CAPITOLO 27

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Anche quel giorno, il Medimago gli confermò che le condizioni di Draco erano buone e che era solo questione di poco prima che si risvegliasse, in piena forma. "Poco, quanto?" chiese Harry esasperato, fissando con aria esasperata il medico fermo nel corridoio davanti la camera di Draco. "Ogni persona ha i propri tempi, Harry" gli ricordò Hedgar pazientemente: "Le cure hanno avuto effetto, ma il corpo del giovane Malfoy deve recuperare gradualmente le funzioni vitali, è un processo che non possiamo in alcun modo affrettare". Harry abbassò la testa, sentendosi in colpa per il suo scatto: "Capisco, scusami". "Non preoccuparti", il medico gli sorrise comprensivo: "Si vede quanto tieni a lui ed è importante che anche lui, percepisca la tua vicinanza, sappia che sei qui e con lo abbandonerai".

Dopo l'intenso colloquio con il medico, Harry ritornò in camera e spostò la sedia il più possibile vicino al letto, prendendo una mano bianca di Draco tra le sue e sorridendo, mentre come sempre gli parlava con voce calma e gentile: "Ho fatto due passi, si sta molto bene fuori oggi. Quando ti sveglierai, andremo a fare una passeggiata nel parco", fece una pausa per guardare i viso perfettamente immobile. "Vorrei tenerti per mano, mentre camminiamo e mi piacerebbe tanto vederti sorridere. Sei sempre bello, ma quando sorridi è come se tutto si illuminasse intorno a te". Si sporse per baciargli dolcemente una guancia, sussurrando: "Torna da me, Draco, ti prego".

"Dimmi cosa devo fare per trascinarti via di qui", Hermione lo squadrò dalla soglia, le mani sui fianchi e l'espressione scontenta. Harry la salutò sorridendo: "Ciao, Herm, è bello vederti". L'amica scosse la testa ed entrò, seguita da Ron che si limitò a roteare gli occhi. Ogni settimana, i suoi amici passavano immancabilmente a trovarlo, cercando di convincerlo in ogni modo a prendersi una pausa, senza successo. "Non posso ancora credere che hai rinunciato ad insegnare ad Hogwarts, per passare le tue giornate a fissare Malfoy che dorme" esclamò Ron, facendo ridere Harry alla sua espressione sconvolta. Hermione si avvicinò per abbracciarlo, Harry si alzò e la prese tra le braccia, stringendola forte. "Grazie, per essere qui" sussurrò commosso. La donna gli diede una pacca amichevole sulla spalla, fissandolo con aria di rimprovero: "Non vedo dove altro potremmo essere, visto che ormai fai parte dell'arredamento del San Mungo". "Già" rincarò Ron: "Potrebbero darti la residenza e farti entrare nello staff, ti ci vedo a fare il Medimago". Harry rise di nuovo, infinitamente grato ai suoi amici per le loro piacevolissime visite.

Ritorno all'innocenza - Drarry FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora