Non riuscivo a muovermi. Gli occhi di quella figura, luminosi come lune, erano fissi nei miei.
Ogni fibra del mio corpo urlava di scappare, ma qualcosa mi tratteneva. Radici invisibili sembravano avvolgersi attorno ai miei piedi, ancorandomi al terreno.
E poi, come se il mondo stesso fosse in attesa, quella figura avvolta nel mantello fece un passo avanti, sollevando lentamente una mano.
“Tu non lo sai ancora, ma è dentro di te,” disse con una voce che mi risuonava nelle ossa, bassa e graffiante come il vento che soffia tra le pietre.
"Il potere che cerchiamo… tu lo custodisci."
Quelle parole mi scossero profondamente. Come poteva sapere? Che cosa sapeva di me che io non conoscevo?
Eppure, sentivo che c’era del vero nelle sue parole, come se quel segreto fosse sempre stato lì, sepolto, e lui l’avesse appena dissotterrato.
Prima che potessi chiedere, prima che potessi fuggire o gridare, accadde qualcosa che non mi aspettavo.
La luce blu del suo bastone si spense, come se il vento avesse spazzato via una candela.
Le ombre che lo circondavano si addensarono, avvolgendo il suo corpo, finché svanì completamente, come se non fosse mai stato lì.
Rimasi da sola nella foresta, con il respiro ancora affannoso e il cuore che batteva furiosamente.
Le radici che sembravano trattenermi svanirono, e finalmente potei muovermi di nuovo.
Corsi, senza guardarmi indietro, fino a che non arrivai a casa, i pensieri confusi come un nido di serpenti.
Quando spalancai la porta di casa, trovai mia madre seduta al tavolo, il viso pallido e le mani che tremavano leggermente.
Mi fissò con occhi spalancati, come se sapesse che qualcosa era successo.
"Alina..." mormorò, la sua voce incrinata dall’ansia.
Non riuscii a nascondere la verità. Le raccontai tutto: della luce, dell’uomo nel mantello, e di quelle sue parole criptiche.
Ogni cosa.
E mentre parlavo, osservai mia madre diventare sempre più pallida, finché non sembrò che stesse per svenire.
"Non dovevi mai saperlo," mormorò alla fine, portandosi una mano al viso, come se volesse nascondersi da qualche verità scomoda.
"Non così presto."
Le sue parole mi trafissero come una lama. "Saperlo? Che cosa? Cosa mi hai nascosto?"
Mia madre si alzò lentamente, facendo un passo verso di me, ma c’era qualcosa nei suoi occhi che non avevo mai visto prima. Terrore.
Come se stesse per rivelarmi un segreto che avrebbe cambiato tutto.
"La tua nascita… non fu come le altre," iniziò, la voce bassa e tremante. "Non sei nata in questo mondo per caso. Il potere che c'è dentro di te non appartiene a noi. È più antico, più oscuro di quanto tu possa immaginare."
Il mio cuore batteva forte nel petto. Sentivo una verità terribile scorrere nelle sue parole, come se il mondo stesso stesse trattenendo il respiro.
"Tuo padre... non te ne abbiamo mai parlato perché volevamo proteggerti. Ma la verità, è che lui non è il tuo padre biologico.
Il tuo vero padre non era come gli altri uomini. Lui... apparteneva a un altro regno, un regno d'ombra, un regno che da secoli cerca di riconquistare il nostro mondo. E tu, Alina, sei il frutto di quell'unione."Indietreggiai, come se le sue parole fossero veleno. "Che cosa? Mio padre non è il mio vero padre? Stai dicendo che sono... che sono una parte di loro? Che appartengo a quel mondo oscuro?"
Mia madre annuì debolmente. "Non tutto è perduto, Alina. Sei nostra figlia, sei cresciuta qui, nel nostro mondo. Ma il potere che scorre nelle tue vene… è quello del regno delle ombre. È per questo che sei sempre stata diversa. È per questo che le ombre ti cercano. E ora... ora ti hanno trovata."
Non riuscivo a respirare. Le sue parole mi giravano nella testa, facendomi sentire come se stessi affondando in un abisso senza fondo.
Come poteva essere vero? Come poteva il mio stesso sangue essere legato a quel mondo oscuro di cui avevo solo sentito storie?
Mia madre si avvicinò di nuovo, questa volta stringendomi le mani tra le sue.
"Alina, ascoltami. Non sei destinata a diventare una di loro. Hai la forza di scegliere. Ma per farlo, devi imparare a controllare il potere che c'è dentro di te, prima che loro lo facciano."
"Cosa devo fare?" chiesi, con la voce spezzata dalla paura e dalla confusione.
"Devi trovare tuo padre."
Quelle parole mi colpirono come un fulmine. Mio padre? Il mio vero padre? L'uomo di cui non sapevo nulla, l'uomo che veniva da un altro regno, un regno d'ombra? Come avrei potuto trovarlo?
Ma prima che potessi fare altre domande, un rumore forte venne dalla porta.
Mia madre si voltò di scatto, e la vidi impallidire ancora di più.
"Alina, vai via," sussurrò
"Loro sono qui."
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Alina: Luce e Ombre
FantasyNata sotto un raro allineamento di stelle, Alina viene considerata una predestinata: una figura che secondo un'antica profezia avrebbe portato equilibrio tra il regno di Luce e quello di Ombra. Tuttavia, fin dalla nascita, Alina si dimostra tutt'alt...