Epilogo.

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⚠️ TW: scene di sesso descritta esplicitamente e dettagliata

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⚠️ TW: scene di sesso descritta esplicitamente e dettagliata. Entrambi i protagonisti hanno più di 18 anni e sono consenzienti in tutto e per tutto delle loro azioni. In merito alle nuove linee guida della piattaforma sono costretta a segnalarvi il capitolo, in caso non lo vorreste leggere per la tematica trattata. ⚠️

Tre anni anni dopo...

Aemond sapeva che il percorso per Daea verso l'accettazione e l'amore per i loro bambini sarebbe stato lungo e complesso. Era stato un viaggio difficile per entrambi, e anche dopo tre anni i passi erano piccoli, ma costanti. Daea non aveva mai voluto figli, lo aveva ammesso più volte, l'idea di legarsi a quelle due piccole vite continuava a metterla a disagio. Ma lui era deciso a starle accanto e aiutarla in ogni modo possibile.

Una mattina, mentre il sole albeggiava su Approdo del Re, Aemond trovò Daea seduta nella loro stanza, silenziosa, con lo sguardo perso nel vuoto. I bambini stavano giocando con una delle balie nella sala accanto, il suono delle loro risate echeggiava attraverso le pareti.

Aemond si avvicinò a lei con cautela, inginocchiandosi davanti al suo sguardo stanco. «Stai bene?» le chiese, posando una mano gentile sulle sue ginocchia.

Daea annuì, ma il suo viso tradiva una stanchezza interiore. «Non so come fare» ammise, la voce quasi soffocata da un misto di frustrazione e dolore. «Voglio riuscire ad amarli, davvero... ma ogni volta che li guardo, mi sento bloccata. Non riesco a... sentire quello che dovrei sentire.»

Aemond le prese le mani tra le sue, stringendole con dolcezza. «Non devi forzarti, Daea. L'amore non è una cosa che nasce da un giorno all'altro»

Le sue parole sembravano portare un po' di sollievo, anche se Daea ancora lottava contro la paura che aveva dentro. «Ho paura che loro lo sentano» disse piano. «Che sentano che non sono la madre che meritano.»

Aemond scosse la testa. «I bambini hanno bisogno di tempo, proprio come te.»

Quella stessa mattina, Aemond propose un gesto semplice, ma significativo. «Facciamo una passeggiata con loro nei giardini» disse con un sorriso. «Insieme. Non devi fare nulla di speciale, solo esserci.»

Daea esitò per un istante, ma alla fine accettò. Con il cuore pesante e le mani leggermente tremanti, si avvicinò ai loro due bambini. Aemond le stette sempre vicino, pronto a intervenire se ne avesse avuto bisogno, ma lasciando che fosse lei a fare il primo passo.

La piccola Daelia, con i capelli argentei come quelli della madre, si avvicinò e prese la mano di Daea. Per un istante, Daea si irrigidì, ma Aemond le lanciò un'occhiata incoraggiante, e lei, lentamente, si rilassò. Camminarono insieme per i giardini del castello, il piccolo Aemond che correva avanti, mostrando loro ogni dettaglio con l'entusiasmo tipico di un bambino.

Non fu immediato e nemmeno facile. Daea si sentiva ancora a disagio, spesso confusa dai sentimenti contrastanti che provava. Ma c'era qualcosa in quella routine, nel modo in cui Aemond le era sempre accanto, che le dava forza. Giorno dopo giorno, lui trovava piccole scuse per passare più tempo insieme ai bambini. Li portava nei giardini, leggeva storie ad alta voce e li coinvolgeva in giochi semplici, sempre accanto a Daea, mostrando pazienza infinita.

MORGHUL | Aegon & Aemond TargaryenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora