Capitolo 7

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"Sei pronta?" La voce di Kael era bassa e calma, ma c’era una tensione dietro le sue parole che mi faceva tremare le mani.

Mi trovavo al centro di una piccola radura, circondata da alberi scuri e alti che sembravano avvolgere il cielo in una morsa.

La luce della luna filtrava appena attraverso le fronde, creando giochi d'ombra che si allungavano minacciosamente lungo il terreno.

C'era una strana energia nell'aria, qualcosa che mi faceva prudere la pelle, come se fossi appena entrata in un mondo che non avrei mai dovuto vedere.

Annuii, anche se dentro di me non ero affatto sicura.

"Sì, sono pronta."

Kael mi guardò per un lungo istante, come se stesse valutando la mia determinazione.

Poi si spostò davanti a me, i suoi occhi neri brillavano nell'oscurità.

"Ricorda," disse, "il potere delle ombre risponde alle emozioni. Più sei in sintonia con le tue emozioni, più riuscirai a controllare il potere. Ma c'è un pericolo…"

"Quale?" chiesi, anche se una parte di me già conosceva la risposta.

"Se lasci che le emozioni ti consumino, se lasci che la paura, la rabbia o il dolore prendano il sopravvento, le ombre ti prenderanno. Diventerai come loro."

Kael fece una pausa, il suo sguardo serio. "E non potrai più tornare indietro."

Deglutii, sentendo il peso delle sue parole. Il mio cuore batteva forte nel petto. Le emozioni.

Quelle stesse emozioni che mi avevano spinto per tutta la vita — la paura di essere diversa, la rabbia per essere stata abbandonata da un padre che non conoscevo, il dolore per la perdita di mia madre.

Ora dovevo affrontarle, o rischiare di perdermi per sempre.

Kael alzò una mano, richiamando a sé una piccola sfera d'ombra che si formò tra le sue dita. "Concentrati," disse. "Senti l'oscurità dentro di te. Non combatterla. Lasciala fluire, ma resta al comando."

Chiusi gli occhi, cercando di fare come mi aveva detto.

Inspirai profondamente, cercando di sentire il potere dentro di me. All'inizio c'era solo il silenzio, un vuoto.

Ma poi, piano piano, avvertii un lieve fremito, come un'onda lontana che si avvicinava alla riva.

Le ombre. Erano lì, sotto la superficie, come una presenza silenziosa che aspettava solo di essere risvegliata.

Potevo sentire il loro richiamo, oscuro e seducente. Erano potenti, e promettevano una forza che non avevo mai conosciuto.

Ma c'era anche qualcosa di spaventoso in loro, una fame insaziabile che minacciava di inghiottirmi.

"Alina, concentrati!" Kael mi richiamò alla realtà, la sua voce tagliente come una lama.

Aprii gli occhi e alzai una mano, cercando di richiamare a me quel potere. Sentii l'energia che si accumulava dentro di me, una corrente che cresceva di intensità.

Le ombre attorno a me iniziarono a muoversi, tremolando come fiamme nel vento.

Ma più cercavo di controllarle, più mi sembrava che fossero loro a controllare me.

Una raffica di vento improvvisa fece tremare gli alberi, e sentii un’ondata di paura crescere dentro di me.

Non riuscivo a farcela.

Le ombre mi stavano risucchiando, e sentivo che stavo perdendo il controllo.

La mia mano tremava, e il mondo attorno a me iniziava a girare.

"Non lasciarti prendere!" gridò Kael, avvicinandosi a me.

"Devi mantenere la calma!"

Ma era troppo tardi. Sentii un’esplosione di energia, e all’improvviso le ombre mi avvolsero completamente, soffocandomi come un mantello nero.

La paura mi strinse il cuore. Non potevo respirare, non potevo vedere, non potevo muovermi.

Ero intrappolata.

Sentii le ombre sussurrare, voci senza volto che mi promettevano potere, libertà, vendetta.

Ma sentii anche un altro suono, più profondo, più oscuro.

Una risata.

Un'eco lontana che mi faceva rabbrividire.

Stavo per cedere, stavo per lasciarmi andare completamente a quel richiamo, quando improvvisamente una mano afferrò la mia.

Sentii un calore improvviso attraversarmi il corpo, spezzando l'oscurità che mi avvolgeva.

"Alina, torna indietro!" La voce di Kael era distante, ma la sua presa era forte. "Non lasciarti andare! Loro ti vogliono, ma tu non sei una di loro!"

Lottai contro le ombre, cercando di liberarmi dal loro abbraccio. Fu come risalire dalle profondità di un mare nero e denso.

Con un ultimo sforzo, riuscii a liberarmi, e le ombre si dispersero, lasciandomi cadere a terra, senza fiato.

Kael mi guardava, il volto pallido. "Sei riuscita a fermarle. Ma hai visto quanto è pericoloso."

Annuii debolmente, ancora tremante. Il potere che avevo dentro di me era molto più grande di quanto avessi immaginato, ma era anche spaventoso.

"Non so se posso farcela," confessai, la voce spezzata.

Kael si avvicinò e si inginocchiò accanto a me. "Ce la farai," disse con voce calma.

"Ma devi imparare a non lasciarti sopraffare dalle tue emozioni. Il potere delle ombre è sempre lì, pronto a consumarti. Devi restare al comando."

Lo guardai, cercando di trovare un po' di forza nelle sue parole. "Ma come faccio a controllarle, se sono io stessa piena di paura e rabbia?"

Kael sorrise leggermente, un sorriso triste. "Non si tratta di non avere emozioni, Alina. Si tratta di imparare a usarle senza lasciarsi consumare. Devi trovare l’equilibrio tra il controllo e il lasciarsi andare."

Presi un respiro profondo, cercando di calmare il battito frenetico del mio cuore.

Dovevo riuscirci.

Non avevo altra scelta.

Se volevo sopravvivere, se volevo scoprire la verità su chi ero e proteggere il mondo dal Regno delle Ombre, dovevo imparare a controllare quel potere oscuro.

Ma il percorso sarebbe stato molto più difficile di quanto avessi immaginato.

Alina: Luce e OmbreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora