The punishment

63 3 2
                                    

Poggiai il mento sul palmo della mano, osservando il professore spiegare delle formule che non sarei riuscita a capire in nessun modo.
Era la terza ora, ed ero seduta al banco sola.

Fortunatamente direi.

La testa pulsava, masticavo una chewing-gum alla fragola, scrivendo degli appunti velocemente sul mio quaderno ad anelli.

Il mio capo era piegato sul quaderno, mentre in un orecchio avevo l'auricolare che riproduceva Bruno Mars.

« Alex, oggi alle 10:45 direttamente?» alzai il capo confusa.
« avevo un sonno tremendo.» disse camminando verso il mio banco, sbuffai, togliendo lo zaino dalla sedia e tornando a farmi gli affari miei.

Mise i piedi coperti dalle Jordan 4 sul banco e iniziò a canticchiare come al solito.
« Mami, dammi una penna.» arricciai le sopracciglia, non stava assolutamente chiedendo a me.

Sentì due colpetti al collo, non forti, anzi leggeri.
« Mh?» domandai.
« una penna.» scossi la testa.

« no Chino, non te la darò nemmeno se te lo sogni.» ghignò.
« sei tu che vuoi sempre iniziare, vedi?» sbuffai, gli sbattei la penna addosso.

«no te rompas las pelotas» (non rompere le palle)
« Entiendo el espãnol, Mami.» (capisco lo spagnolo, Mami.)

Alzai la mano, per andare al bagno, ci andai e feci i miei bisogni, rispondendo per qualche minuto ai messaggi su whatsapp.

Tornai in classe, ma il mio banco era vuoto.
Arricciai le sopracciglia, guardai Alex.
« Che c'è?» disse.
« sei stato tu.» lo accusai, lui scosse la testa, sorridendo leggermente.

« dammi le mie cose, Alex!»
« non le ho io, Mami.» dalla mia poca pazienza, gli tirai uno schiaffo, e lui per proteggersi mi fece quasi cadere dalla sedia, ma notai dopo un po' che mi avesse tenuto la sedia ferma.

La professoressa ci vide.

« Lacroix, Chino! Subito in presidenza! Non voglio altre interruzioni.» guardai male Alex.
« professoressa ma mi sta dando fastidio!»
Gridai, innervosita, sentendo gli occhi lucidare a causa del nervoso.

« non mi interessa! In presidenza!» sbuffai, prendendo lo zaino e iniziando a camminare verso la presidenza sbattendo la porta.
Alex mi seguiva.

Appena entrammo in presidenza ci disse di aspettare perché doveva risolvere un litigio giù.
Alex mi guardò.

« Mami, hai incominciato tu, non mettermi in mezzo.» mi girai verso di lui.
« hai iniziato tu, santissimo Chino! Cristo mi hai rubato tutto il materiale!»
« e allora? Te l'ho ridato!»

Strinsi i pugni.

« quanto stra cazzo ti odio, Chino, ti sfonderei di pugni, te lo giuro. Mia madre mi ammazzerà Dio santo.» inizia a sbattere il piede per terra.
« è solamente una punizione, non ti ammazzerà.» scossi la testa.

« non capisci, tu chissà quante ne hai prese tua madre non se ne fotte più di tanto, ma a me mi ammazza per davvero!» lui fece spallucce.
Entrò il bidello, un anziano con degli occhiali quadrati e spesso, con un gilet a righe.

« cosa è successo?»

« mi ha tirato uno schiaffo!»
« mi ha rubato il materiale!»

Il signore davanti a noi assottigliò gli occhi.
« parlate uno alla volta! Non fate come i bambini, Alyssa.» mi diede il permesso.

« sono andata al bagno e non ho trovato il materiale scolastico! Dalla rabbia gli ho tirato uno schiaffo e mi ha quasi fatta cadere dalla sedia.» poi passò lo sguardo su Alex.

𝐇𝐄𝐀𝐑𝐓𝐁𝐑𝐄𝐀𝐊𝐄𝐑|| 𝐀𝐋𝐄𝐗 𝐂𝐇𝐈𝐍𝐎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora