Quarta puntata

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Siamo tutti nel backstage aspettando l'inizio della quarta puntata e sento lo stomaco annodarsi per l'ansia. Mi guardo intorno, cercando di fare qualche respiro profondo per calmarmi. Il chiacchiericcio dei compagni sembra così lontano, come un rumore di fondo che non riesco a distinguere. Tra poco ci dovremo esibire , e sento la pressione addosso come un peso fisico. La quarta puntata significa che le aspettative sono ancora più alte, e io devo dimostrare di meritare il mio posto qui.

Continuo a rigirarmi tra le mani il microfono, cercando di bloccare i pensieri negativi, ma sembra impossibile.

«Ci sei?»La voce di Nicolò mi sorprende. Lo vedo avvicinarsi con il solito sorriso rassicurante, quello che sembra dire "andrà tutto bene" anche senza bisogno di parole. Mi appoggia una mano sulla spalla, e io alzo lo sguardo verso di lui.

«Sì... sì, ci sono» rispondo, cercando di sorridere a mia volta «Solo un po' nervosa, tutto qui»

Nicolò scuote la testa e si avvicina ancora un po', abbassando la voce come se volesse che le sue parole fossero solo per me «Non preoccuparti, sei sempre bravissima. Fai quello che sai fare e basta»

Improvvisamente mi prese una mano iniziando a giocare con i miei anelli, sapendo che è una cosa che mi aiuta a rilassare.

Arrossii e lo osservo per un momento, e le sue parole riescono davvero a tranquillizzarmi un po' «Grazie» mormoro, sentendo che un po' di quella tensione mi sta lasciando.

Ancora in imbarazzo sciolgo la sua presa per mandare la mia attenzione su Ilan, che mi fa il pollice in su da lontano, e velocemente andai da lui «Pronto?» gli chiesi «Prontissimo» mi rispose battendomi il cinque.

Poi arriva il momento di entrare in studio. La puntata inizia con il solito ritmo frenetico: prove, commenti dei giudici, sfide che si susseguono una dietro l'altra. Finché non arrivò il mio turno.

Sento la voce di Maria annunciare il mio nome, e faccio un respiro profondo prima di avviarmi verso il centro del palco. Poi vedo Maria che mi sorride, e riesco a rilassarmi leggermente.

«Allora, come stai?» La sua voce è gentile, ma riesco a percepire quel tono scherzoso che usa quando sta per prendermi in giro. Sorrido, cercando di mantenere la calma.

«Bene, grazie. Un po' di ansia, ma è normale, no?»

«Ah, l'ansia. La tua fedele compagna. Dai, rilassati un po'»

Le sue parole mi fanno sorridere, e il pubblico ride con noi. È un momento leggero che riesce a distrarmi dalla tensione. Poi, arriva il momento di esibirmi.

𝐒𝐎𝐔𝐋𝐒 | Nicolò FilippucciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora