<< È il proprietario del locale>> dichiaro, alzandomi di scatto e dirigendomi verso la porta.
<< Come?! Come lo sai?>> esclama lei, cercando di venirmi dietro, ma prima che possa raggiungermi, sparisco dalla sua vista.
L'odore di quell'uomo è ovunque, è impossibile riuscire a seguire una sola traccia, capire se è nel locale o chi è.
Felan mi lancia un'occhiata interrogativa. Non ci faccio caso e cerco un modo per riuscire a scovare la mia preda.
D'un tratto mi sento spingere su una delle panche, colta alla sprovvista. Una bionda con qualcosa tipo una sesta di reggiseno, mi si siede sopra con una risata fastidiosa.
<< Ehi cucciolotta...vuoi compagnia?>>.
Ma cos'è? La domanda della serata? Faccio per dirle di no, ma poi la guardo meglio. Ha l'aspetto volgare di modella da rivista porno e nel suo fiato c'è una leggera traccia d'alcool.
Sorrido e mi passo la lingua sulle labbra, lanciando una veloce occhiata al demone che ridacchia divertito.
<< Ma certo...però non qui>> dico e la faccio alzare, portandola nella sala dove poco prima ero con Tess.
Di nuovo la spogliarellista mi getta sul divanetto e si avvicina. << Allora, cosa vuoi fare con me?>> mi chiede.
<< Balla>> affermo, mentre penso ad un modo per farmi dire quello che voglio. Potrei ingannarla con la mente, ma non riesco ad incrociare il suo sguardo per più di mezzo secondo.
Qualcuno bussa alla porta. La ragazza si gira irritata. << Chi è?>> chiede.
Una cameriera entra e posa un bicchiere e una bottiglia al centro del tavolo, sorridendo.
<< Lo manda il ragazzo al bancone>> dichiara ed esce ancheggiando, portandosi via il vassoio.
Mi allungo e prendo il biglietto. Riconosco la scrittura leggermente gotica di Felan. "Non metterci troppo entusiasmo e sbrigati". Giro il foglio e leggo l'altra frase. "Mi manchi". Ma per favore! Quel bastardo si starà sicuramente divertendo con qualcuna di quelle idiote che gli si è appiccicata addosso appena entrato. Soffoco un altro ringhio, mentre quella sensazione pesante torna ad artigliarmi lo stomaco, come se la mia parte di licantropo avesse preso vita.
<< Ma che gentile. Ci facciamo una bevuta?>> mi chiede la ragazza e senza aspettare risposta, afferra il bicchiere e si versa il liquido ambrato.
Beve un lungo sorso e si siede accanto a me, appiccicando i suoi seni al mio braccio. Faccio una smorfia di disgusto, ma lei non lo nota. È già persa.
Io non tocco nemmeno la bottiglia. Detesto l'alcool. Inibisce il mio senso del gusto e anche dell'olfatto.
<< Tu sai chi è il proprietario di questo posto?>> le chiedo.
Lei guarda in alto, pensierosa, passando l'unghia lunga e ricoperta di paiette dell'indice, sul bordo del secondo bicchiere.
<< Sì, ma non posso dirtelo...sai non gli piace che si diffondano certe notizie>> replica ridacchiando e strusciandosi un po' contro di me. Mi faccio indietro, mentre lei si prende la testa gemendo.
<< Però io potrei pagarti il doppio>> dico, cercando di dare alla mia voce un tono caldo, senza riuscirci.
Lo sguardo della spogliarellista si fa più attento. << Beh...si chiama Mike. È un uomo alto, dalle spalle larghe e con dei capelli striati di grigio. È forte, molto forte>> dice poi, ridacchiando di nuovo come una cretina.
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Zanna Bianca
WerewolfIo non ho mai conosciuto la paura. E perché avrei dovuto? Fin da bambina mi hanno cresciuta per nutrirmi della paura, per uccidere qualunque cosa mi paravano di fronte. Mi hanno addestrata per essere la miglior combattente, per essere la miglior ass...