Capitolo 24 | The tought of you.

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⚠️ TW: violenza, morte, sangue

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Madame Sylvi era seduta sul letto con indosso i suoi abiti, pochi gioielli, i capelli semi sciolti e lui, il principe Aemond si trovava spoglio dai suoi abiti e tra le braccia di quella donna. Aveva il viso appoggiato sulla sua spalla, il suo volto era pallido, segnato dalla stanchezza e dal dolore, i capelli erano sciolti. «Daemon li ha mandati ad uccidermi» sussurrò. «In realtà sono orgoglioso che lui mi consideri una tale minaccia tanto che li manda ad uccidermi nel mio letto. Ha paura di me»

La donna lo carezzò sui capelli, ascoltandolo. «Il ragazzino è cresciuto, ora è diventato un uomo» mormorò con voce persuasiva. All'udire di quelle parole mi sentii pervasa da una sensazione di disgusto. «No, non qui» mormorò Aemond quando Madame provò a baciarlo.

Aemond si sistemò sul grembo della donna che prese a carezzargli i lunghi capelli d'argento. «Volevano me, volevano la mia Daea.» sussurrò Aemond. «Non riuscirò mai a perdonarmelo, se l'avessero uccisa...» dal tono della sua voce stava trattenendo le sue emozioni. «Loro si prendevano gioco di me, lo sai? Perché... ero diverso...ma lei, la mia Daea, era sempre pronta a consolarmi ad esserci per me. Se me l'avessero uccisa li avrei uccisi tutti, uno ad uno.»

Aemond ormai piangeva in silenzio e quel silenzio pesava più delle parole dette. Lacrime silenziose solcavano il suo volto, l'aria intorno a lui sembrava carica di un dolore profondo e incolmabile, un dolore che non poteva essere consolato con gesti o parole. La Madame gli stava toccando i capelli in languide carezze, ascoltandolo. «La tua Daea?» domandò. «Quella donna di cui mi parli durante i tuoi momenti di debolezza, è figlia di Rhaenyra e Daemon...» sussurrò ancora la donna. «Potrebbe tradirti.»

«Lei non mi tradirebbe mai, non la mia Daea» sussurrò il principe. «Se fosse morta...io...» rimase in silenzio. «Devo proteggerla, devo farlo anche a costo della mia misera vita.»

₊ ⊹ ˑ ִֶ 𓂃

Daea si trovava sola nelle sue stanze, un tempo sicure e confortevoli, ma ora divenute una prigione di ricordi e angoscia. Le candele accese gettavano ombre tremolanti sulle pareti, ma non riuscivano a scacciare il buio che si era impadronito del suo cuore. Si rigirava nel letto, le lenzuola aggrovigliate come catene attorno al suo corpo, e ogni respiro sembrava più faticoso del precedente. Le lacrime scorrevano calde sulle sue guance, bagnando il cuscino, ma non portavano sollievo.

Da qualche parte, dentro di lei, una voce sussurrava. Una voce che conosceva fin troppo bene, una voce che aveva cercato di dimenticare, ma che ora tornava a tormentarla. "Vieni da me...vieni da me... vieni da me" Le parole risuonavano nella sua mente come lame affilate, e Daea sentì il peso di quell'oscurità crescere, soffocandola.

«No...» sussurrò tra i singhiozzi, stringendosi le braccia intorno al corpo. «Non è vero... non è vero...» ma la voce non smetteva, continuava a ripetersi, crudele e inesorabile. Ogni parola era un colpo, un taglio invisibile sulla sua anima. Le mani di Daea, tremanti, si mossero verso il viso, graffiandolo leggermente come se volesse strappare via quella sofferenza, quella voce che la faceva sentire come se stesse impazzendo.

MORGHUL | Aegon & Aemond TargaryenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora