ATTO II

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GLI STREGONI DI VALYRIA, LA MAGIA DEL SANGUE, I DRAGHI

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GLI STREGONI DI VALYRIA, LA MAGIA DEL SANGUE, I DRAGHI.

Dov'era finita?
Si chiedeva con insistenza, cercando di orientarsi in quel luogo perduto.

Cosa aveva visto?
Le immagini confuse le affollavano la mente: visioni di draghi, di fuoco e sangue, di terre lontane e sconosciute erano accompagnate da una voce.

Cosa le era successo?
Le sembrava di essere stata strappata da una vita e catapultata in un'altra, una vita in cui tutto era avvolto nel mistero e nel pericolo.

Era morta?
La domanda la tormentava. La sua anima errava in un limbo tra il mondo dei vivi e quello degli spiriti? E quelle voci...

Che cos'erano quelle voci?
Sussurri incessanti, che la chiamavano da un luogo profondo e oscuro, più antico del tempo stesso. E i sogni...

E i sogni?
Non erano normali sogni. Erano profezie? O visioni di una realtà dimenticata?
Il Casato Targaryen aveva sempre avuto i suoi cavalcatori di draghi e i suoi sognatori. Ma pochi, pochissimi, erano stati entrambi. E lei, Daea, che cosa era? Una sognatrice o una cavalcatrice di draghi? O forse qualcosa di più, qualcosa di più oscuro e pericoloso?

Una nuova paura prese forma nel suo cuore, il timore che quelle voci e quei sogni non fossero altro che un richiamo, una guida verso un destino che non poteva ancora comprendere. Ma la verità si nascondeva lì, da qualche parte in quella terra antica e maledetta che chiamavano Valyria.
I Targaryen avevano un dono unico, tramandato di generazione in generazione: i "sogni di drago."
Erano sogni premonitori, visioni del futuro avvolte nel fuoco e nel sangue, tipici dei membri di Casa Targaryen. Non erano semplici sogni, ma frammenti di un destino ineluttabile che si svelava a chi possedeva il sangue dei draghi.
Daenys la Sognatrice, forse la più celebre tra i sognatori della sua casata, aveva avuto un sogno terribile e profetico. Nelle sue visioni, aveva visto Valyria cadere, distrutta dal fuoco e dall'ira degli dei. Il cielo si era oscurato, e la terra era stata inghiottita dalle fiamme. Quel sogno premonitore non era solo un avvertimento ma un chiaro presagio di morte. Daenys raccontò la sua profezia a suo padre, Lord Aenar Targaryen. Lui, a differenza di molti altri, ascoltò attentamente. Si fidò del dono della figlia e decise di agire. Fu così che la famiglia Targaryen lasciò la gloriosa Valyria per stabilirsi a Roccia del Drago, sfuggendo al disastro che avrebbe spazzato via il loro antico impero.
E pochi anni dopo, il Disastro di Valyria colpì, esattamente come Daenys aveva sognato.Ma i Targaryen non erano gli unici a possedere questi poteri profetici.

Gli stregoni di Valyria praticavano antiche arti magiche che intrecciavano la magia del sangue con i loro riti oscuri. Credevano che il sangue avesse un potere speciale che potesse fornirgli un legame diretto con i draghi. Utilizzavano incantesimi e sacrifici per rafforzare il loro controllo sui draghi e sulle forze della natura.
La magia del sangue era un'arte potente e pericolosa, capace di plasmare il destino di intere casate. Alcuni dicevano che era grazie a essa che i Valyriani avevano forgiato il loro impero, mentre altri credevano che fosse anche la causa della loro rovina.
La distruzione di Valyria non era solo un castigo divino, ma una conseguenza delle loro stesse ambizioni e del loro desiderio insaziabile di dominio.
La magia che li aveva resi grandi era anche quella che li aveva distrutti.

La principessa Daea Targaryen, immersa in questi pensieri, si chiedeva quale fosse il suo posto in questa storia di profezie, potere e magia. Forse, come Daenys, anche lei era destinata a vedere cose che altri non potevano. Ma mentre la Sognatrice aveva visto la fine di un mondo, Daea sentiva che il suo destino era intrecciato con l'inizio di qualcosa di nuovo... o forse, di qualcosa di molto antico.

Daea pensò alle sue parole, rimuginando su quel legame profondo che sentiva nei confronti dei draghi, una connessione che andava oltre la comprensione comune.

E se fosse stata proprio lei a doverli salvare da una fine mostruosa?

La sua mente era affollata da visioni e sensazioni che sembravano provenire da un tempo lontano, un richiamo antico che risuonava nelle sue vene, come un'eco del passato dei Targaryen.

E se quel legame che sentiva di avere con i draghi significasse qualcosa di preannunciato, di pericoloso nel futuro?

Daea Targaryen,  la prima sognatrice e cavalcatrice di draghi, ma non solo.
Forse il suo destino era ancora più grande.
Forse era destinata a essere anche la prima Targaryen dopo secoli a padroneggiare l'arte perduta della magia del sangue.
La sua storia non era che all'inizio, un sentiero ancora da percorrere, segnato dalle antiche profezie e dal fuoco dei draghi.
C'era qualcosa di antico e potente che si agitava dentro di lei, qualcosa che la chiamava a esplorare le profondità dei segreti della sua casa e della magia dei suoi antenati.Sapeva di essere speciale, diversa dagli altri.

Come Daenys la Sognatrice aveva visto la fine di un mondo, così lei avrebbe potuto essere colei che ne avrebbe salvato un altro.
Ma a quale prezzo?
Quella domanda rimaneva sospesa nella sua mente, un enigma non ancora risolto.

Daea Targaryen era destinata a grandi cose, e il suo cammino sarebbe stato intriso di misteri, di magia, fuoco e sangue.

La sua storia avvolta nel mistero era appena iniziata.

La sua storia avvolta nel mistero era appena iniziata

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