Capitolo XVII

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Era trascorsa da poco la mezzanotte, quando il cielo si tinse di rosso, rosso sangue ed enormi palle di fuoco, piovvero in ogni dove.

Il panico si diffuse a macchia d'olio, uomini e bestie si misero a correre disordinatamente, calpestandosi.

"I draghi vogliono distruggere tutto! Scappiamo!" Urlava la gente nel castello di Zaffil.

"Combattiamo!" Gridavano altri.

Flinty e Draugdin, svegliatisi di soprassalto, si affacciarono sul terrazzo, si guardarono negli occhi pochi istanti, poi pronunciarono una parola magica e una barriera protettiva avvolse il castello e i bastioni.

Insegnare a Flinty la magia di protezione si era rivelato utile, con le sue esigue forze, infatti, Draugdin non sarebbe riuscito ad avvolgere l'intero castello.

Le palle di fuoco, colpendo la barriera, si spegnevano e la popolazione, ben presto capì di essere nuovamente al sicuro.

"Urrà per i maghi!" Urlarono tutti.

"Non possiamo aspettare il mattino! Siamo stati individuati, dobbiamo lasciare il castello!" Disse Draugdin rientrando nella stanza per raccogliere le sue cose.

"Se usciamo dalla barriera saremo facili bersagli!" Rispose Flinty gesticolando nervosa.

"Vuoi forse che muoia tutta questa gente? La barriera non resisterà in eterno!"

"Questo lo so, ma se moriamo noi e i draghi prendono il libro, sarà esattamente la stessa cosa!"

"Calmatevi, non sarà necessario che voi usciate allo scoperto!" Disse Nimorn entrando senza bussare.

"Cos'ha in mente principe?" Chiese Draugdin.

"C'è un passaggio segreto, che un tempo collegava noi alla roccaforte dei maghi dell'aria, non lo usiamo più da anni, ma credo sia ancora praticabile, dovrebbe essere protetto magicamente; se partiamo subito, saremo là in meno di un giorno, porteremo le donne e i bambini al sicuro nella roccaforte magica, poi mentre noi terremo occupati i draghi, voi salirete sulla cima della Montagna del Sole".

Draugdin convenne che il piano poteva funzionare, ma bisognava fare in fretta, la barriera sarebbe durata solo poche ore e per allora, avrebbero dovuto già essere tutti nel tunnel, dove la schermatura magica, avrebbe impedito ai draghi di individuarli.

Intanto nella foresta dei Kardi, Glania, Ghery e i guerrieri di Mercl, avevano trovato riparo all'interno di piccole caverne, scavate nel tufo dagli antichi abitanti delle colline.

"Non possiamo restare qui in eterno!" Disse Ghery, rivolgendosi a Glania.

"Lo so, ma non abbiamo molta scelta per ora, sono in troppi per combatterli!" Rispose sconsolata la draghessa.

"Una via d'uscita ci sarebbe, ma dubito che lei possa passarci! A pochi metri da qui, c'è un tunnel, scavato nella montagna, dovrebbe condurre alla vecchia roccaforte dei maghi dell'acqua ora disabitata, ma protetta dalla magia!" Disse Mercl indicando poi la direzione da prendere.

"Andiamo, se la mia ferita me lo consentirà, mi trasformerò in un essere più piccolo, posso diventare ciò che voglio, come pensi che facciamo a penetrare nelle montagne o a sfuggire a voi ammazza draghi?" Disse sarcastica Glania.

"Bene! Allora andiamo, restiamo radenti alle rocce, così saremo più protetti, spero!" Disse poi impartendo gli ordini ai suoi uomini.

"Davvero puoi trasformarti in ciò che vuoi?" Chiese Ghery sbigottito.

"Sì, spero solo di avere forze sufficienti per l'incantesimo, altrimenti mi renderò invisibile e vi raggiungerò appena possibile!"

Le palle di fuoco li sfiorarono varie volte, ma la fortuna li aiutò e arrivarono al tunnel senza subire perdite.

"Eccoci qua, Glania ora tocca a te!" Disse Ghery.

"Andate avanti senza di me, mi renderò invisibile e se qualche drago tentasse di seguirvi..., domani mattina vi seguirò, bloccando il passaggio dietro di me! Andate presto!" Disse infine, vedendo la titubanza dell'amico.

Ghery si convinse e a malincuore entrò nel tunnel, era troppo importante che arrivasse prima di suo fratello sul monte, per impedire il suo sacrificio, poche gocce sarebbero, infatti, bastate all'altare per placare la maledizione.

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