Capitolo XIII

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L'atterraggio fu traumatico, svennero tutti, restando privi di sensi per diverse ore.

Ghilbert, sentendo un peso che gli opprimeva il petto, cercò di muoversi, accorgendosi di sanguinare ad un polso. Malcom era steso sopra di lui, cercò di spostarlo, ma con una mano sola non vi riuscì.

"Vostra altezza, Malcom, potreste spostarvi dalle mie costole? Svegliatevi!" Urlò infine.

"Dove siamo?" Chiese Malcom svegliandosi e mettendosi a gambe incrociate.

"Bella domanda! Sicuramente non sulla montagna del Sole" Rispose Ghilbert tamponando con la mano il sangue che usciva copioso dal polso.

"Dove sono gli altri?"

"Non ne ho idea, l'incantesimo è stato interrotto e siamo stati divisi. Dammi un fazzoletto, atterrando mi sono ferito!" Esclamò poi senza troppi salamelecchi.

"Rivolgiti a me con rispetto, sono il tuo re!"

"Vogliate scusarmi, vostra altezza, ma il sangue esce copioso e se non lo fermo..."

"D'accordo, tieni, avvolgi la mia fusciacca attorno al polso, poi però cerchiamo di capire dove siamo finiti!" Disse Malcom sgarbatamente.


Intanto Glania, risvegliatasi, fu assalita da un dolore lancinante all'ala destra e il suo gemito svegliò anche Ghery, che giaceva al suo fianco.

"Dove siamo? Glania, ma tu sei ferita!" Disse Ghery preoccupato.

"Tu stai bene?" Rispose premurosa la draghessa.

"Sì, non ti preoccupare per me, dobbiamo fermare l'emorragia!".

"Dalla vegetazione che vedo, dovremmo trovarci nella foresta dei Kardi. Sai distinguere un cardo bianco da uno rosso?" Chiese Glania trattenendo un gemito.

Ghery scrollò il capo, non aveva mai nemmeno sentito quei nomi.

"Un cardo bianco è una pianta alta venti o trenta centimetri, pieno di spine sulla pagina inferiore delle foglie biancastre, quello rosso invece ha il gambo spinoso e le foglie rossastre. Ho bisogno di tre foglie di cardo bianco spinose e cinque gambi spinosi del cardo rosso, così potrò fermare l'emorragia.

Fai attenzione, il liquido contenuto nelle spine è altamente velenoso per voi umani. Tieni, proteggiti le mani con queste scaglie, legatele sui palmi delle mani e fa attenzione" Detto ciò, svenne nuovamente, sopraffatta dal dolore e Ghery senza perdere altro tempo, prese le due scaglie che Glania si era strappata e corse via, in cerca dei Kardi.

"Flinty, svegliati!"

Con la testa dolorande e senza pensarci, Flinty chiese
"Dove siamo, padre?"

"Mi hai chiamato padre" Chiese meravigliato Draugdin. chi ti ha rivelato la mia identità?"
La ragazza realizzò solo dopo qualche secondo quello che aveva detto.

"Mia madre... quando andai da lei nelle sue stanze per chiederle aiuto"

"Sono contento che tu lo abbia scoperto, ma per ora è meglio che nessuno lo sappia. Ci troviamo al limite del regno di Zolforol, vicino al regno del nord, Zaffil! Niente di rotto?" Chiese poi aiutandola a rialzarsi.

"No, solo un gran mal di testa! Dove sono tutti gli altri?" Chiese Flinty massaggiandosi la testa dolorante.

"Non lo so, l'incantesimo ci ha diviso, ma io ho ancora il libro, se gli altri sono sopravvissuti certo si dirigeranno verso la montagna del Sole, quindi mettiamoci in cammino!" Disse infine Draugdin risoluto.

"Aspetta! Hai detto che siamo vicini al regno di Zaffil! Io dovevo andare in sposa al loro re, per suggellare un'alleanza. Dobbiamo andare a chiedere aiuto, il re dei draghi era furioso e se non uniamo le forze, come in passato, non avremo speranze di vittoria!".

Draugdin annuì, consapevole che il momento era drammatico, il genere umano era in pericolo e senza un esercito di maghi, come quello che c'era al tempo della prima guerra contro i draghi, sarebbe stato estremamente difficile vincere. Ogni alleanza sarebbe dunque stata preziosa, anche se per arrivare al castello di Zaffil, avrebbero dovuto deviare dal loro percorso di diversi giorni.

"Parli come una regina, sono orgogliosa di te figlia mia! In te scorre il sangue dei guerrieri che combatterono la prima battaglia, ma anche quello dei maghi del fuoco. Strada facendo t'insegnerò alcuni incantesimi, ne avrai bisogno!".

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