Le settimane seguenti passano pesanti come macigni. Nel maniero permane un'aria tesa e soffocante. L'incontro con i Cain è ormai alle porte e Felan è impegnato ad organizzare cena e difesa. Dopo lo scontro -sembrerebbe accidentale- è sempre più convinto che il capo dei suoi avversari voglia attaccarlo dall'interno.
Io mi sento scoppiare nella mia pelle. Sono sempre più inquieta e non riesco a stare ferma in una stanza per più di mezz'ora. Giro per l'edificio come un'anima in pena, o corro avanti e indietro nell'enorme maniero. Probabilmente è tutta colpa del calore che mi fa agitare tanto, penso, mentre entro nella grande biblioteca e mi lascio cadere su una delle sedie, sospirando. Odio davvero questo periodo. Afferro un grosso libro e riprendo a leggerlo, sperando di riuscire a distrarmi almeno un po'.
<< Ecco dov'eri sparita>> osserva il demone dopo un po', facendomi sobbalzare.
Non mi sono nemmeno accorta che è entrato, credo di essermi addormentata. Ultimamente sono anche sempre stanca, oltre che iperattiva.
<< Ciao>> replico con voce piatta, alzandomi.
In questi giorni è tornato ad essere come prima, il solito strafottente e spavaldo che rimane a distanza la sera, nello stesso letto. E io comincio davvero a stancarmi di questo suo comportamento.
Il ragazzo piega leggermente la testa. << Che cos'hai? Come mai sei così fredda?>> mi domanda.
Io lo oltrepasso senza dire niente e vado nella mia stanza, ma lui mi segue bloccandomi per un braccio.
<< Piccola, mi vuoi dire che ti prende?>>.
Sbuffo e lo guardo con freddezza. << Credevo che mi volessi come compagna>> affermo. Mi sento una stupida. Tutta colpa di questo stramaledetto periodo. Sospiro e abbasso lo sguardo.
<< Scusami...so che hai da fare. È solo un periodo>> dico poi, senza lasciargli il tempo di rispondere.Le sue dita si posano sulla mia guancia, facendomi rialzare il viso. Il sorriso beffardo è stato sostituito da quello dolce che gli illumina gli occhi. La mia parte di lupa si ferma di colpo, tranquillandosi e crogiolandosi nel calore di quel tocco.
<< Non ti preoccupare piccola. Anzi, hai ragione. Sono troppo assente in questi giorni>> sussurra e si avvicina, stringendomi a lui con un braccio attorno ai miei fianchi. Posa le labbra sulle mie e le muove con forza. Gli getto le braccia attorno al collo e infilo la lingua nella sua bocca. Un fremito mi attraversa il corpo e sono costretta a trattenere un ringhio. Il demone sembra davvero dispiaciuto per il fatto di non essere rimasto al mio fianco in queste settimane, tuttavia voglio comunque prendermi una piccola rivincita.
Lo faccio indietreggiare e lo spingo sul letto, senza interrompere la lotta delle nostre bocche. Lui infila le mani sotto alla mia maglia, gemendo e mi accarezza la pelle della schiena.
Faccio scivolare la mano sotto ad uno dei cuscini del letto e tocco un metallo freddo. Con una mano libera porto le braccia di Felan sopra la sua testa, spostando le labbra sul collo.
<< Mmh...Jen...>> inizia a dire, ma si interrompe quando sente lo scatto delle manette che gli legano i polsi alla testiera.
Alza lo sguardo e osserva accigliato la catena di metallo, poi torna a spostare gli occhi su di me. << Che significa?>> mi chiede e la sua espressione si indurisce.
Io sorrido con fare innocente.
<< Solo una piccola vendetta>> gli sussurro all'orecchio e poi gli mordicchio il lobo, facendolo gemere e inarcare la schiena. Sento la sua erezione sfregare contro il mio inguine.<< Come ti permetti di legarmi?>> dice e mi mostra i denti, anche se il viola e il giallo dei suoi occhi, brilla.
Gli mordo il collo con forza, strappandogli un lamento caldo dalle labbra. Strappo la sua maglia, passandogli la punta della lingua sui peli leggeri del petto.
<< Non ti piace giocare?>> chiedo con un ghigno molto simile al suo.
Felan tira le manette e cerca di spezzarle, senza successo. Non ci sta mettendo tutto il suo impegno, altrimenti riuscirebbe a romperle in un attimo.
