenno di assenso con il capo.
Passarono tre giorni prima che Ghilbert riacquistasse le sue forze e riuscisse ad alzarsi in piedi, seppur a fatica.
I maghi della terra intanto si prodigavano per guarire Ghery, che con il cuore spezzato per la perdita di Glania, non collaborava affatto.
"Si sta lasciando morire, non vuole guarire, il dolore è troppo forte!" Disse l'arcimago Nomenon, scrollando la testa sconsolato.
"Non possiamo arrenderci, ci sarà pure qualche cosa che possiamo fare, non so, un incantesimo che guarisce ogni male!" Disse Ghilbert al colmo dello sconforto.
"È lui che si sta arrendendo, le ferite fisiche sono in via di guarigione, ma per quelle che ha dentro, noi non possiamo fare nulla, nemmeno la più potente delle nostre magie può nulla contro il dolore di un amore perso!" Rispose tristemente Calab.
Zoppicando, Ghilbert si avvicinò al fratello, che giaceva su un giaciglio in stato di semi incoscienza e lo osservò senza parlare.
Il colpo ricevuto da Herunàr quando lo aveva scagliato contro l'altare, gli aveva rotto le ossa delle gambe, del bacino, parecchie costole e anche alcune vertebre della colonna; anche se fosse guarito, sarebbe quindi rimasto paralizzato.
"Ghery, non puoi arrenderti, ricordi cosa mi dicesti mentre ero sdraiato sull'altare? Ora ti rinfresco la memoria!
Tu mi hai spronato a lottare, dicendomi che la vita è un dono meraviglioso, che l'amore è la più grande forza che esista al mondo.
Glania ha dato la sua vita, perché tu avessi un futuro, non rendere vano il suo sacrificio, vivi per lei, vivi per poter raccontare a tutto il regno chi li ha salvati, distruggendo il libro!" Disse infine con le lacrime agli occhi, inginocchiandosi accanto al fratello prendendogli poi le mani e stringendogliele forte.
Ghery, inaspettatamente ricambiò la stretta, una lacrima gli rigò il volto e seppur debole aprì gli occhi e sorrise a Ghilbert.
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Zolforol
FantasyUn mondo popolato da draghi e umani, una missione inaspettata e un amore proibito... I nostri protagonisti ne dovranno affrontare di cotte e di crude prima di poter mettere fine a questa storia. •~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~ ‼️Q...