Una fitta di dolore mi attraversa la pancia, facendomi scattare seduta sul letto. Le lenzuola sono bagnate, come anche parte della mia camicia da notte. Respiro a fondo e chiamo il demone con voce strozzata.
<< Jennifer, che succede?>> mi domanda preoccupato, poi sgrana gli occhi vedendo le lenzuola.
<< I-il...bambino...>> dico, tremando e piegandomi a causa di una nuova fitta che mi attraversa con artigli affilati, come se qualcosa di mostruoso cercasse di strapparmi mio figlio dal ventre.
<< Tranquilla piccola, respira a fondo>> dice e mi porta fuori dalla camera, guidandomi lungo i corridoi che rimbombano delle mie urla.
Il dolore mi annebbia la mente e non so come, mi ritrovo all'ospedale gestito dagli angeli bianchi Guardiani.
<< Respira a fondo amore mio>> mi ripete, mentre le infermiere mi portano in una delle stanze.
<< Dobbiamo prepararla per il parto, il bambino sta per uscire>> dice una dottoressa a Felan.
Non sento la risposta del demone, perché una nuova contrazione mi fa lanciare un ringhio feroce.
<< S-sei un bastardo...>> dico con voce tremante e distorta dai miei denti che diventano zanne.
<< Cosa?>> mi domanda lui, confuso.
<< Sei tu che mi hai fatto questo! Dovresti essere tu al posto mio!>> grido, cercando di soffocare un nuovo gemito. Nemmeno la trasformazione fa così male.
<< Amore calmati>> replica lui, posandomi una mano sul viso.
Cerco di mordergliela e ringhio di nuovo, mentre le contrazioni mi colpiscono la pancia.
Vorrei che fosse facile come trasformarsi. Un dolore di un momento, intenso, per poi scrollarmi di dosso la mia pelle. Ma questo non è veloce, non è facile. È paragonabile all'effetto che ha l'argento nel mio sangue. Fuco liquido che gratta le vene. Ora ci sono artigli che squarciano il mio ventre.
<< Calmati un cazzo!>> esclamo, prima di piegarmi di nuovo in due.
<< Siamo pronti, portiamola in sala parto>> ordina la dottoressa a degli altri angeli.
Ancora una volta perdo la cognizione di quello che succede attorno a me. Nella mia mente c'è solo il dolore e la preoccupazione per il bambino.
<< Dobbiamo fare un cesareo>> sento dire a qualcuno.
Di male in peggio. Sui lupi mannari l'anestesia non funziona, di conseguenza sentirò tutto, compreso il bisturi d'argento che dovranno usare per tagliare, visto che uno normale mi procurerebbe solo un taglio superficiale.
Una mano calda stringe la mia. È quella del demone lupo.
<< Sono accanto a te piccola, non preoccuparti>> mi sussurra dolcemente all'orecchio.
L'odore di alcool disinfettante mi penetra le narici, facendomi starnutire e girare la testa. Sento il contatto con il liquido sulla pelle della pancia scoperta. Il mio cuore accelera assieme al mio respiro. Il bisturi mi sorride con un luccichio.
Chiudo gli occhi, lottando con l'istinto di scappare e stringo la mano di Felan, mentre la lama mi squarcia il ventre.
Subito sento le leggere tracce d'argento bruciare e dalla mia gola si alza un urlo acuto come l'ululato di un lupo. Di nuovo il dolore e i pensieri del licantropo prendono il sopravvento sulla mia mente. Non riesco a rendermi conto di nulla, tranne del tremore pre-trasformazione. La mia parte di lupo mannaro vuole liberarsi e attaccare chiunque mi circondi. Vogliono portarmi via mio figlio, stanno cercando di uccidere il mio cucciolo. Il mio corpo trema più forte e nelle orecchie mi risuona lo schiocco delle mie ossa spezzate.
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Zanna Bianca
WerewolfIo non ho mai conosciuto la paura. E perché avrei dovuto? Fin da bambina mi hanno cresciuta per nutrirmi della paura, per uccidere qualunque cosa mi paravano di fronte. Mi hanno addestrata per essere la miglior combattente, per essere la miglior ass...