Allenamento

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Durante il giorno noi cantanti veniamo convocati in sala relax sotto richiesta di Anna. Ha deciso di metterci alla prova con un allenenento, in cui nella prima parte avremmo dovuto imparare e scrivere barre su una canzone di Jovanotti.

Allo scadere del tempo ci incamminiamo verso lo studio. Camminiamo tutti insieme, un po' incuriositi, un po' preoccupati, e appena entriamo vedo Anna, la mia maestra, che ci aspetta.

Ci spiega che ci voleva mettere alla prova e sa che era una prova difficile ma voleva vederci come reagivamo sotto pressione. Ci fece esibire e poi parlò.

«Ok ragazzi, ora un'altra prova» esordisce Anna, senza preamboli «Faremo una staffetta. Avete venti minuti per imparare la canzone Cinque Gocce. Poi, ognuno di voi dovrà cantare la propria parte. Voglio vedere come vi adattate e come gestite l'intonazione sotto pressione»

Trattengo il respiro e guardo i miei compagni, che sembrano sentire la stessa ansia che provo io. Ma dall'espressione di Anna capisco che questa prova è una sfida non solo tecnica ma anche mentale. Lei vuole vedere chi di noi riesce a mantenere la calma e a restare concentrato anche con la pressione del tempo.

Ci mettiamo subito a lavoro, ognuno cercando di imparare la propria parte il più velocemente possibile. Le parole della canzone scorrono veloci davanti ai miei occhi, e mi concentro per assimilare non solo il testo ma anche la melodia e l'intonazione. Ogni secondo conta, e più passano i minuti, più la tensione cresce. Sento il cuore battere più forte, ma cerco di fare respiri profondi e mantenere la calma. Penso a quanto vorrei dimostrare ad Anna che sono in grado di affrontare anche una sfida così difficile.

Alla fine dei venti minuti, siamo tutti in fila davanti a lei, pronti per l'esibizione. Cerco di ricordare ogni nota e ogni parola, e ripasso mentalmente la mia parte. Il silenzio nello studio è palpabile, e il mio cuore batte forte mentre la prima persona inizia a cantare.

La staffetta procede, e quando arriva il mio turno, mi concentro al massimo. Penso alla tecnica, alla respirazione, e al fatto che devo rimanere intonata. Cerco di fare del mio meglio, ma in fondo alla mente mi tormenta il dubbio di non essere all'altezza. Non faccio nemmeno in tempo a finire la mia parte che, all'improvviso, sento la porta dello studio aprirsi con un rumore secco. Alzo lo sguardo, sorpresa, e vedo Rudy entrare. La sua espressione è scura, e capisco subito che non è contento.

«Anna, ma cosa stai facendo?» dice, rivolgendosi a lei con un tono polemico, Anna si alza allontanandosi da lui e iniziarono a litigare.

Alla fine, però, è la produzione a intervenire. Una ragazza arriva in studio e dice con calma «Ragazzi, potete uscire dallo studio. Questa discussione non vi riguarda»

Ci guardiamo tutti, un po' sollevati e un po' confusi. Usciamo in silenzio, scambiandoci sguardi di incertezza e di curiosità. Appena fuori dallo studio, mi fermo un attimo per riprendere fiato, cercando di elaborare quello che è appena successo. C'è chi scuote la testa, chi sospira, e io non so bene cosa pensare.

𝐒𝐎𝐔𝐋𝐒 | Nicolò FilippucciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora