Chiamata

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È uno di quei pomeriggi in cui la casetta è stranamente tranquilla. La maggior parte dei ragazzi è in sala prove o fuori a prendere una boccata d'aria, e io mi ritrovo in sala relax con Chiara. Lei è accasciata sul divano accanto a me, con le gambe stese, mentre giocherella con i lacci delle sue scarpe da ballo. Stiamo ascoltando musica con il volume basso, e lei batte ritmicamente il piede sul bordo del divano, seguendo il tempo della canzone.

«Sei un po' strana, ultimamente» le dico con un sorriso stuzzicante «Succede qualcosa di cui non mi hai ancora parlato?»chiesi sapendo giá dove andare a parare.

Chiara mi guarda di sfuggita, un sorrisetto che cerca di nascondere, ma che si fa strada lo stesso «No, nulla di particolare» dice, ma la vedo che arrossisce appena, abbassando lo sguardo come se avesse qualcosa da nascondere.

«Ah, sì?» insisto, con un tono scherzoso «Non ha niente a che fare con un certo TrigNO, vero?»

Lei scoppia a ridere, mordendosi il labbro «Va bene, va bene» cede, alzando le mani in segno di resa «Ammetto che abbiamo parlato un po' più del solito»

«Aha! Visto?» esclamo, mettendomi a sedere più dritta, era stato visibile a tutti il loro avvicinamento nell'ultima settimana «Ma parlato, tipo... avete discusso di passi di danza o di qualcosa di un po' più interessante?»

Lei scuote la testa, sorridendo timidamente. «No, siamo solo amici. Abbiamo chiacchierato di danza e di musica, e insomma, ci siamo trovati a parlare delle nostre passioni. È stato... naturale.»

Mi fa piacere sentirlo, ma vedo qualcosa di diverso nel modo in cui ne parla. Non è solo un'altra conversazione casuale; c'è un luccichio nei suoi occhi che mi fa pensare che questo "amicizia" possa essere qualcosa di più «E lui? Ti sembra che anche lui sia interessato a conoscerti meglio?»

«Non lo so» risponde con una risata nervosa, «ma sicuramente non mi dispiace parlargli. Con lui è facile, mi fa sentire a mio agio, anche se è così sicuro di sé»

Annuisco, contenta per lei «Beh, se la vostra amicizia continua a crescere, non c'è nulla di male. Magari... chissà cosa può succedere»

Chiara mi lancia un'occhiata, metà divertita e metà infastidita, poi si lascia ricadere sul divano, sospirando «Smettila di fare la romantica»dice ridendo « è solo un amico»

Vedere Chiara sorridere per qualcosa di così genuino mi riempie di gioia. È raro trovare qualcuno con cui si crea un legame speciale, anche solo di amicizia, in un ambiente competitivo come quello in cui ci troviamo. Forse è proprio questo che rende tutto ancora più intenso: la sensazione di vivere qualcosa di importante in un posto dove tutto cambia
così velocemente.

«Comunque, se mai ti servisse qualcuno che ti dia una spinta per fare il primo passo»aggiungo con un sorriso malizioso «sai dove trovarmi»
Lei ride di gusto, tirandomi un cuscino addosso. «Non mi servono le tue spinte, grazie. Posso gestirmela da sola»

𝐒𝐎𝐔𝐋𝐒 | Nicolò FilippucciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora