CAPITOLO 36

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Harry tornò abbastanza tardi dalla sua passeggiata, essendosi fermato anche per mangiare qualcosa in un locale vicino. Era quasi buio, quando percorse il familiare corridoio per entrare in camera di Draco. "Sono tornato, tesoro" si annunciò, avvicinandosi al letto: "Ti sono mancato?". L'altro, seduto sul letto con le spalle appoggiate alla testiera, si limitò a scrollare le spalle. "Qualcosa, non va?" domandò il maggiore, sedendosi sul bordo del letto e studiando il volto turbato del giovane. "Draco" lo chiamò dolcemente, sollevando una mano per sistemargli con affetto un ciuffo di capelli. "Domani, mi dimettono" rispose in tono cupo il biondo, distogliendo lo sguardo. Harry non poté trattenere un sorriso, avvicinando il viso a quello del più giovane. "Mi sembra una buona notizia" osservò il maggiore, confuso. Draco gli rivolse uno sguardo irritato, replicando alterato: "Una buona notizia? Non sono neppure riuscito a finire la scuola, Harry! Tra meno di due mesi sarò maggiorenne e non ho niente! Non una famiglia, un amico, un posto dove stare! Chi darà mai lavoro al figlio di due assassini, inesperto e stupido!". Harry rimase in un silenzio attonito, sentendosi in colpa, per non aver compreso il tormento del più giovane, troppo preso dalla gioia di vederlo guarito. "Tu non sei affatto stupido" replicò, in tono gentile ma fermo: "Sei intelligente e pieno di talento. Oltre ad essere molto attraente, ovviamente", sorrise malizioso e vide gli occhi di Draco illuminarsi, per un attimo. "So bene cosa significa non avere una famiglia, ma tu non sei solo. Io ci sono e ci sarò sempre per te, anche se preferirei mi considerassi qualcosa di più di un amico". Gli occhi di Harry si fissarono in quelli del più giovane, che arrossì e annuì. "Più di un amico, va bene per me" sussurrò, improvvisamente timido. Harry si sistemò sul letto, appoggiando la schiena e facendo cenno all'altro di avvicinarsi. Dopo una breve esitazione, Draco si avvicinò e si appoggiò contro di lui. "Ho una casa piuttosto grande" spiegò, in tono calmo: "Non ho assolutamente problemi economici e sono libero da impegni, in questo momento. Quindi, mi trovo nella situazione ideale per prendermi cura di te e viziarti, se me lo permetterai". Draco fece una risatina, le vibrazioni del corpo deliziose contro quello del più grande. "Potrei permetterlo, penso" rispose.

DUE GIORNI DOPO

Fortunatamente, mentre studiava per diventare insegnante, aveva avuto modo di acquistare una bella casa in stile vittoriano, al confine tra la zona magica e quella babbana di Londra. Sarebbe stato imbarazzante e strano, portare Draco nella casa ereditata da Sirius, la dimora della famiglia Black, di cui aveva fatto parte anche la madre del biondo. Invece, il giorno prima Harry aveva smaterializzato entrambi dopo essere usciti dal San Mungo, per raggiungere la bella casa a tre piani in cui aveva vissuto fino alla convocazione come professore di Hogwarts. Appena arrivati, aveva mostrato al suo ospite la spaziosa dimora, dicendolo di scegliere liberamente una tra le cinque camere da letto e di fargli sapere se gli occorresse qualcosa. Il giovane biondo aveva infatti solo un piccolo baule, che Harry si era fatto recapitare dalla scuola. Ma Draco aveva chiarito di avere tutto il necessario, prima di ritirarsi nella camera dal lato opposto rispetto a quella padronale, occupata da Harry. Il bruno si sforzò di non restare deluso, dicendosi che probabilmente il più giovane era solo molto stanco o forse non voleva disturbarlo.

Quel mattino, dopo aver dormito ben poco, Harry lasciò il letto al sorgere del sole e scese in cucina per preparare la colazione con calma e cercare di smettere di tormentarsi per il comportamento contraddittorio del biondo.

Ritorno all'innocenza - Drarry FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora