Sull'orlo della pazzia

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Finalmente è arrivato il plenilunio! O almeno, mancano un paio d'ore prima che sorga la luna piena, ma comunque sento gli effetti dei suoi raggi come se già illuminassero tutt'attorno.

Infilo gli abiti che Felan mi ha fatto portare tramite Lavinia. La parte sopra è un corsetto di pelle con delle maniche trasparenti strette attorno ai polsi, abbinato a un paio di pantaloni dello stesso materiale.

La ragazza-demone mi guarda con occhi furenti. Posso percepire il suo odio nero avvolgerla come un'aura.

<< Non sei importante>> sibila dopo un po', con quella sua voce stridula che gratta contro i miei timpani.

Mi volto per guardarla. << Come?>> le chiedo.

Lavinia alza il mento e incrocia le braccia al petto. << Tu non sei importante. Felan ti vuole solo per il sesso>> ripete con disprezzo.

Sorrido amaramente, senza battere ciglio. << Sei gelosa perché non scopa te quando non trova altro?>>.

L'espressione della ragazza si fa ancora più fredda. << Padron Felan mi sceglierà come sua compagna, mi sceglierà come madre di suo figlio>> replica con fierezza.

Scoppio a ridere senza riuscire a trattenermi. Vorrei proprio vedere! Felan che sceglie questa come moglie! Deve avere il senso materno di un serpente a sonagli.

<< Buona fortuna allora>> dico dopo che riesco a diminuire le mie risate, << dubito che lui si preoccupi di avere un figlio>> aggiungo. Dubito che sia un padre modello.

<< Tu di lui non sai proprio niente. È l'ultimo membro della famiglia Black, in guerra da sempre con i Cain. Vuole un erede>> ribatte lei.

Cain. Questo nome non mi è nuovo. A quanto pare è questo che intendeva quando mi ha detto che mi ha comprata come guerriera. Vuole usarmi nella sua stupida guerra.

Faccio per ribattere qualcosa, ma Felan entra nella stanza, fulminando Lavinia con occhi glaciali. Il sorriso di lei si spegne ed esce a testa china.

<< Sei pronta?>> mi domanda dopo il ragazzo, piegando le labbra nel suo solito sorriso.

Annuisco e lo seguo fino ad un garage, grande quanto un edificio.

Felan è claustrofobico. L'ho notato nelle gallerie. Ogni volta che si trova lì sotto s'irrigidisce e impallidisce, cominciando a camminare più in fretta.

Penso a questo mentre salgo su una moto nera, dietro di lui. È una Suzuki di grossa cilindrata, potente come lui. Eppure una debolezza che sfrutterò per eliminarlo.

<< Hai voglia di cacciare?>> mi chiede, patendo con un rombo del motore.

Mi aggrappo alla sua giacca, cercando di mantenermi in equilibrio sul bordo della sella, rimanendo il più lontano possibile da lui.

<< Devo cacciare>> specifico, sovrastando il rumore dell'aria che mi fischia nelle orecchie. Non mi sono nemmeno preoccupata di indossare il casco.

<< Tranquilla piccola, ti porto a fare una bella cena>> ride lui, fermandosi di colpo ad un semaforo rosso. Scivolo in avanti senza volere e il mio torace preme contro la sua schiena. Prende le mie mani e le guida attorno alla sua vita, sotto alla maglietta grigia. Mi stringo a lui, guidata dal calore che mi esplode dentro al suo contatto. Sono passati altri lunghi e infiniti giorni -cinque in realtà- da quando Felan mi ha presa sotto alla doccia. I segni delle frustate sono guariti e hanno lasciato solo delle sottili tracce argentate, visibili in controluce, ma la F è rimasta. Ancora una volta il demone non mi ha più toccata, tranne che per qualche carezza. Si limita a dormire al mio fianco. Tuttavia non sono rimasta chiusa in camera. Ho visitato tutto il maniero, scoprendo un'enorme biblioteca privata e delle vere e proprie sale giochi, con televisori piatti grandi quanto uno schermo del cinema.

Zanna BiancaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora