Non posso accettare un tradimento

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  << Cosa?>> domando, cercando di tenere l’aria nei polmoni. Le sue parole mi rimbombano nella testa. Non può essere vero. È solo un incubo.

   << Ho dato io fuoco a casa nostra e mi sono assicurato che i nostri genitori non potessero più uscire. Sapevo che ti avrebbero portata fuori, così ho provveduto ad avvertire i cacciatori che un cucciolo di licantropo era libero. È così che ho conosciuto il loro capo, l’angelo nero che mi ha preso con se’>> spiega, ridacchiando e fissandomi dritto negli occhi.

   << Perché? Perché lo hai fatto?>> chiedo, con lacrime fredde che mi scivolano lungo le guance.

   Alén piega la testa ridendo, insensibile al mio dolore e a quello che ha fatto.

   << Mi avevano adottato perché non potevano avere figli. Invece, dopo, sei arrivata tu. Ti chiamavano il loro piccolo miracolo, ti adoravano e dopo un po’ hanno cominciato a dimenticarsi che esistevo anche io>> inizia a dire. Pian piano il suo sorriso svanisce e il suo volto si trasforma in una maschera di odio e di rabbia.

   << Non è vero! I nostri genitori ci amavano! Ti volevano bene!>> grido, sentendo la furia invadere ogni cellula del mio corpo. Di nuovo la mia trasformazione mi fa tremare e ringhiare, tingendo la mia vista di rosso. È stato lui ad uccidere i miei genitori, è stato lui a gettarmi in mano ai cacciatori.

   << Amavano te perché eri come loro. Ho chiesto centinaia di volte ai nostri genitori di trasformarmi, ma hanno sempre rifiutato>> sibila e le sue ali fremono violentemente.

   << Li hai uccisi>> ringhio e le mie spalle si contraggono. La mia forma inizia a mutare, spezzando le ossa con un dolore soffocato dall’odio che mi divora.

   << Non ho mai voluto fare del male a te. Ho seguito i tuoi progressi come combattente e ho fatto in modo che Felan venisse a sapere della famosa Zanna Bianca. Non credevo che ti saresti innamorata di lui>> replica l’angelo, lanciando un’occhiata gelida al demone che s’irrigidisce, scoprendo i denti.

   << Speravi forse che mi sarei schierata dalla tua parte?>> esclamo, con la voce che è ormai ridotta ad un ringhio confuso.

   << Sapevo come il tuo amico trattava i miei guerrieri che catturava…>> sospira rassegnato.

   << Tu hai ucciso i nostri genitori…mi hai fatta rapire. Non sarò mai dalla tua parte>> ribatto, mentre i miei muscoli si tirano e prendono la forma del licantropo, strappando leggermente i vestiti.

   << In questo caso…mi dispiace tanto, ma non posso accettare un tradimento>> dichiara a denti stretti, riducendo gli occhi a due fessure.

   Come pronuncia quelle parole, gli angeli neri partono all’attacco. Il suono degli spari rimbomba nella stanza, sovrastando il rumore della trasformazione dei licantropi, compreso il mio.

   Mi piego in due con un grido, cercando di trattenere la lupa mannara. Alzo gli occhi su Alén che si avvicina estraendo una spada d’argento. Scopro i denti e indietreggio, mentre l’odore di sangue inizia a riempire l’aria.

   Felan si mette davanti a me, fronteggiando il nemico.

   << Credi davvero di potermi battere Black? Non c’è riuscito tuo padre, tu non sarai da meno!>> esclama l’altro, lanciandosi contro di lui.

   Il cozzare delle loro lame mi sfiora l’orecchio. Mi rialzo respirando a fatica e pianto le unghie affilate nel collo di un angelo nero, strappandogli la testa. La vista del sangue mi annebbia la vista. Con un ringhio feroce mi avvento sul corpo decapitato e inizio a nutrirmene, staccando pezzi di muscolo con le mani e ingoiandoli. In un attimo al posto del cadavere, rimangono solo i resti maciullati e sanguinanti.

   Altri angeli neri si avvicinano, sparandomi contro. Schivo i colpi delle lame spostandomi di lato, poi colpisco uno di loro allo stomaco, rompendogli le costole fluttuanti che vanno a forare gli organi. Afferro la spada e veloce decapito un secondo guerriero. Cerco di avvicinarmi a Felan e a mio fratello, ma un dolore al fianco mi fa piegare. Dalla mia carne cola un fiotto di sangue, proveniente dal foro di un proiettile. Ringhio leggermente, quando percepisco parte dell’argento sciogliersi nel mio sangue. Stringo i denti e con le unghie tiro fuori quel veleno solido. La ferita si rimargina e io torno a sferzare l’aria che mi circonda, colpendo e uccidendo gli alleati di quello che una volta consideravo mio fratello.

   << Alén!>> grido.

   Entrambi gli avversari si girano verso di me, l’angelo nero con un ghigno freddo a piegargli le labbra.

   << Jennifer! Vattene!>> esclama Felan, bloccando un colpo dell’ala di Alén.

   Non lo ascolto e tento di attaccare mio fratello, ma un altro proiettile mi ferisce la gamba. Cado in ginocchio e lascio andare la spada. Tremo violentemente e il mio corpo esplode nella propria pelle, mi trasformo, liberando il lupo al mio interno.

   << Pensi di spaventarmi, sorellina?>> mi chiede Alén ridendo, muovendosi di un passo verso di me.

   Felan ringhia e spalanca le ali. Dopo un attimo le scuote con forza e una folata d’aria della forza di un tornado, invade la stanza, gettando gli angeli neri contro le pareti. Cerco di artigliare il pavimento, ma in un attimo mi ritrovo sbalzata fuori dal maniero. Atterro sulla schiena, con un verso di dolore che mi spezza il respiro. Mi rialzo con un brivido, scuotendomi di dosso la neve che si intrappola nel mio manto. Sento già il freddo farsi strada sotto la mia pelle, rallentando il mio corpo. Tremo di nuovo e inizio a correre tra gli alberi, per raggiungere di nuovo il luogo della battaglia. Lungo il percorso trovo pezzi di corpi degli angeli neri di Alén, finiti sopra le bombe piantate nel terreno. Altri sono inchiodati ai tronchi degli alberi, con delle grosse lance che spuntano dal torace e dall’addome. Il sangue ha tinto la neve di scarlatto, mischiandosi alle piume nere cadute dalle loro ali.

   Continuo a correre, affondando le zampe nel terreno e lasciando dietro di me le nuvole di respiro congelato. Mi sembra di essere troppo lenta questa volta, nonostante senta fluire in me i raggi argentati della luna piena.

   Un boato riempie l’aria, il cielo viene illuminato da un bagliore che è rimasto inciso nella mia mente quando avevo sei anni. L’odore di fumo mi invade le narici, facendomi starnutire. Arrivo ai bordi del bosco e trovo l’edificio avvolto dal fuoco. Alcuni angeli neri si alzano in volo, ma ricadono a terra perché le loro ali sono in fiamme. Le grida di dolore dei vampiri, dei demoni e di tutte le altre creature che erano all’interno, risuonano nell’aria, sovrastando il ruggito delle fiamme.

Zanna BiancaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora