Capitolo 14

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Il silenzio nel tempio pesava come un macigno, e ogni battito del mio cuore sembrava riecheggiare nella grande sala.

Le parole della figura avevano segnato un confine tra il passato e il futuro, tra la mia vita da semplice ragazza e quella di una guerriera destinata a confrontarsi con il suo stesso sangue.

Ma il pensiero di affrontare mio padre, il Re Ombra, mi paralizzava.

Kael rimase in silenzio al mio fianco, il suo sguardo perso nel vuoto.

Potevo sentirne la tensione; era come se la sua stessa identità fosse stata scossa dalle rivelazioni.

Avevo bisogno di lui, ma ora sembrava distante, come se il peso della mia scoperta avesse eretto un muro tra noi.

"Kael," dissi, rompendo il silenzio. "Cosa facciamo ora? Come possiamo fermare Seline e mio padre?"

Lui si voltò verso di me, i suoi occhi colmi di determinazione ma anche di una profonda tristezza.

"Direi di concentrarci prima sulla strega. Dobbiamo trovare un modo per spezzare la sua maledizione. Se lei ha il potere di controllare il tuo destino, dobbiamo affrontarla prima di tutto."

Sì, Seline.

La sua maledizione era la vera fonte della mia angoscia.

Se volevo liberarmi dal suo giogo, dovevo prima scoprire come distruggerla.

Ma la questione del mio legame con il Re Ombra rimaneva in sospeso, come un'ombra oscura sul mio cammino.

"Seline ha una fonte di potere," continuò Kael.

"Dobbiamo scoprirla. Potrebbe esserci una chiave in questo tempio, un indizio che ci porti a lei."

"Ma come possiamo trovarla?" chiesi, con una sensazione di impotenza crescente.

Kael esaminò la sala, il suo sguardo si posò sull'altare ornato di pietre preziose.

"Forse dovremmo cercare nei simboli che ci circondano. C'è sempre un significato nascosto nei luoghi sacri."

Mi avvicinai all'altare, i miei occhi scivolavano sui simboli incisi.

La stella, la luna e il sole.

Ogni simbolo rappresentava una forza, una parte di me che dovevo affrontare.

Ma ciò che cercavo era qualcosa di più: una connessione con Seline, un modo per piegarla alla mia volontà.

Mentre scrutavo i simboli, un pensiero mi attraversò la mente. "E se dovessi affrontare Seline da sola? Se potessi risolvere tutto senza il suo controllo?"

Kael scosse la testa. "Non possiamo correre il rischio. La maledizione è potente. Anche se sei figlia del Re Ombra, non dovresti affrontarla senza preparazione."

Ma la mia mente era già in subbuglio. Ero stanca di essere una pedina nel gioco degli altri, di sentire il peso delle aspettative su di me. Era giunto il momento di prendere in mano il mio destino.

"Kael, voglio affrontare Seline," dissi, la mia voce decisa. "Voglio vedere cosa vuole da me, perché mi ha scelta."

Lui mi guardò con sorpresa, la sua espressione indecifrabile. "Alina, non sai cosa stai dicendo. Seline non è qualcuno con cui scherzare. Può distruggerti."

"Ma posso anche distruggerla," replicai. "Se non ci proviamo, rimarremo sempre intrappolati nel suo gioco."

Kael sembrava indeciso, ma infine annuì. "Va bene. Ma dobbiamo prepararci. Prima di affrontarla, dobbiamo scoprire come spezzare la maledizione. E per farlo, dobbiamo trovare la fonte del suo potere."

Tornai a concentrarmi sugli antichi simboli e, mentre lo facevo, una visione mi attraversò la mente.

I simboli cominciarono a brillare, e la stanza si trasformò, mostrandomi un'immagine di un altro tempio, un luogo nascosto, lontano dal mondo che conoscevo.

Le parole di Seline risuonavano nella mia testa: "Solo io posso liberarti."

Mi venne in mente l'idea che Seline avesse creato un luogo segreto, un santuario dove racchiudeva il suo potere. Dobbiamo trovarlo.

"Kael, ho visto qualcosa," dissi, sentendo l'adrenalina scorrere nelle mie vene.

"C'è un altro tempio. È lontano, ma credo che sia la chiave per fermare Seline."

Kael mi guardò, gli occhi spalancati. "Dove si trova?"

Non sapevo spiegarlo, ma sentivo una connessione profonda con quel luogo.

Era come se il mio potere mi stesse guidando.

"Verso nord, oltre la Foresta dei Sussurri. Dobbiamo muoverci subito."

Lui annuì, e insieme ci preparammo a lasciare il tempio. Ma mentre ci allontanavamo, un'ombra si mosse tra le colonne. Era la figura incappucciata, di nuovo.

"Avete trovato ciò che cercate?" chiese con un tono provocatorio.

"Chi sei?" chiese Kael, il suo tono guardinghi.

"Solo un messaggero," rispose l'ombra. "Ma so di più sulla vostra missione di quanto immaginiate."

"Parla," ordinai, una nuova determinazione prendendo forma dentro di me.

"Se volete affrontare Seline, dovete essere pronti a sacrificare qualcosa di prezioso," sussurrò, le ombre danzando attorno a lei.

"La verità è che il potere ha sempre un prezzo, e il vostro è vicino."

Un brivido di terrore mi attraversò. "Cosa vuoi dire?"

"Il sacrificio che dovete affrontare non è solo quello di sconfiggere Seline. È un sacrificio personale. Dovrete decidere cosa siete disposti a perdere."

La figura si allontanò, dissolvendosi nell'oscurità mentre il peso delle sue parole si faceva sentire.

Il pensiero di sacrificare qualcosa di prezioso per il potere di affrontare Seline mi fece tremare. Ma, allo stesso tempo, mi sentivo più determinata che mai.

Non avrei lasciato che la paura mi fermasse.

Uscimmo dal tempio, l'aria fresca ci colpì come un abbraccio rinvigorente. Ma dentro di me, il tumulto delle emozioni era solo all'inizio.

La verità sul mio legame con il Re Ombra e la minaccia di Seline si intrecciavano in un nodo inestricabile.

"Alina," disse Kael, interrompendo i miei pensieri. "Sei pronta per questo viaggio?"

"Non ho scelta," risposi. "Dobbiamo fermare Seline. E scopriremo come spezzare la maledizione, qualunque cosa ci costi."

Il nostro cammino ci attendeva, e mentre ci dirigevamo verso il nord, la consapevolezza di ciò che avremmo potuto perdere si faceva sempre più chiara.

Il destino si avvicinava, e io ero pronta a lottare.

Alina: Luce e OmbreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora