Capitolo 13 | Flames to be burned in.

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⚠️ TW: scene di sesso descritta esplicitamente e dettagliata

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⚠️ TW: scene di sesso descritta esplicitamente e dettagliata. Entrambi i protagonisti hanno più di 18 anni e sono consenzienti in tutto e per tutto delle loro azioni. In merito alle nuove linee guida della piattaforma sono costretta a segnalarvi il capitolo, in caso non lo vorreste leggere per la tematica trattata. ⚠️

Cinque anni prima . . .

Daea aveva trascorso giorni sulla costa, tentando di sopravvivere con ciò che il mare le offriva. Riusciva a malapena a pescare del pesce, ma la fame e la sete le stavano consumando le forze. I suoi draghi, Vermithor e Ali d'Argento, riposavano sulla spiaggia, esausti quanto lei. La solitudine era pesante e ogni notte sembrava più lunga e buia della precedente. La paura e la stanchezza si mescolavano, facendola sentire sempre più lontana da casa, persa in un luogo che non riusciva a comprendere.

Una notte, mentre giaceva sulla sabbia, avvolta in una coperta improvvisata con delle foglie, sentì di nuovo quella voce. Era una voce misteriosa, sibilante, che sembrava provenire dalle profondità della giungla, oltre il confine degli alberi oscuri. Non era la prima volta che la sentiva, ma quella notte la voce era più insistente, quasi invitante. Daea si alzò lentamente, il cuore battendo forte nel petto. Le sue mani tremavano mentre si avvicinava al limite della foresta, sentendo una strana attrazione verso l'oscurità. Cercò di resistere, di non ascoltare, ma la voce sembrava avere un potere su di lei che non riusciva a spiegare. Senza guardarsi indietro, si addentrò nella giungla, lasciandosi alle spalle la sicurezza relativa della spiaggia e dei suoi draghi.

Ali d'Argento si svegliò con un fruscio inquieto, i suoi occhi d'oro fissi sulla figura di Daea che scompariva tra gli alberi. Il drago emise uno stridio acuto, un richiamo disperato, ma Daea continuò a camminare, ignorando il suono. Le lacrime le rigavano il volto mentre si spingeva sempre più lontano dalla luce della luna, il richiamo della voce sempre più forte nelle sue orecchie. La giungla era densa, i rami e le foglie sembravano chiudersi su di lei, ma Daea non si fermò. Il terreno sotto i suoi piedi era umido e scivoloso, e l'aria era pesante di umidità e odori sconosciuti. Ogni passo la portava più in profondità in quel mondo oscuro e misterioso, dove ombre sinistre si agitavano tra gli alberi e strani rumori echeggiavano nella notte. Non sapeva dove stesse andando né perché la voce la chiamasse, ma non riusciva a fermarsi. Era come se una forza invisibile la stesse guidando, spingendola sempre più avanti, lontana dai suoi draghi, lontana dalla spiaggia. La paura le serrava il cuore, ma la curiosità e l'incapacità di opporsi erano più forti.

Alla fine, si ritrovò in una radura circondata da alberi alti e imponenti, il cuore che batteva all'impazzata. La voce si fece più chiara, ma non riusciva a comprenderne le parole, come un sussurro antico che risuonava nelle profondità della sua mente. Daea si fermò, il respiro affannato, mentre guardava intorno a sé, il buio della foresta che la avvolgeva. Fu lì, in quella radura silenziosa e spettrale, che Daea capì quanto fosse lontana da tutto ciò che conosceva, quanto fosse sola in quel luogo sconosciuto e minaccioso. E in quel momento, comprese anche che non avrebbe più potuto tornare indietro, che la strada per casa era ormai perduta.

MORGHUL | Aegon & Aemond TargaryenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora