Capitolo 28 | Targaryen like dragons don't respond to the will of the Gods.

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L'Occhio degli Déi era un vasto lago situato nel cuore delle Terre dei Fiumi, che si estendeva per oltre cento miglia da nord a sud e per circa settanta lungo l'asse est-ovest. Al centro del lago si trovava l'Isola dei Volti, un luogo sacro dove, millenni prima, i Primi Uomini e i Figli della Foresta avevano sancito la loro pace. A sud, dall'emissario del lago nascevano le Rapide Nere, mentre a nord, sulle sue sponde, sorgeva il castello maledetto di Harrenhal.

In quel giorno, il cielo sopra l'Occhio degli Déi fu teatro di un duello epico: Aemond Targaryen, in groppa al gigantesco Vhagar, e Daemon Targaryen, su Caraxes, si scontravano in un duello che sembrava lottare non solo per la vita, ma per il destino del regno stesso. Sopra il lago, i due draghi danzavano e combattevano, avvolgendosi l'uno attorno all'altro come bestie primordiali, le loro scaglie scintillanti alla luce del tramonto. Il cielo si colorava di un rosso acceso, lo stesso rosso che preannunciava il sangue che presto sarebbe stato versato.

Le fiamme dei due draghi illuminavano il crepuscolo, gettando lingue di fuoco che riflettevano sulla superficie del lago, trasformandola in un mare di fuoco. Il fragore delle loro scaglie che si infrangevano, degli artigli che si affondavano nella carne, riecheggiava come un tuono attraverso l'Occhio degli Déi, risuonando fin dentro l'anima di chiunque fosse abbastanza vicino da assistere alla scena.

Vhagar, il grande drago di Aemond, con un'abile manovra, fece una picchiata verso Caraxes, ma il drago di Daemon, con una feroce rapidità, gli balzò incontro, affondando i suoi artigli nel collo di Vhagar. Il suono delle ossa che si spezzavano e delle scaglie che si frantumavano riempì l'aria, un suono che parlava di morte imminente.

Avvinghiati in una morsa mortale, i due draghi cominciarono a precipitare verso il lago, le loro ali gigantesche che battevano furiosamente nell'aria mentre cercavano disperatamente di sopraffarsi l'uno con l'altro. In un colpo brutale, Vhagar strappò un'ala a Caraxes con un morso potente, e il sangue del drago di Daemon si sparse come una pioggia rossa attraverso il cielo. Ma Caraxes, anche con il ventre squarciato e l'ala mutilata, non lasciò la presa.

Nel momento finale, Daemon Targaryen compì un atto di incredibile audacia. Con un balzo deciso, si staccò da Caraxes e atterrò su Vhagar, come un fulmine che colpiva dal cielo. Con un movimento rapido, affondò la sua spada verso Aemond, proprio mentre i due draghi, ancora avvinghiati l'uno all'altro, si schiantavano nelle acque del lago con un boato che sembrò scuotere la terra stessa.

L'impatto generò un'onda gigantesca, un muro d'acqua cristallina che si sollevò fino all'altezza della Torre del Rogo del Re di Harrenhal, travolgendo ogni cosa sul suo cammino. Per un istante, il mondo sembrò fermarsi, inghiottito dall'Occhio degli Déi. Quando l'acqua cominciò a ritirarsi, tutto ciò che restava era il silenzio e la devastazione.

Tra le rovine del duello, Caraxes emerse dall'acqua, con un ultimo sforzo disperato, trascinandosi verso le mura nere di Harrenhal. Il drago, ormai alla fine delle sue forze, emise un ultimo, lungo ruggito, prima di crollare e spirare.

MORGHUL | Aegon & Aemond TargaryenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora