L'ultimo discendente

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Quando riapro gli occhi sono nella stanza di Felan, sdraiata tra i cuscini impregnati del suo profumo. Respiro a fondo e percorro la camera con gli occhi ancora assonnati. Cerco di girarmi su un fianco, ma un peso sulla pancia m'impedisce di muovermi. Guardo in basso e vedo Felan con la testa posata sul mio ventre e le braccia attorno ai miei fianchi. I capelli sono completamente spettinati e il viso è rilassato, con le labbra semi aperte. Sorrido leggermente nel vederlo così. Di solito quando dorme con me, rimane sempre a distanza, non superando la linea invisibile che separa le due parti del letto, ma non ora. Passo le dita tra i capelli castani e biondi, osservandolo dormire.

Non mi alzo e non mi muovo come faccio ogni mattina. Rimango a letto, tra le braccia del demone, ripensando a quello che è accaduto...quando? Mi volto verso il comodino e leggo l'ora sul grande stereo ultimo modello. È circa mezzanotte. Quindi quasi dodici ore prima. Non era previsto che io facessi...l'amore. Rimango sorpresa all'idea. Tutte le altre due volte che ho avuto il demone dentro al mio corpo, era solo sesso, è sempre stato solo questo, attrazione fisica, pura lussuria e nient'altro. Ma non questa volta.

Questa volta io e Felan abbiamo fatto l'amore. Non c'era solo passione, ma anche qualcos'altro. Qualcosa di caldo, di forte e sconosciuto, almeno per me. Io...

Di colpo mi irrigidisco e sgrano gli occhi, scioccata. Merda! Merda, merda! Io sono in calore! Sono fertile e ho lasciato che Felan venisse in me! Merda! Lancio un gemito e mi copro il viso con le mani. Ok, è meglio che mi calmi. Non è successo niente. Non può avermi messa incinta, non con una volta sola. Lui è un demone e io un licantropo. Siamo differenti, come lo erano mio padre e mia madre. Me lo dicevano sempre che io ero un piccolo miracolo, perché loro non potevano avere figli. Infatti avevano adottato mio fratello. Due specie differenti possono avere figli solo in casi molto rari. Se Felan fosse stato un licantropo, sarei sicuramente rimasta incinta, ma lui è un demone e quindi non è possibile.

Chiudo gli occhi e faccio un respiro profondo tornando a rilassarmi, continuando a tenere le dita intrecciate ai suoi capelli.

<< Ehi...piccola>> mormora lui e alza leggermente la testa, baciandomi la pancia e scatenandomi un brivido per tutta la pelle.

<< Ehi>> rispondo io e sorrido di nuovo, sentendomi strana nel farlo. Non ho mai sorriso per il fatto di stare bene.

Anche lui sorride con la stessa espressione che gli ho visto prima. Ha gli occhi ancora annebbiati dal sonno, ma comunque accesi da una nuova eccitazione.

<< Come ti senti?>> gli chiedo, ricordando la crisi che lo ha colpito nella stanza sotterranea.

Il ragazzo mi bacia piano e mi accarezza il collo con le dita.
<< Non sono mai stato meglio>> mormora quando si separa da me, continuando a tenere le dita a contatto con la mia pelle.

Chissà se anche lui si è reso conto che è stato diverso. O è stata solo l'ennesima scopata?

<< È stato...bellissimo>> dice ancora, sdraiandosi e piegando un braccio sotto la testa.

Non l'ha detto con malizia o con spavalderia, ma sinceramente, intrecciando le sue dita lunghe alle mie.

<< Sì...è vero>> concordo, sentendo il sangue corrermi alle guance, facendomi arrossire. Altra cosa mai accaduta in tutta la mia vita.

Torno a guardarlo, ma il ragazzo è assorto in chissà quali pensieri, fissando il soffitto con un'espressione seria.

<< Che cosa c'è?>> gli chiedo, mettendomi sdraiata su fianco, rivolta verso di lui.

<< Voglio dirti perché ti ho comprata>> dichiara e sposta gli occhi gialli e viola su di me.

All'improvviso avere quell'informazione non mi sembra più così importante, ma la curiosità ha la meglio su di me.

Zanna BiancaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora