He would come back, and it happened

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« Allora? Avete messo in atto il vostro piano?» domandò Yasmine, mentre camminavamo verso scuola.

« si, ho saputo che Kevin è anche un giocatore di basketball, quindi scommetto che in palestra potrà starci uno scambio di parole.» lei sbatté le mani, poi mi fermai.

« ma non sono così sicura di quello che sto facendo...» lei roteò gli occhi.
« sei troppo gentile e affettuosa, devi essere più forte e devi farti valere.» risi.

« cazzate, perché non ci sono ancora riuscita?»
« perché non hai capito il tuo valore, sorellina, devo continuare a fartelo capire? Non puoi farti manipolare da un coglione come lui, ok? Voglio il meglio per te.» sospirai, entrammo nel cancello della scuola.

« intanto anche tu stai avendo problemi con Alan.» lei abbassò la testa, scossi il capo.
« cosa hai detto? Dobbiamo farci valere? Mettiamo in atto questa scelta no?» lei annuì.

Ci sedemmo su una panchina.

« sei una ragazza fin troppo buona per i miei gusti, ma sai essere anche l'opposto, tira fuori quest'altro lato.» mi spronò.
« d'accordo!» dissi.

Sentimmo la campanella suonare e mi allontanai salutandola per entrare nell'aula di letteratura, dove trovai Alex seduto, accanto a lui il posto era vuoto.

Vidi Will dietro di lui, Will è un ragazzo che odio con tutto il mio cuore senza un motivo.

Decisi di sedersi accanto a Will, appena oltrepassai il banco di Alex, vidi il suo volto alquanto sorpreso dalla mia scelta.

Mi sedetti accanto a Will, che mi guardò storto.

Presi l'astuccio e tutto, ma appena alzai il capo notai che Alex si era girato verso di me.

« siediti vicino a me.» ordinò.
« no, dovresti aver riservato il posto a Clarissa, così fanno i gentiluomini, se poi non sai cosa sono.» chiusi il libro che avevo aperto e mi avvicinai al suo volto.
« sei davvero messo male.» finsi un sorriso, che era uscito come una smorfia scommetto.

Alex mi guardò male.

« ti piace giocare con il fuoco, o sbaglio?» domandò.
« a te piace giocare con una ventina di ragazze diverse, non è vero?» domandai annoiata, ma dentro avevo il bisogno di chiudermi in bagno e piangere fino all'ultima lacrima.

« smettila con questa storia, io amo te, non hai capito ciò che è successo.» scossi la testa.

« ho saputo abbastanza da capire che tu stavi semplicemente utilizzando me e il mio corpo per scopo personale, senza pensare ai sentimenti altrui, perché giustamente tu di sentimenti non ne capisci un cazzo! Nascondi i tuoi sentimenti con una maschera perché? Perché tu credi che nascondere i sentimenti sia cento volte meglio di darli a vedere! Ed invece non è così! È inutile che continui a scusarti perche quelle scuse finiscono come me nel tuo fottuto dimenticatoio! Perché tu mi hai usata per i tuoi sporci comodi!» gridai senza fermarmi un secondo, attirando lo sguardo di tutta la classe e del professore, che sorpreso posò la sua valigetta sulla cattedra facendola quasi cadere.

« tu non capisci un cazzo! se non mi lasci parlare come vorresti capire!» gridò di rimando.
« non capisco perché tu non mi fai capire niente!» scommetto che ero rossa in viso per la rabbia, gli occhi erano lucidi.

Guardai il professore.
Mi alzai, dicendo che dovessi andare in bagno e mi catapultai all'interno del bagno femminile sbattendo la porta con forza.

« cazzo!» gridai, sedendomi per terra, non potei non piangere, ero troppo nervosa, stanca, avevo bisogno di tornare a casa, ma i miei mi avrebbero uccisa.

𝐇𝐄𝐀𝐑𝐓𝐁𝐑𝐄𝐀𝐊𝐄𝐑|| 𝐀𝐋𝐄𝐗 𝐂𝐇𝐈𝐍𝐎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora