Daea Targaryen scomparve per sette anni sul dorso del drago Vermithor, abbandonó Roccia del Drago da ragazza e vi tornó da giovane donna, ma qualsiasi cosa le fosse successo l'aveva cambiata per sempre.
La storia che ebbe con i principi Aegon e Aem...
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⚠️ TW: violenza, morte, sangue, guerra. In seguito ad un errore di salvataggio della piattaforma, ho revisionato il capitolo aggiungendo delle parti e assicurandomi che questa volta fosse completamente a posto, spero che tutto si sia risolto ❤️⚠️
Arrivarono a Riposo del Corvo dal lato opposto. Aemond condusse Vhagar ad altezza degli alberi, scendendo con maestria fino a scorgere un varco tra di essi e ordinò al suo drago di fermarsi. Daea, che lo seguiva sul Cannibale, diede lo stesso comando al suo drago, consapevole che, non aveva altra scelta che fidarsi di lui. Nel silenzio del bosco, solo il fruscio delle foglie mosse dal vento e il respiro pesante dei due draghi riempivano l'aria. Attaccheremo di nascosto» disse Aemond per primo. «E tu starai dietro di me, a coprirmi.» ordinò. Daea annuì silenziosa.
«Aemond» lo chiamò Daea, cercando il suo sguardo. «Io sono al tuo fianco.» Aemond la fissò, il suo sguardo intenso e penetrante, ma c'era una tensione palpabile tra loro. Sapevano entrambi che era pericoloso. Ogni istante che passava nel campo di battaglia, ogni decisione presa con rapidità, portava con sé un rischio incommensurabile. Le loro vite, e quelle di milioni di altri, erano appese a un filo sottile.
«Lo so, Daea» rispose Aemond, la voce bassa e carica di gravità. «Ma non possiamo permetterci di abbassare la guardia.»
Daea sentì un brivido di preoccupazione percorrerle la schiena. «Dobbiamo combattere, ma anche pianificare. Insieme, possiamo affrontare ciò che ci aspetta. Non lasciare che la paura ti consumi. Io sono qui, Aemond. Sempre.»
Aemond annuì, ma il suo sguardo si fece cupo. «La mia paura non è per me, ma per te. Ogni volta che ti vedo in mezzo a tutto questo... sento che potresti essere in pericolo. E non posso permetterlo.»
«Non puoi proteggermi da tutto, Aemond. Ma insieme possiamo affrontare qualsiasi cosa. Siamo più forti se restiamo uniti. Non lasciare che il peso di questo mondo ti schiacci. Combatterò al tuo fianco, finché ci sarà vita in me.»
Le parole di Daea furono come una brezza fresca in mezzo alla tempesta. Aemond la guardò intensamente, e per un attimo, il mondo intorno a loro svanì. Il loro legame, illuminava l'oscurità che li circondava.
Con un ultimo sguardo di comprensione e determinazione, Aemond e Daea si prepararono ad affrontare il futuro incerto, consapevoli che il cammino sarebbe stato irto di ostacoli, ma insieme avrebbero potuto superare qualsiasi avversità.
Il segnale arrivò. Un suono profondo, il suono di un corno che riecheggiava nel bosco, rompendo il silenzio. «Non ora» disse Aemond. «Non ancora, ma tieniti pronta all'attacco.»
I suoi pensieri furono interrotti da un forte stridio nel cielo. Alzando lo sguardo, videro un drago dorato, le sue ali spiegate. Il viso di Aemond si indurì all'istante. Era il re Aegon sul suo drago il dorato Sole di Fuoco.
«Mittys» "Idiota." imprecò Aemond in alto valyriano, il suo viso contorto dalla rabbia.
Vhagar si mosse sotto di lui, quasi rispondendo al richiamo del drago d'oro. «Umbas Vhagar, sir daor» "Aspetta Vhagar, non ancora." ordinò Aemond e poi diede una pacca sul dorso della sua compagna, Vhagar si acquietò, sbuffando.