Capitolo X

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La notte trascorse tranquilla, ma l'alba non arrivò, nuvole spesse e minacciose coprivano il cielo e Ghilbert non si trasformò. Era quella la prima volta, dopo quattro anni, che non era felice di non diventare un drago.

"Andremo a piedi!" Sentenziò facendo spallucce.

"Posso portarvi io!" Propose titubante Glania.

"No! Se vedessero un drago, ci attaccherebbero senza darci la possibilità di parlare. Ho avuto fin troppe esperienze in tal senso!"

Glania non insistette, sapeva bene che avere la fiducia di Ghilbert, non sarebbe stato facile.

"Bene, mi renderò invisibile e se avrete bisogno, vi basterà chiamare il mio nome" Detto ciò, volò via, pronunciando una parola magica, scomparendo così alla loro vista.

Camminarono per vari chilometri, senza mai incontrare nessuno, le campagne erano deserte!

Arrivati a Magave la situazione si fece preoccupante, l'intero paese era deserto, nemmeno un cane o una gallina per le strade. Davanti alla locanda, "Il Becco Verde", bussarono, ma non ebbero risposta, provarono ad aprire la porta, ma essa era chiusa. Magave era un villaggio fantasma! Cosa era successo in loro assenza? Avanzando con cautela, arrivarono fino alla fine delle case, senza incontrare anima viva.

"Glania!" Urlò Ghilbert.

"Sì, cosa desideri?" Disse il drago atterrando a pochi metri da loro.

"Ne sai qualcosa, di questa desolazione?" Chiese girandosi a indicare il paese deserto alle loro spalle.

"Purtroppo sì! Mio fratello Glasparo, quando avete usato il Palantil, ha scoperto dov'era il libro e ha tentato di prenderlo da solo, seminando il panico, ma non preoccupatevi, la gente di questo villaggio è al sicuro al castello di Zolforol!"

"Ora lui dov'è? In agguato ad aspettarci?" Chiese sprezzante Ghilbert. Glania abbassò la testa.

"Scusate, avrei dovuto dirvelo, temevo la vostra reazione. Comunque lui non è qui, nostro padre l'ha richiamato e il consiglio l'avrà punito per la sua disobbedienza. Il suo compito era solo quello di salvare te, Ghilbert e spingervi poi alla ricerca del libro".

"Quando saremo davanti al castello, lascia parlare me, anzi, vai con Glania e resta in attesa!" Disse Draugdin prendendo Flinty per un braccio. Flinty fece per obbiettare, ma il mago la zittì, dirigendosi poi verso Glania.

"Glania, prendi con te la principessa e sorvola il castello a debita distanza dalle catapulte!" Disse imperioso.

"Cosa, ma sei impazzito! Flinty resta con noi!" Urlò Ghilbert.

"Calmati, tuo fratello andrà con lei, non riesci a capire che se ci avviciniamo con lei non riusciremmo nemmeno a dire una parola, se non te lo ricordi, per loro siete due rapitori!".

"Ha ragione Draugdin, anch'io non sarei ben visto, tu invece... non avranno problemi a farti entrare, non ti conoscono in forma umana!" Ribatté Ghery posando una mano sulla spalla del fratello.

Con riluttanza, Ghilbert acconsentì e s'incamminò con Draugdin verso il castello.

Glania, con i due passeggeri, si alzò in volo sopra le nuvole.

"Ghilbert ti vuole molto bene, sei fortunata!"

"Sì, mi sento molto fortunata!" Rispose Flinty accarezzandole dolcemente il collo.

Intanto dai bastioni del castello Ghilbert e Draugdin, furono avvistati e una pattuglia uscì a cavallo per intercettarli.

"Fermi dove siete!" Dissero i cavalieri circondandoli.

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