La prima e la più forte

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Avete presente la storia di Zanna Bianca? Un cucciolo di lupo strappato alle foreste per finire nelle lotte clandestine tra cani? Ecco, più o meno quella storia è come la mia. Solo che io sono stata rapita quando ero piccola, dopo che la mia casa fu distrutta dalle fiamme, uccidendo i miei genitori e mio fratello maggiore; ed è da allora che combatto nelle lotte clandestine, passando da un ricco e crudele proprietario a un altro. E se il povero lupo di quel libro finiva in una casa amorevole, io verrò gettata in una qualche fogna, dopo che avrò perso un incontro.

Mi chiamo Jennifer, Jennifer e basta, il mio cognome, la mia identità sono morti in quell'incendio. In quest'ambiente sono conosciuta proprio con il nome di Zanna Bianca, perché le mie zanne bianche ed aguzze sono l'ultima cosa che i miei avversari vedono prima di soccombere sotto ai miei colpi.

Ho accumulato non so più quante uccisioni in questi incontri. Oh, non sono incontri normali, non sono stupide lotte con animali da salotto raccolti per strada. Queste lotte sono combattute tra creature della notte, come me.

Io sono un licantropo, una Figlia della Luna, nata da un padre licantropo. Mia madre invece, era un angelo caduto, capace di controllare le menti più deboli. Io ho ereditato questo suo potere, grazie al quale vinco più facilmente. Non è corretto, lo so, ma non m'importa.

Vi chiedete perché non l'ho usato per scappare? Semplice...perché per riuscire ad utilizzarlo ho bisogno di un contatto visivo e i miei proprietari stanno ben attenti a non incrociare il mio sguardo.

Al contrario del demone serpente che ho davanti in questo momento. Avete mai visto un demone del genere? Alto circa due metri, con il corpo umano dalla testa alla vita e il resto di serpente. Sono disgustosi, viscidi e dalla carne molliccia. Quello davanti a me ha la pelle chiara e le squame verdi come smeraldi. I capelli tinti di viola scurissimo gli arrivano alla vita e dalle labbra spuntano dei sottili canini, pieni di veleno letale. È un essere disgustoso, nonostante sia il più carino che abbia visto fino adesso. Spesso demoni del genere sono grassi, provenienti da padroni che li viziano e li credono in grado di vincere certi incontri. Con me sono durati a malapena cinque minuti. Questo qui, invece è bravo. È abituato a combattere. Balzo di lato, schivando la sua coda, senza mai staccare gli occhi dai suoi. Mi mostra le zanne, infuriato e striscia veloce verso di me. Questo incontro è durato anche troppo. È ora di utilizzare il mio potere.

Il demone sibila furiosamente e mi si lancia contro di nuovo. Lo schivo, spostandomi da una parte, ma non riesco ad evitare la sua coda. Cado a terra, senza fiato. Le spire del demone mi si avvolgono attorno al corpo, comprimendomi i polmoni. Non riesco a respirare e sento il suo fiato sul muso. Cerco di morderlo, per strappargli la faccia, ma la sua stretta aumenta. Non riesco a muovere un muscolo e la vista inizia ad annebbiarsi. Cerco di far rientrare l'aria nei polmoni, ma senza successo. Dalla gola mi esce un verso rantolato e con le zampe tento di squarciare la coda del demone, ma di nuovo ogni mio sforzo è inutile. È la fine. Questa volta ho perso. Chiudo gli occhi preparandomi ad essere avvolta dall'oscurità...

Le mie zanne affondano senza sforzo nel ventre del demone che sibila di sorpresa e dolore. Il suo sangue mi scivola lungo la gola, caldo, dal sapore acido. Mi trattengo dal mollare la presa e strattono, strappandogli la pelle e i muscoli, fino ad arrivare agli organi interni. La coda si agita convulsamente, cercando di colpirmi e le dita dalle unghie affilate affondano nel mio collo. Il dolore bruciante è sovrastato dall'adrenalina in circolo nelle mie vene e dalle urla d'incitamento del pubblico. Sposto la presa e afferro la sua mano tra i denti, staccandogliela di netto senza alcuno sforzo. Balzo indietro mentre il demone lancia un verso acuto e stridulo. Si prende il braccio con l'altra mano e striscia per tutto lo spiazzo circolare, dove stiamo combattendo. Sbatte contro la recinzione, spargendo sangue ed interiora ovunque, sferzando l'aria con l'enorme coda. Si lancia di nuovo contro di me, ma scivola rovinosamente sul suo intestino tenue che gli fuoriesce dallo squarcio dell'addome. Rimane steso a terra, colpito da forti tremori. Dalla bocca esce sangue schiumoso e gli occhi mostrano la parte bianca. La coda ancora si muove da una parte all'altra. Lo spettacolo è durato anche troppo per quanto mi riguarda. Con una falcata lo raggiungo e affondo i denti nella sua gola. Non ha nemmeno più la forza per urlare. In un attimo gli squarcio il collo, maciullando la carne, fino a staccargli la testa.

Alzo gli occhi. Alcune delle ricche donne hanno distolto lo sguardo, disgustate, altri sono di un colorito verdognolo, segno che tra poco vomiteranno. Stupidi e patetici snob. Creature della notte che infangano il nome stesso dell'oscurità da cui vengono. Se sono deboli di stomaco, perché non trovano un altro modo per passare il loro inutile tempo, oltre a grattarsi quelle lardose pance?

Torno a guardare i resti della mia ultima vittoria, dell'ultima vittima del mio potere mentale. Che razza d'idiota.

Una parte della recinsione si apre su un corridoio di sbarre. È il mio ultimo incontro per questa notte. Percorro il corridoio, fino ad arrivare alla stanza che i padroni chiamano "camerino", dove tutte le creature che devono combattere quel giorno, vengono messe.

All'inizio di questa serata eravamo sedici. Ora siamo rimasti in quattro, compresa me. Un vampiro dall'aria fredda e spietata, un demone della stazza di un orso grizzly e un angelo nero con un'ala rotta. Quando sentono la porta aprirsi, alzano lo sguardo per vedere chi è il sopravvissuto. Non appena i miei occhi incrociano i loro, il demone e l'angelo riabbassano lo sguardo, mentre il vampiro fa una smorfia. Odio i vampiri. In realtà odio tutte le altre creature. Nessuno conta, solo io. Conta solo la mia vita e sopravvivere. Io sono Zanna Bianca, la prima e la più forte delle lotte clandestine.

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