CAPITOLO 6

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Quel giorno, Harry aveva lezione con Tassorosso e Corvonero. Al termine delle lezioni, decise di fare una passeggiata, approfittando delle bella giornata di sole. Molti studenti erano seduti o sdraiati sui prati, per chiacchierare, leggere o riposare. Il Professore camminò fino al lago Nero, la mente sempre affollata di ricordi più o meno piacevoli. Poco prima di raggiungere la riva, notò un piccolo gruppo di Serpeverde parlare tra loro ad alta voce. La testa bionda di Malfoy, spuntava tra le altre. Ostentando indifferenza, Harry li oltrepassò e sentì uno di loro ricordare in tono fermo: "Domenica abbiamo la partita contro i Grifondoro, nessuno deve mancare agli allenamenti di domani". Tutti salutarono ed il gruppetto si sciolse. Harry, fermo a pochi passi con un libro sotto il braccio si ritrovò davanti Draco, che si era incamminato a sua volta verso il lago. "Salve, Professore" lo salutò in tono educato, Harry gli sorrise, rivolgendogli un cenno del capo e chiedendo divertito: "Giochi a quidditch, Malfoy?". Il giovane scrollò le spalle, così il professore decise di pressarlo un pò: "Scommetto, che sei un cercatore". Draco si morse un labbro ed abbassò lo sguardo, rispondendo a bassa voce: "Sì, è il mio ruolo, ma sono una semplice riserva". "Non giochi, da titolare?" chiese d'impulso Harry, il tono sorpreso fece arrossire Draco, lo sguardo sempre fisso sui propri piedi. Il professore corrugò la fronte e fece un passo verso di lui, chiedendo sinceramente interessato: "Come mai?". Il biondo sollevò finalmente lo sguardo, spiegando in tono sommesso: "Non sono abbastanza competitivo, credo?", si grattò la nuca imbarazzato, aggiungendo: "L'allenatore dice che sono troppo chiuso, riservato, non mi integro nella squadra o cose simili", scrollò le spalle: "Non è importante". Harry lo squadrò, per nulla convinto. Ricordava bene il talento di Draco come cercatore, la sua abilità sulla scopa. Era stato uno dei pochi, a riuscire a tenergli testa. "Ti piace giocare, Draco?" gli domandò sottovoce, usando il suo nome di battesimo e fissandolo intensamente. Lo studente non sembrò sorpreso dalla confidenza, rispondendo con un sorrisetto: "Mi piace volare, mi fa sentire bene, libero, forte". Harry gli sorrise, gli occhi colmi di consapevolezza: "Ti capisco perfettamente". "Mi piacciono gli allenamenti" proseguì il biondo: "Non essendo un titolare, mi alleno solo una volta a settimana e alle partite resto seduto, pronto a sostituire il cercatore. Non volo mai, alle partite". Fece un piccolo broncio, assolutamente adorabile secondo Harry che si schiarì la voce e si trovò a chiedergli: "Vorresti, allenarti più spesso?". Il volto di Draco si illuminò, gli occhi ora color argento che rispecchiavano il sole: "Sì, mi piacerebbe molto". Era così assolutamente pulito, gentile, sincero. Harry voleva stringerlo e tenerlo con sé. "Potresti, forse" ipotizzò, quasi balbettando: "Allenarti, con me?". Draco spalancò gli occhi, senza capire. Harry proseguì, usando un tono più sicuro: "Anche io ero un cercatore, sai. Potremmo fare una sfida". "Davvero?", il volto di Draco era ancora più luminoso di prima, il sorriso aperto e gli occhi colmi di gratitudine. "Certo, se il campo è vuoto possiamo farlo" replicò Harry, ansioso di farlo felice. "Ma, ma" balbettò Draco: "Anche adesso?".

Ritorno all'innocenza - Drarry FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora