CAPITOLO 2

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Trovò Berenice nel cortile interno, seduta a leggere con aria assorta e si avvicinò con un timido sorriso. La giovane donna aveva i capelli biondo scuro, la pelle pallida coperta di lentiggini e gli occhi celesti. Indossava sempre abiti di colori sgargianti con dei cappellini abbinati ed era perennemente di buon umore. "Harry!" lo salutò, chiudendo immediatamente il libro e alzandosi per andargli incontro. "Ciao, Nice" la salutò lui, mordendosi un labbro nervosamente, prima di aggiungere: "Vorrei sapere qualcosa in più degli studenti assegnati alla mia classe", estrasse dalla tasca con aria casuale l'elenco dei ragazzi e lo porse all'altra insegnante. "Che pensiero carino, Harry! Di solito i professori cercano di mantenere un eccessivo distacco, con gli studenti. Ma secondo me è importante che ci siano rispetto, fiducia ma anche una certa confidenza. I ragazzi ci vengono affidati dalle loro famiglie e per un certo periodo è come se siano nostri, se capisci cosa intendo" disse la donna, a cui piaceva molto chiacchierare. Harry annuì, vedendola finalmente abbassare lo sguardo sull'elenco e sussurrare tra sé: "Ti sono stati assegnati i ragazzi degli ultimi due anni, perché gli incantesimi di livello più basso, per decisione del Preside, vengono insegnanti insieme ad altre discipline". Il giovane professore annuì, aveva notato che solo i ragazzi del sesto e settimo anno avrebbero seguito le sue lezioni. "Età difficile, l'adolescenza" osservò con aria sognante Berenice, Harry rabbrividiva al pensiero di insegnare ai ragazzi di sedici, diciassette ed anche diciotto anni. Non sarebbe stato facile, per un giovane come lui di quasi ventiquattro anni farsi obbedire da quei ragazzini. Forse, la sua fama di prescelto li avrebbe tenuti a bada ma non ne era troppo sicuro. Tossicchiò nervosamente, cercando di portare il discorso dove voleva, così disse all'altra: "Tra gli studenti dell'ultimo anno ho notato un nome in particolare", si interruppe a disagio e Berenice gli fece un sorrisetto, annuendo con aria consapevole: "So bene a chi ti riferisci, ovviamente non è il solo a cui è stata concessa la seconda occasione. Alla fine della guerra, diversi giovani hanno ricevuto lo stesso trattamento. Tuttavia, è l'unico qui a Hogwarts". Harry la ascoltava intento, avendo sentito qualcosa in merito a quella sorta di pena alternativa alla reclusione, ma gli era sembrato qualcosa di assurdo, un'invenzione dei giornalisti. "Dimmi di più" la esortò, certo che la professoressa non avrebbe esitato a informarlo dettagliatamente. Con aria compiaciuta, Berenice spiegò: "Tutti coloro che si sono macchiati di delitti spregevoli, affiancando Voldemort, sono stati condannati a morte o imprigionati ad Hazkaban. Tuttavia, per un certo numero di persone il Tribunale non è riuscito a prendere una decisione unanime, tra innocenza o colpevolezza. Si trattava soprattutto di persone costrette a compiere atti sotto coercizione, per paura o addirittura per Imperio. In alcuni casi, familiari di persone tenute in ostaggio o maghi che si sono pentiti di aver appoggiato Voldemort ed hanno fatto ammenda, opponendosi a lui in un secondo momento", la donna fece una pausa, soddisfatta nel vedere il volto interessato del più giovane che annuì, in attesa di sentire il resto. Lieta di avere un ascoltatore tanto attento, Berenice riprese a parlare in tono quasi cospiratorio: "A un numero limitato di questi maghi diciamo non esattamente oscuri, mai più che altro vittime delle circostanze o che hanno compiuto atti di coraggio o di disobbedienza, il Tribunale ha inflitto un tipo di condanna sperimentale". "Ho sentito che la procedura è stata eseguita solo su una decina di persone" intervenne Harry, in tono pensieroso. Berenice annuì: "Sì, il numero di soggetti selezionati è stato limitato, trattandosi di una diversa serie di incantesimi i cui effetti sono ancora in fase di studio".

Ritorno all'innocenza - Drarry FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora