Capitolo 28 RITORNO

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ANNA

Ho pianto per più della metà del volo, il restante l'ho passato ad avercela con me stessa, ma non stavo facendo la cosa giusta, rinunciare alla felicità per me è diventato quasi normale ma ogni volta si spezza qualcosa... sono scesa e ho camminato come un automa fino alla macchina, Roma sembra più caotica di New york... ho chiamato il mio migliore amico..era l'unico che aveva capito dove ero mi ha scritto un messaggio la sera che sono arrivata a New York ..
"" Goditi il tuo sogno ""
Ricordo di aver sorriso, è una delle poche persone di cui mi fido, il nostro non è un rapporto comune, litighiamo si ma perché siamo sinceri... la verità e che la sincerità tra due persone... fa creare legami indelebili nella vita... io lo so che in qualsiasi posto siamo.. a qualsiasi distanza, in qualsiasi ora o in qualsiasi punto della nostra vita... noi ci saremo sempre l'uno per l'altra... noi la chiamiamo philia...

Mi ha risposto subito...
ELIA : 《 Pronto.... stai bene ? 》
ANNA : 《 Si credo di si... tu? 》

La verità è che sono a pezzi, devastata ancora una volta.

ELIA : 《 Adesso si... dove sei?》

ANNA : 《 In macchina... nel parcheggio del aeroporto.. 》

Piango a singhiozzi adesso ma dall'altra parte la voce è calma..

ELIA : 《 adesso calmati e respira, devi guidare... non puoi se stai così... tua sorella e tua madre sono già preoccupate..》

ANNA : 《 per favore non raccontargli niente.. 》

ELIA : 《 Ma ti pare... tua sorella porta in grembo anche mia figlia... e se sapesse che stai così ..prenderebbe la macchina e verrebbe a prenderti e non mi pare il caso.》

ANNA : 《 Oddio sta bene? Stanno bene?》

L'ho sentita pochissimo in questi giorni...

ELIA : 《 Va tutto bene... stanno bene, stiamo tutti bene ... ma adesso voglio che mi ascolti ... ti devi calmare ti faccio compagnia mentre guidi... 》

La sua voce mi calma, riesce a darmi fiducia anche quando non me la darebbe nessun altro... crede in me quando io non credo più in niente...

L'ora successiva la passiamo a parlare di New york ... non gli racconto di Luis... non adesso non così... parliamo di quanto sono matta e di quanto devo rimettere in piedi la mia vita.. mi racconta di quanto mia sorella sia in pensiero, della mia nipotina .. .Cerca di distrarmi raccontandomi del lavoro.. con scarsi risultati mi invita a cena... lo ringrazio ma Francesco è sicuramente a casa... e io devo parlare con lui... non gli terrò nascosto tutto questo...

Ci salutiamo al telefono con la promessa  di vederci domani...

Arrivo a casa..prendo le chiavi del portone, sono davvero qui... una settimana fa ero proprio in questo preciso punto quando ho deciso di andarmene... è passata solo una settimana eppure sembrano passati mesi...

Ogni distrazione in macchina non mi è servita sono davanti a casa mia e penso solo a LUI... vorrei fosse qui .. vorrei sentirmi al sicuro ... mi ha telefonato almeno 10 volte non ho mai risposto... non me la merito quella felicità...io non mi merito niente... salgo le scale lentamente, mi do coraggio... sto per raccontare tutto a Francesco ... merita la verità.

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