<< Quando mi toglierò questi affari sarà la tua fine>> ringhia divertito, guardandomi mentre mi spoglio, scoprendo i seni sodi, non costretti dal reggiseno.
Il demone geme vedendoli e ancora tenta di liberarsi i polsi per sporgersi versi di me.
<< Sto per impazzire, lo sai, vero?>> mi domanda a denti stretti.
<< Non credevo di essere in grado di far impazzire un uomo>> ribatto io, piegando la testa di lato, facendo ricadere i miei capelli a sfiorargli la pancia. È vero. Non pensavo di possedere un altro lato oltre a quello della combattente, non pensavo di riuscire a provare altri sentimenti, oltre l'odio e la rabbia.
Gli apro i pantaloni e li abbasso, scoprendo il suo membro eretto che preme contro il tessuto attillato dei boxer. Mi lecco le labbra e accarezzo quel rigonfiamento, sentendo la sua durezza sotto le dita.
Felan getta la testa all'indietro e geme, spingendo il bacino contro alla mia mano. Gli calo anche i boxer e senza preavviso lecco la punta del suo sesso.
<< Jennifer!>> esclama lui, tra lo stupito e il piacere. Cerca di nuovo di rompere le manette con un ringhio esasperato, ma viene distratto dalla mia bocca che scivola lungo la sua lunghezza.
Chiudo gli occhi assaporandolo completamente, mentre succhio con forza, tirandogli i peli biondi.
Il demone ringhia e grida per il piacere, muovendo il bacino assieme al mio volto, seguendone il ritmo sempre più frenetico. Lo percorro con la punta della lingua e con baci ardenti, sentendo il mio corpo scaldarsi e fremere. Stringo la base con le dita e massaggio lentamente, succhiando piano la punta.
<< J-Jennifer...s-smettila>> dice lui, inarcando ancora una volta il corpo e ansimando.
Non lo accontento e continuo a dargli piacere con labbra e lingua, graffiandogli le gambe con le unghie tramutate in artigli. Respiro a fondo, prendendo dentro di me il suo profumo selvatico di bosco che sembra più forte delle altre volte.
Felan torna a ringhiare e di colpo spezza il metallo, riuscendo a liberarsi. Mi stacco da lui e lo guardo, poi mi ritrovo sdraiata, con il suo corpo caldo che preme sul mio, bloccandomi contro al materasso. La sua bocca soffoca le mie proteste con passione, mentre le sue mani mi percorrono il corpo in ogni mio punto più sensibile, aumentando il calore e il piacere che mi vorticano all'altezza del bassoventre.
Mi toglie i pantaloni della tuta e trattiene il respiro, con sguardo famelico.
<< Non porti le mutandine piccola>> ansima, toccando con la punta dell'indice la mia apertura bagnata.
Sogghigno mentre gemo piano. << Ero speranzosa>> sospiro, spingendo i fianchi contro la sua mano.
Felan infila il dito tra le mie labbra e prende a spingere con forza. Artiglio le lenzuola e tremo forte, gemendo.
<< Credevi davvero di potermi tenere incatenato?>> mi chiede, soffiandomi nell'orecchio con voce profonda ed entrando in me con un secondo dito. << Quest'impertinenza ti costerà cara>> aggiunge con un ringhio. Esce con le dita e mi afferra le gambe. Le apre e strofina il suo membro contro la mia femminilità.
Mi mordo il labbro inferiore e sento l'acquolina in bocca. All'improvviso riapro gli occhi e cerco di allontanarlo.
<< Felan...fermo!>> esclamo e lo afferro per le spalle.
Il demone si blocca e si guarda intorno preoccupato, poi torna a spostare gli occhi bicolore, ancora ardenti, nei miei blu.
<< Che cosa c'è?>> mi chiede impaziente.
Mi metto a sedere allontanandolo e posandomi una mano sulla pancia. Non so perché ma mi è venuta improvvisamente fame.
<< Ho voglia di fragole>> dichiaro.
STAI LEGGENDO
Zanna Bianca
WerewolfIo non ho mai conosciuto la paura. E perché avrei dovuto? Fin da bambina mi hanno cresciuta per nutrirmi della paura, per uccidere qualunque cosa mi paravano di fronte. Mi hanno addestrata per essere la miglior combattente, per essere la miglior ass...