Il check up del Medimago fu troppo lungo, per i nervi scossi di Harry. In quei giorni, molte diverse emozioni si erano alternate in lui, rendendolo ipersensibile e ansioso. Mentre aspettava il responso di Hedgar, inviò una lettera a Hermione e Ron per informarli delle novità, usò uno dei gufi dell'ospedale per farla recapitare. Sperava che Hermione riuscisse a sapere qualcosa in merito agli esami a cui era stato sottoposto Draco, non volendo spingere l'altro a parlargliene. La sua amica ricopriva una posizione piuttosto rilevante al Ministero, pensava quindi che avrebbe potuto informarsi senza troppi problemi. Finalmente, la porta della camera di Draco si aprì e il Medimago uscì, facendosi incontro al bruno in attesa. "Sta bene, vero?" chiese Harry, facendo sospirare Hedgar prima di rispondere: "Sì, Harry, sta bene. Si è ripreso abbastanza in fretta anche se è ovviamente ancora debole e confuso. Penso di dimetterlo in un paio di giorni". Il viso dell'altro si illuminò in un enorme sorriso, ringraziò il Medimago e si affrettò ad entrare in stanza, ansioso di rivedere il giovane biondo. Trovò Draco seduto sul bordo del letto, il volto rivolto verso la finestra che sembrava attirare molto la sua attenzione. Harry pensò che dopo tanti mesi chiuso là dentro, desiderasse uscire fuori. Il biondo si accorse della sua presenza e si voltò, rivolgendogli un sorriso stanco. Harry si avvicinò, sedendosi accanto a lui e prendendogli la mano. "Come stai, tesoro? Sei stanco?" gli chiese dolcemente, tenendo la mano pallida tra le sue. "Sì, sono un pò stanco" ammise Draco, con voce leggermente roca. "Distenditi" gli suggerì Harry, aiutandolo a sistemarsi comodamente sotto le lenzuola e ritraendosi subito dopo. Il più giovane lo afferrò per la giacca, trattenendolo mentre gli sussurrava: "Resta, non andare via". Harry fissò il bel viso così aperto e sincero, gli occhi che lo fissavano imploranti, rispose senza esitare: "Naturalmente, amore, certo che rimango". Si distese accanto a lui, completamente vestito e restando sopra le lenzuola, aprendo le braccia per farlo appoggiare contro di lui. Harry non era mai stato tipo da paroline dolci e coccole, almeno nelle sue passate brevi relazioni. Ma con Draco, era diverso. Provava un forte istinto di protezione, una possessività mai sentita prima. Voleva stringerlo a sé e non lasciarlo mai andare.
Qualche tempo dopo, probabilmente un'oretta, la porta della camera si aprì e l'infermiera Vera fece capolino. Harry la salutò con un cenno del capo, senza muoversi per non svegliare Draco che si era addormentato sopra di lui. La testa bionda era appoggiata sul suo torace e le braccia erano strette intorno a lui. Il bruno, lo baciò dolcemente sulla testa, guardando poi con aria interrogativa la donna appena entrata. "L'orario delle visite è terminato da un pezzo" lo rimproverò, con cipiglio severo. Harry non ne fu affatto colpito, rispose a voce bassa ma decisa: "Non mi interessa, io non vado da nessuna parte". Vera spalancò gli occhi, sorpresa. Dopo qualche minuto, sbuffò e scrollò le spalle, uscendo dalla stanza e chiudendosi la porta alle spalle.
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Ritorno all'innocenza - Drarry Fanfiction
FanficWarnings/Avvertenze: Magia, age-gap, storia con differenza di età tra i personaggi romanticamente coinvolti, scene di sesso esplicite, linguaggio forte. Trama Dopo la sconfitta di Voldemort, la vita di Harry avrebbe dovuto essere semplice. La carrie...