CAPITOLO 21

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Pensò di tornare in camera, per calmarsi e riflettere ma invece si ritrovò a girare per la scuola semideserta, in cerca di un ragazzo biondo. Non ebbe fortuna, neppure quando si spinse fino alla torre di astronomia, Draco non era neppure là. Sbuffando e passandosi una mano tra i capelli, il professore uscì fuori, incamminandosi senza una meta e dirigendosi istintivamente verso il lago nero, nel buio quasi totale della notte. Vicino al lago, notò una figura appoggiata ad un albero e si mosse velocemente in quella direzione. Si bloccò proprio di fronte al giovane studente, senza cedere alla tentazione di sedersi accanto a lui. "Mi hai mentito" sussurrò Draco, senza guardarlo in viso. Harry quasi sobbalzò al suono della sua voce, colma di tristezza e dolore. "No, Draco, non ti mentirei mai" rispose sicuro, appoggiandosi all'albero e cercando di guardarlo in viso. "I miei genitori, loro er-erano" mormorò debolmente il giovane biondo, senza sapere come continuare e concludendo in tono interrogativo: "Malvagi?". Harry si lasciò scivolare sull'erba, vicino a lui, appoggiando la schiena contro l'albero. "No, i tuoi genitori non erano malvagi" replicò senza esitare. Draco si voltò verso di lui, i capelli brillavano sotto la luna e il viso pallidissimo. Gli occhi due pozzi scuri, umidi di lacrime. "Cosa succede, Draco?" domandò Harry, abbandonando ogni pretesa di non provare dei sentimenti per il giovane. Il biondo lo fissò in silenzio, scuotendo la testa e mordendosi un labbro come per impedirsi di piangere. "Erano seguaci di Voldemort" sputò fuori, con voce fioca lo studente. Il professore si irrigidì, chiedendo incerto: "Chi lo dice?". Draco gli gridò contro, con voce strozzata: "Tutti! Tutti lo sanno! Sono il figlio di due Mangiamorte, condannati per assassini e torture!". Harry rimase gelato sul posto, mentre calde lacrime scorrevano sulle guance pallide dell'altro. "Perché, farmi credere di essere quello che non sono?" chiese il più giovane, lo sguardo perso. Abbassò la testa di scatto, mormorando: "Io sono come loro, degno erede di una famiglia votata al Signore Oscuro". "Non è vero, tu non sei come loro" obiettò in tono fermo Harry, poggiandogli una mano sulla spalla. Draco non si ritrasse ma tenne il viso chinato, scuotendo la testa: "Non merito di stare qui, non voglio. Ora capisco perché i professori mi guardano in modo strano e, adesso che sanno la verità, praticamente tutti gli studenti mi disprezzano". Harry si sporse in avanti, passandogli le braccia intorno e attirandolo contro di sé, gli sussurrò dolcemente: "Non lo credo, Draco. Penso invece che qualcuno stia seminando l'odio in questi luoghi, tentando di minarne la pace per scopi personali". "Il tuo fidanzato, intendi" commentò amaramente il più giovane, senza minimamente stupire l'altro. Harry gli carezzò la schiena gentilmente, sussurrandogli nell'orecchio: "Non è il mio fidanzato e presto dovrà dar conto del suo comportamento".  

Ritorno all'innocenza - Drarry FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora